Iku accorgendosi di non aver ancora terminato il suo lavoro, che c'erano ancora un mucchio di pratiche da sistemare e le pulizie da svolgere, rimase oltre l'orario di lavoro.
Okazaki se ne accorse, ma non disse nulla, la guardava di tanto in tanto con la coda dell'occhio, mentre finiva di rileggere alcune cause ancora in corso.
Riconobbe che la sua pazienza con lei stesse davvero venendo di gran lunga ripagata, dopotutto non aveva mai visto nessun segretario rimanere lì oltre l'orario di lavoro, dato che gli straordinari non erano retribuiti.
"Lo sai che gli straordinari non ti sono retribuiti?!" domandò, vedendola darsi troppo da fare, non voleva approfittarsene.
Questo, in un certo senso, lo metteva a disagio, non voleva essere uno sfruttatore, per quanto fosse un uomo pretenzioso a livello lavorativo, non gli piaceva eccedere con il suo potere.
Voleva solo essere severo, ma giusto, poi con Miyazawa, iniziava a diventare difficile usare le maniere dure e forti, forse perché era sexy.
Lui aveva un debole per le donne, che lo distraeva persino dai loro errori madornali, ma lei in particolare, accidenti, era certo che gli avrebbe fatto passare qualsiasi errore, con quel invitante sederino che aveva... e le sue ammiccanti labbra, e con quelle labbra ci sapeva quasi sempre fare...
Cercare di essere seri professionalmente, diventava sempre più un'impresa, nonostante tentasse di mascherarlo, nel modo più adeguato possibile, onde di evitare che lei si prendesse gioco di lui o se ne potesse approfittare.
Ma le sue parole smentirono questa sua intenzione, lei non pensava di usare il sesso per fare ciò che voleva, e non lavorare bene e seriamente.
Iku teneva lo sguardo basso, questo lo sorprese,non era da lei, sembrava che fosse troppo orgogliosa per fare questo dinnanzi ad un uomo, e invece...
"Lo so, ma tu sei sempre così buono e comprensivo, nonostante io non abbia le capacità adeguate per quest'impiego, così...volevo ecco sdebitarmi con te..." affermò lei, ripensando alla' inconveniente con la stampante, e alla loro discussione, di come lei fosse stata sgradevole con lui.
Poi anche la questione dell' aids, lui si era prodigato a pagarle delle visite mediche e abbracciarla per darle conforto, nonostante forse lei gli avesse contagiato qualcosa, e lei cosa aveva fatto? Si era comportata da stronza, incazzandosi con lui.
Si sentiva una stronza ingrata, cosa piuttosto strana e singolare, solitamente erano gli uomini a maltrattarla, non il contrario.
Ma cosa altro poteva fare? Doveva pur difendersi in qualche modo da lui, dal suo fascino, bisognava pur creare una barriera protettiva, per evitare l'accesso al suo cuore.
Era la prima volta che uscissero insieme dallo studio, solitamente lei andava via prima, come da contratto.
Una cosa che le desse da pensare, era che lui stesse in ufficio tutto quel tempo, persino ad orario inoltrato, era un vero stacanovista, si uccideva di lavoro, non aveva alcuna fretta e voglia di tornarsene a casa.
Sua moglie era morta, quindi suppose dovesse vivere da solo...
Si figurò quest' immagine deprimente di lui, tutto solo in una grande casa, a prepararsi una di quelle cene tristi, sbrigative e squallide, quelle da uomini scapoli, tipo un uovo strapazzato, qualche panino o quegli orrendi cibi in scatola.
Effettivamente, se lo guardava bene, Okazaki era il perfetto ritratto della solitudine e malinconia, era evidente che dietro i suoi atteggiamenti bruschi e severi , si nascondesse un uomo triste.
Indossava questo atteggiamento freddo, controllato e composto, ma c'erano momenti in cui la maschera cadeva giù e lui si mostrasse per quello che fosse veramente...
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Secretary "to fuck" #wattys2021
Romance(storia completa e revisionata!) Una ragazza di 24 anni, di nome Iku Miyazawa sostiene un colloquio di lavoro per diventare segretaria dell'avvocato Okazaki Naozumi, ma lui non è disposto ad assumere donne, proprio per un suo problema di dipendenza...