18 Vendetta (Revisionato)

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Le sue parole così coincise, morbide e rassicuranti.

Poteva liberarsi per sempre di quella sua disgrazia, di quel naso ingombrante.

Doveva essere una gran bella notizia, doveva accoglierla con entusiasmo, eppure non poteva far a meno di aver da ridire anche su questo.

"Perchè?" domandò, sapendo quanto lui trovasse il suo naso piacevole.

Adesso lo credeva un bugiardo, uno che le avesse soltanto voluto far credere che il suo naso le piacesse, ma che non fosse affatto vero, lo doveva aver fatto solo per scoparsela al meglio, sapendo che una donna con un difetto fisico si sciogliesse e scatenasse se un uomo la lodasse persino nei suoi difetti.

"Perchè è questo che tu desideri..." affermò in tono profondo,mentre lei adesso lo guardava con un espressione rancorosa.

"Ah, allora non è vero che ti piace il mio naso, sei soltanto un bugiardo!" sbottò delusa.

"Tu sei una donna veramente difficile e complicata lo sai!" disse porgendole il piatto di patatine e salatini.

Lei spazientita glie lo lanciò addosso, sporcandogli tutti i vestiti.

Tutti gli invitati adesso focalizzarono l'attenzione su di loro.

Stavano tutti mormorando fra loro, anche i genitori di Okazaki adesso li osservavano stupiti e la madre stava gongolando, vedendo che con quella ragazza così sciatta, le cose non stessero affatto andando bene.

La moglie di suo fratello imbarazzata, cercò di sviare l'attenzione su altro, dando a parlare ai genitori dei bambini, per poi organizzare dei giochi di gruppo per i bimbi presenti alla festa.

Iku adesso voleva soltanto andarsene il più in fretta possibile, non voleva restare un minuto di più a quella stupida festa.

"Per favore, Miyazawa" la trattenne lui, stringendola per i polsi impedendole di andarsene.

"Tu mi devi lasciare stare!" gridò lei, agitandosi più del necessario.

"Miyazawa, ci stanno guardando tutti, per favore..." la supplicò quasi, rendendosi conto che fosse davvero una ragazza ingestibile.

Lei si calmò accorgendosi in effetti di aver dato troppo spettacolo: Nonostante i bambini fossero presi con il gioco delle sedie, roteando più avanti su sé stessi, per prendere posto fino a che la canzonetta non finisse, c'era comunque qualche bambino scosso che li stesse fissando; Iku allora si accorse di aver alzato po' troppo la voce, poi vide anche i genitori che le buttavano qualche occhiataccia, come per dirle "Ma ti sembra questo il modo di comportati ad una festa di compleanno di una bambina?"

Iku adesso si sentiva davvero in completo disagio, avrebbe tanto voluto sparire, rendendosi conto di tutti quegli sguardi pesanti addosso.

Era come se tutti le dicessero malignamente:"Che brutto naso, quanto il suo brutto caratteraccio!".

Sin da quand'era bambina il suo modo di essere sfrontato e ribelle, veniva associato al suo naso, come se quel difetto fisico potesse essere connesso in qualche modo con il suo modo di essere.

Questa credenza le aveva sempre dato un gran fastidio,il suo naso non aveva niente a che vedere con come fosse fatta dentro.

Semmai il problema è che i giudizi e le cattiverie della gente l'avevano portata a questo, ad avere di contro un pessimo carattere, proprio per difendersi da tutte le maldicenze sul suo conto.

Poteva dirselo da sola che il suo naso facesse schifo, ma non potevano azzardarsi gli altri a farlo e soprattutto la irritava l'ipocrisia fasulla di Okazaki, che adesso si offriva persino di farle ottenere un'operazione chirurgica gratuita, era un viscido, miserabile omuncolo come tutti gli altri.

Secretary "to fuck" #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora