28 Cara cognata (Revisionato)

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Okazaki e il padre interruppero drasticamente la loro conversazione, al ritorno di Iku dal bagno.

Notò sospettosa le loro facce scure, poi disse " E' forse successo qualcosa?".

"No, niente..." esclamò il padre, mostrando forzatamente un sorriso.

"Potresti offrire da bere anche a me" sostenne lei, vedendo Okazaki bere un bicchiere di vino, per darsi un'aria disinvolta.

Il padre prese un altro calice e gli verso un po' di vino, lasciando il calice mezzo vuoto.

"Papà sono maggiorenne, potresti anche riempirlo questo benedetto bicchiere!" esclamò seccata.

"Le donne non dovrebbero mai bere troppo..." sostenne in tono serio, facendogli una delle sue solite prediche.

"Oh, certo, guarda papà che non siamo più nell' ottocento..." ribatté scocciata.

Il padre controvoglia gli verso un altro po' di vino sul calice.

"Tutto qui?" domandò con impertinenza, volendo che glie ne versasse un po' di più.

"Iku! La mia pazienza ha un limite, lo sai..." sostenne lui, non volendo accontentarla.

"Tanto fuori da qui, lo sai che bevo come una spugna..." affermò lei, in tono provocatorio.

"Si, mia cara, ma non sotto il mio tetto!" ribatté ostinato.

"Che noia!" sbuffò lei.

Ad Okazaki scappò una risatina vedendo Iku imbronciata, mentre il padre si rifiutasse di assecondarla.

"Torniamo su..." suggerì il padre, volendo tornare verso la sala da pranzo.

La signora Miyazawa sorrise, poi tirò fuori l'album di famiglia, volendolo mostrare ad Okazaki.

"Mamma, non credo sia una buona idea!" affermò Iku in imbarazzo, si rammentò tutte le foto imbarazzanti di lei da bambina mezza nuda, poi quando era piccola era anche abbastanza bruttina e cicciottella.

Ma sua madre quando si metteva in testa una cosa, era difficile persuaderla, in più Okazaki si dimostrava piuttosto interessato a vedere questo fantomatico album, soprattutto notando la reazione contrariata di Iku.

Sfogliando l'album, Iku si accorse di un mucchio di foto, su cui c'era sua sorella Yuuka che danzava e suo padre seduto davanti al palco che ronfava alla grande.

"Allora, non dormiva solo ai miei concerti" meditò lei, accorgendosi di non aver mai notato questo interessante dettaglio.

Il padre si sedette sul divano insieme a loro, poi prese posto anche Yuuka più avanti su una sedia.

"Papà che ronfa alla grande 1, 2 e 3..." commentò Yuuka con sarcasmo ridendo, guardando le foto.

"Pensavo lo facesse solo ai miei concerti..." dichiarò Iku sorpresa.

"Tu, Iku prendi sempre le cose troppo sul personale..." commentò la sorella.

"Ragazze, senza cattiveria, siete entrambe bravissime, tu con il balletto... e Iku con il violino, ma la musica classica mi mette addosso un gran sonno..." riconobbe il padre.

"Prendeva tipo 5 caffè per non addormentarsi... ma niente... poi finiva per non riuscire a chiudere occhio la notte!" commentò la madre, ridendo.

"Cosa non si fa per le proprie figlie..." commentò sorridendo.

Iku che aveva sempre detestato suo padre in quei momenti, in cui dormiva a bocca aperta, e russando rumorosamente durante i suoi concerti, facendogli fare sempre delle orrende figuracce davanti a tutte le altre persone, adesso vedeva le cose da un'altra prospettiva.

Secretary "to fuck" #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora