5 un uomo tuttofare ( Revisionato)

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Le pratiche sul tavolo si stropicciarono, altre si scombinarono perdendo il loro stesso ordine cronologico e molte si sparsero sul pavimento.

Okazaki non riuscì più a trattenersi, nonostante, stesse facendo del suo meglio, non essendo sicuro che, lei fosse ancora venuta.

Per quanto cercasse di resistere, fu più forte di lui.

Dopo un po', si fermò leggendole un evidente delusione sullo sguardo disse: "Mi dispiace, ma. . . non sono riuscito a trattenermi ecco. . ."

"E quindi?" domandò scocciata.

"Nel senso, sono venuto, quindi, niente" affermò staccandosi da lei, per poi dirigersi sbrigativamente in bagno, per togliere il preservativo e darsi una ripulita.

"Oh, fantastico, questo è veramente tipico degli uomini, sempre così egoisti" pensò irritata, con una certa insoddisfazione.

Non appena uscì dal bagno, lo vide rivestito e in ordine, pronto per rimettersi alla scrivania per tornare al suo lavoro.

"Non ho mica scopato con te per puro spirito di altruismo, per darti piacere e basta ecco. . ." commentò seccata.

"Non vedo cosa potrei fare date le circostanze. . ." si giustificò, con un mezzo sorrisetto sfuggitogli dalle labbra. Si rimise alla scrivania, pronto per rimettersi a lavoro.

"Che bastardo" si disse fra sé seccata.

Non le piaceva per niente, quando gli uomini la lasciassero con il suo piacere a metà.

Non si rivestì neanche.
Voleva assolutamente, prendersi ciò che le spettasse.

Si avvicinò alla sedia di lui, per poi sbottare: "Si possono fare un mucchio di cose, ma, a voi uomini non interessa mai, una volta che, avete raggiunto la vostra soddisfazione!"

"Mi hai messo davvero fuori combattimento! Non credo davvero di poter fare molto. . . Ti ho già detto che mi dispiace" replicò, in tono apertamente sincero.

"Non devi per forza far qualcosa tu" sostenne, sorridendo ambiguamente.

Lui la guardò confuso, non riusciva a capire cosa avesse in mente.

"Sposta la sedia e fammi spazio" suggerì, era adesso lei a comandare.

"E perché mai dovrei?" domandò ridendo.

"Ah, be', se vuoi scoparmi altre volte, ti conviene non essere tanto egoista e curarti del mio piacere!" sostenne lei, con audace sicurezza.

La guardò negli occhi, notando questo suo bagliore. Il suo naso contribuiva a darle questa espressione altera e sicura.

Poi, spostò lo sguardo verso il suo seno scoperto e la minigonna, da cui si intravedeva quasi tutto, però, notò che, si fosse rimessa le mutandine. . .

Cosa intendeva fare?

La assecondò anche per curiosità, e poi, come poteva non accontentare una donna del genere, una bella e seducente donna, persino più perversa di lui.

Era ovvio che, volesse scoparla ancora e ancora, quindi, era meglio accontentarla. Non voleva correre il rischio che, lei lo lasciasse un' altra volta in astinenza.

Lei sollevò la gonna, spostando una delle gambe di lui, per posizionarsi sopra di essa, strusciandosi con insistenza e foga contro il suo ginocchio.

"Wow" pensò lui, non avendo mai pensato che, la sua gamba potesse essere usata in questo modo, come strumento di piacere.

Sentì la stretta delle gambe di lei e la pressione della sua vagina premere, freneticamente, contro il suo ginocchio fermo, mentre, il suo seno nudo danzava ad ogni suo movimento.

Secretary "to fuck" #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora