Iku posò lo sguardo sul grande orologio attaccato alla parete dell'ufficio.
Sbuffò, non c'era niente da fare, non arrivavano neanche più chiamate.
Iniziò a pensare, di aver commesso un disastro dopo l'altro, per prima cosa non si scopava con il capo; avrebbe dovuto imparare la lezione! Tutte le volte che, lo avesse fatto, non era quasi mai finita bene.
Ma, in questo caso, il sesso sembrava un requisito lavorativo necessario, non era solo una questione di suo piacere e divertimento.
Poi pensò, nuovamente alla sua fede al dito, e si disse che, era proprio nella merda, in più, oddio, se ne avesse azzeccata una giusta.
Non era riuscita, neanche a prendere una chiamata in modo decente.
Era un disastro al telefono, e uno dei requisiti principali di una segretaria era saper comunicare al telefono.
Nella noia generale, aprì il cassetto davanti alla scrivania di Okazaki, ci guardò dentro.
Vi trovò un porta-fotografie capovolto, lo sollevò: Intravide un Okazaki diverso, dall'aria più rilassata, con un sorriso fresco e gioviale, cingere i fianchi di una donna molto bella, dai grandi occhi e capelli castano chiaro.
"Questa deve essere sua moglie" si disse tra sé.
Si domandò la ragione, per cui certi uomini con mogli così belle, le tradissero con donne brutte e dall'aspetto comune come il suo.
Ma, poi, ripensò al loro incontro, le avevo detto che, andasse da un terapista, avendo un problema di sesso-dipendenza.
"L' ho trascinato io, in questo casino" si disse tra sè, iniziando a sentirsi sempre peggio.
"Sono davvero una brutta persona" aggiunse, seguendo la scia negativa dei suoi pensieri.
Quando lui tornò, fu sorpreso di trovarla seduta alla scrivania, dopotutto, le aveva detto di farsi trovare pronta per far sesso.
"Pensavo di trovarti, in una posizione diversa" esclamò perverso.
"Mi dispiace, io sono stata davvero una sciocca, non avrei dovuto provocarla in quel modo, perché lei è sposato giusto?" domandò costernata.
Tirò fuori il porta-fotografie, riposto nel cassetto, aggiungendo: "Ha una bellissima moglie, e lei non se lo merita!".
"Chi ti ha autorizzato a toccare le mie cose!" gridò lui, perdendo le staffe.
Lei lo guardò sconvolta, stava gridando così forte, e il suo sguardo era furioso, non prometteva niente di buono.
Indietreggiò spaventata, mentre lui la raggiunse, strappandole con irruenza il porta-fotografie dalle mani.
Lo scagliò con violenza contro al pavimento, frantumando il vetro in mille pezzi.
"Mi dispiace, io..." esclamò sconvolta, da quella sua spropositata reazione.
Vide i suoi occhi così accesi di collera, senza capire cosa avesse fatto di grave.
"Non toccare mai più le MIE COSE! Mi sono spiegato?!" gridò nuovamente, in tono minaccioso. La vista di quella foto gli suscitava delle emozioni dolorose.
Lei stava tremando di paura, non capiva che, diamine gli fosse preso.
"E' uno psicopatico! Ma, che diamine di problema ha?" si disse fra sè, ma si trattenne.
Dopotutto, era il suo capo, quindi, era meglio evitare scenate.
Da sempre, aveva problemi con l' autorità, cioè, a livello sessuale lo trovava divertente, ma, nella vita normale detestava che, qualcuno le desse ordini e la trattasse con prepotenza e aria di sufficienza, sicuramente, per via dell' educazione severa e dispotica ricevuta da suo padre.
STAI LEGGENDO
Secretary "to fuck" #wattys2021
Romance(storia completa e revisionata!) Una ragazza di 24 anni, di nome Iku Miyazawa sostiene un colloquio di lavoro per diventare segretaria dell'avvocato Okazaki Naozumi, ma lui non è disposto ad assumere donne, proprio per un suo problema di dipendenza...