16 Casa Okazaki (Revisionato)

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Erano sul punto di uscire dallo studio, dato che si era fatto piuttosto tardi.

Lui come al solito, si propose di darle un passaggio.

Lei aveva cercato a tutti i costi di persuaderlo a lasciar perdere, ma Okazaki era un uomo davvero molto cocciuto e pressante.

Così senza volere, si ritrovò seduta al posto davanti insieme a lui.

Avrebbe preferito essere in qualsiasi altro posto, sarebbe stato di gran lunga più piacevole che essere seduta dentro la sua macchina.

Dopo quei video non credeva affatto che tra loro le cose potessero funzionare.

Era certa che stesse andando verso la distruzione totale di sé stessa, insomma c'era caduta un'altra volta.

Aveva pianto perché aveva realizzato, di voler essere lei la donna di quei video, e invece lei era solo lo scarto, il contentino, la donna di cui ci si accontenta perché quella che si ama veramente è morta.

"Oddio, sono così patetica" si disse fra sé, scocciata.

Era mai possibile che lei non avesse ancora imparato la lezione?

Si domandava, come facesse ad essere così stupida da ricascare nella trappola dell'amore.

Per quanto si fingesse controllata e razionale, Okazaki era davvero una bella sfida per lei...

Era un bel uomo, le toglieva il fiato tutte le volte... ed era così bravo a letto...poi riusciva a conciliare perfettamente la perversione con l' essere comunque un gentleman.

"Accidenti a lui..." si disse fra sé, sospirando.

"Miyazawa, sei ancora arrabbiata?" domandò lui alla guida, mentre la sentiva sbuffare rumorosamente.

"Il punto è che tu dovresti smetterla di far così con me... tra di noi è solo sesso...solo sesso!" ribatté alterata.

"Miyazawa, mi dispiace, non mi sono comportato bene con te, ma io non avrei mai e poi mai pubblicato e diffuso quelle foto di te, ok...ero solo un po' eccitato..." esclamò lui pensando che fosse solo ancora arrabbiata per la questione delle foto.

"Già...certo..." affermò lei,con una certa diffidenza.

Okazaki dopo un po' si fermò in un parcheggio, era una zona che lei non conosceva affatto.

Adesso, non sapeva più se potersi fidare di lui... forse non lo chiamavano "avvocato del diavolo" così ingiustamente...

"Si può sapere perché adesso ti sei fermato qui?" domandò agitandosi.

Non gli piaceva questa situazione, al buio in macchina con lui in una strada desolata che neanche conosceva.

Cercò di scendere dall' auto, provando ad aprire la portiera, ma era bloccata.

"Adesso, tu mi fai scendere da qui!" gridò furiosa e allarmata dalla piega, che la situazione stesse prendendo.

"Miyazawa, stai calma, non voglio farti niente..." affermò lui in tono pacato, mentre lei continuava a gridare e ad agitarsi.

"Io non voglio stare qui rinchiusa in macchina con te... Mi hai capito?!" si dibatté lei contro di lui, nel tentativo di trovare il tasto per aprire la portiera.

"Miyazawa, potresti per una volta fidarti di me!" affermò lui, guardandola dritto negli occhi con dolcezza.

"Io..." balbettò lei, adesso era a disagio, come al solito lui riusciva a calmarla con una sola parola e sguardo.

Il suono melodioso e seducente della sua voce, e quello sguardo così intenso che stava proprio rivolgendo a lei? Era degno di uno sguardo come quello?

Secretary "to fuck" #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora