19 Ubriachezza (Revisionato)

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"Incomprensioni risolvibili?" ripeté mentalmente lei.

Secondo Iku, esisteva un ostacolo insormontabile: l'amore che nutrisse ancora per sua moglie, inutile farle credere il contrario.

"Spero, non ti dispiaccia se dormo in boxer?" domandò Okazaki.

"No, credo di no..." rispose lei, ma iniziò a non esserne più tanto convinta.

Iku sdraiata sul letto, sollevò lo sguardo verso di lui, mentre si stava spogliando, adesso era maggiormente in imbarazzo.

Avevano fatto sesso molto spinto, ma in realtà lei non lo aveva quasi mai visto il suo corpo, il suo petto nudo, dato che solitamente, le loro erano delle sveltine sbrigative, in cui lui abbassava per lo più i pantaloni.

Ammirò la sua pelle dorata, il suo torso nudo e i suoi addominali, rimanendo estasiata dalla visione del suo fisico maschile, molto robusto rispetto al suo.

Poi intravide la sua buffa e carina pancetta, da uomo perennemente sedentario, dopo i suoi occhi scivolarono più sotto, sui suoi boxer neri e larghi, facendo quel gioco di vedo e non vedo tra le sue parti basse.

Si sentì come le protagoniste innamorate di uno di quei film melensi, dinnanzi un pezzo di manzo sexy e aitante.

Certo Okazaki non era un uomo così palestrato, costruito e curato come il personaggio di uno di quei film, però ai suoi occhi era irresistibile.

Era così diverso da Saki o altri ragazzi con cui avesse scopato, lui era davvero molto virile, molto uomo, rispetto a tutti gli altri mocciosi sbarbatelli.

"Dovresti fare un po' di attività fisica, o diventerai un panzone andando avanti con l'età!" commentò lei per sdrammatizzare, intendeva focalizzarsi sul suo difetto,per evitare di riconoscere quanto lui fosse seducente e ammaliante.

"Con te, faccio tanto movimento,tra scalini e sesso selvaggio..." commentò ridacchiando.

"Non abbastanza, a quanto pare..." controbatté divertita, smorzando quell'atmosfera di romanticismo da prima volta, che non riusciva davvero a reggere.

Chinò la testa sopra al cuscino, tentando di darsi una calmata.

Era davvero troppo tesa e nervosa, iniziava seriamente a sentirsi ridicola, avevano già copulato alla grande, e quindi provare imbarazzo, soltanto per dormire insieme, non aveva molto senso.

"Okazaki, non farmi cose strane mentre dormo..." affermò con diffidenza.

"Cosa?" domandò incredulo, come se non avesse compreso bene.

"Non scoparmi mentre dormo..." gli schiarì le idee.

"Oh, e perchè dovrei fare cose del genere, certo che tu ne pensi di cose strane..." esclamò visibilmente allibito.

Non sapeva se ridere o offendersi, riponeva una fiducia in lui così forte, da dover precisare una cosa del genere.

Lui si posizionò sulla sponda destra del letto, di fronte a lei.

Adesso erano entrambi coricati sul letto, l'uno davanti all'altro.

Lei percepì il suo sguardo addosso e il suo corpo seminudo disteso accanto al suo, riverso nella sua direzione.

Si sentì per un attimo come in apnea, le mancava il fiato.

"Stai al tuo posto..." bofonchiò goffamente Iku, delimitando gli spazi.

Okazaki la reputò più carina del solito, in quel frangente,per via dei suoi graziosi rossori sul viso e buffi tentativi di salvaguardare sé stessa da lui, da qualsiasi circostanza o situazione emotiva.

Secretary "to fuck" #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora