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Iku adesso lo guardava con un certo riserbo, non sapeva davvero come affrontare quello scomodo argomento.

"Lo so, dall' infortunio, ecco ho fatto delle ricerche su internet, avendo così tanto tempo libero..." dichiarò lei.

"Hai visto quell' intervista?" domandò lui in soggezione, quasi nella vana speranza che lei non la avesse vista.

Annuì lei, senza cogliere bene l'entità del suo disagio, nel senso capiva che forse l'intervista non fosse stato il miglior momento della sua vita, però non capiva neanche perchè lui fosse così risentito da ciò.

"Miyazawa, io non sono, come hanno voluto farmi apparire...Nel senso ,a me dispiace per le donne che hanno subito violenza e per quelle due donne che sono morte, sopratutto per Yushima Kasumi , mi ritengo responsabile della sua morte, perchè se io non avessi difeso a spada tratta quell'uomo, se mi fossi concesso il privilegio del dubbio forse..." affermò lui, in un turbinio di parole nervose e incalzanti.

"Non devi giustificarti con me, ho capito come sono andate le cose, non devi preoccuparti..." affermò lei rassicurandolo, vedendo che stava cercando a tutti i costi di difendersi.

"E' che dopo quell'intervista, la gente si è fatta un'opinione di me, del tutto errata...Ma io non volevo dire che non me ne fregasse niente..Non era questo il punto, stavo solo cercando di far valere le mie ragioni...E poi ero così stanco, c'è stato un pesante accanimento mediatico ,che mi ha stremato..."

"Lo so, Okazaki, ho capito benissimo come sono andate le cose,non mi devi nessuna spiegazione..." esclamò lei, con una certa serenità impressa sul viso.

Okazaki sorrise, era bello sapere, che avesse compreso cosa realmente fosse successo, senza che lui dovesse spiegarle necessariamente tutto.

Era raro, trovare qualcuno, che non si fosse fatto una brutta idea su di lui, dopo quella storia...

Notando lo sguardo di Iku, così aperto e fiducioso nei suoi confronti, pensò che in fondo, in qualche modo, lei credesse in lui...

"Il tuo pranzo" disse lei, focalizzando l'attenzione sulla confezione di sushi, appena comprato.

Ovviamente, Okazaki volle prima imboccare lei, facendole mangiare avidamente del sashimi, ma quel giorno sembrava abbastanza di fretta, per cui si limitò solo a quello, e non sfociò in altro il loro giochetto erotico con il cibo.

Iku lo guardava delusa, dato che interruppe il gioco sul più bello, per poi mangiare lui.

Non voleva mettere in pratica nessun tipo di attività sessuale con lei.

Lei era sul punto di posargli una mano sotto ai pantaloni, ma lui glie la scostò prontamente.

"Miyazawa, scusa, ma oggi sono di fretta, devo passare in tribunale...Ho un'udienza..." affermò a malincuore.

Gli dispiaceva tanto rifiutare la sua sexy segretaria, ma era costretto a farlo.

Iku lo vide alzarsi dalla scrivania, prendere sbrigativamente la sua valigetta, e tutte le pratiche, e ingurgitare il sushi frettolosamente, mentre preparava tutto l'occorrente da portarsi dietro.

"Il telefonino" disse lei, prendendoglielo dalla scrivania, dato che se lo stesse dimenticando.

"Grazie, sei proprio una brava segretaria!" si complimentò lui, per la sua accortezza.

Poi gli posò una mano sulla cravatta per sistemargliela, dato che si era snodata tutta.

Okazaki la guardò dritto negli occhi, mentre lei armeggiava con la sua cravatta per annodargliela.

Secretary "to fuck" #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora