Lui riprese a schiaffeggiarle il sedere visibilmente arrossato per via dei suoi colpi.
Il respiro di lei si fece sempre più irregolare, a causa del piacere che le stesse provocando.
Incoraggiato dai suoi gemiti di piacere, le assestò ancora dei colpi, ma senza troppo impeto, temeva di lasciarle dei lividi.
Non voleva di sicuro, rovinare la bellezza della sua pelle, soprattutto di quella del suo grazioso sederino prominente.
Okazaki era eccitatissimo, l'idea di detenere il controllo di lei e del suo corpo, lo faceva impazzire.
La visione del corpo di Miyazawa, riverso così sopra di lui, era uno spettacolo esaltante.
Si sentì in quel momento di avere il pieno potere e controllo di Miyazawa, la iniziò a percepire come una sua proprietà.
Ma si ritrovò a pensare che fosse anche una grande responsabilità, doveva averne cura, saper dosare la propria forza e desiderio, per non farle male e lasciarle degli sgradevoli segni sulla pelle.
"Dovresti dirmi quando fermarmi..." dichiarò lui, dato che era da un po' che la stava colpendo senza sosta, e bisognava pur smettere primo o poi.
Per quanto lo trovasse piacevole ed eccitante, doveva pur porsi dei limiti, non voleva mica rischiare di farle male e di rovinare il suo bel sedere, ci teneva troppo, e poi non poteva passare tutta la giornata così, lui doveva pur lavorare.
"Mai" rispose lei, quasi in tono di supplica.
"Dovrò pur fermarmi...Sai devo lavorare" gongolò lui, scagliandole tre ultimi irruenti colpi.
Lei gridò forte dal piacere, perdendo del tutto il controllo di sé stessa.
Lui le tappò la bocca con l'altra mano, accarezzandole anche leggermente la punta del naso, poi subito dopo si fermò, lasciandola evidentemente delusa e insoddisfatta.
"Adesso alzati" le disse, rimettendole le mutandine, e risistemandole la gonna.
Poi esercitò una leggera pressione sul suo corpo, acciuffandola fra le sue grandi mani, per invogliarla a sollevarsi, dato che non dava affatto segni di volerlo fare.
"Ma così è davvero troppo crudele...è una tortura..." pungolò lei,quasi quanto una bambina capricciosa.
Lui scoppiò a ridere dicendole "Bè facciamo che questo fa parte della tua punizione, tutte le volte che mi manchi di rispetto o sbaglierai qualcosa a lavoro, ti lascerò con il tuo piacere in sospeso..."
"Ma che cattiveria" commentò tirandosi sù, quasi controvoglia, poi cercò di posizionarsi sopra una delle sue gambe, per strusciarsela contro, ma lui la fece scendere opponendo resistenza.
"Mi sto sentendo davvero violato" affermò ridacchiando, quasi con finta indignazione.
Era appagato dal fatto che non le fosse ancora bastato.
Le piaceva l'idea di avere questo potere su di lei, significava che in fondo, non gli era del tutto indifferente, almeno a livello sessuale.
Certo, era una che scopasse con sconosciuti su un app, quindi aveva motivo di credere che non fosse l'unico ad esercitare quel potere su di lei, questa altra considerazione lo irritò.
Lei adesso era in piedi, aveva rinunciato a prendersi il piacere tanto desiderato.
"Vado a prenderti il pranzo" affermò leggermente imbronciata.
Lui le porse le chiavi della sua auto.
"Ti presto la mia macchina" disse guardandola negli occhi.
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Secretary "to fuck" #wattys2021
Romance(storia completa e revisionata!) Una ragazza di 24 anni, di nome Iku Miyazawa sostiene un colloquio di lavoro per diventare segretaria dell'avvocato Okazaki Naozumi, ma lui non è disposto ad assumere donne, proprio per un suo problema di dipendenza...