22 Violino (Revisionato)

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Iku adesso guardava la sorella in modo diverso, l'aveva sempre giudicata male, ritenendola un'odiosa arpia, ma in realtà era solo insicura e fragile.

"Tu non devi competere con me, sei stata sempre in gamba con i tuoi passi di danza! Io ti ho sempre invidiato perchè sei bella e così aggraziata nei modi, cosa che non si può certo dire di me..." affermò Iku, toccandosi significativamente il naso.

"Ah, Iku, ti sei fissata con questa storia del naso, da portarla all'esasperazione..." commentò Yuuka avvilita.

"Io? Mi prendevate tutti per il culo!" affermò scocciata.

"Già, questo è vero...ma Iku alla fine è il tuo tratto distintivo... è questo che papà ha sempre cercato di dirti, non era importante che tu fossi bella, ma che combinassi qualcosa di importante nella vita..."

"Qualcosa di importante?" ripeté con amarezza, pensando di non aver concluso assolutamente niente, era solo una segretaria tuttofare, che scopava con il suo datore di lavoro.

"Iku per l'università di giurisprudenza, bè siamo d'accordo che non ti ha mai fatto impazzire, è che la facessi solo affinché papà continuasse a pagarti le lezioni di violino." affermò la sorella.

"Già..." annuì lei.

"Si, ma il violino, questo coso che noi non abbiamo neanche idea di come si impugni, a te piaceva veramente..." affermò Yuuka, guardando la custodia nera del violino, a cui Iku stesse dando una spolverata con le mani.

"Me lo fai uno dei tuoi passetti di danza?" domandò Iku, sorridendo.

"Qui non è che ci sia molto spazio...Ma ci provo" commentò Yuuka, togliendosi le scarpe, per poi fare dei passetti in punta di piedi.

Ovviamente essendoci poco spazio, stava solo facendo qualche vaga piroetta e nulla di eccezionale, eppure Iku la guardava come quand'era bambina sempre restando impressionata dal modo leggero e agile con il quale si muovesse, a vederla sembrava così facile, ma Iku sapeva perfettamente che non fosse una passeggiata.

Suo padre aveva iscritto anche lei per un periodo a danza classica, ma lei era davvero negata, aveva la grazia di un elefante, e si era subito innervosita e scocciata alla prima lezione.

Era proprio da lì che fosse partito tutto, suo padre la stressava sin da bambina dicendole che avrebbe tanto voluto che lei facesse qualcosa, se non lezioni di danza classica, qualcosa che le piacesse di più.

Poi un giorno, andando ad una delle esibizioni di sua sorella sul"lago dei cigni", era rimasta attratta dall'orchestra, in particolare dal suono del violino, le piaceva proprio il suono a tratti stridulo e strepitante del violino, che accompagnato agli altri strumenti produceva un suono armonico.

Da lì, era nata questa sua passione, e diede il tormento a suo padre, affinché le facesse suonare il violino.

Suo padre non era molto convinto, non ne capiva molto e temeva che fossero solo i capricci di una bambina, e che presto o tardi lei avrebbe mollato, ma Iku non dava segni di voler rinunciare e non faceva altro che mettere sinfonie di Vivaldi e Paganini tutto il giorno.

Si rivolse ad un maestro di musica, ma non uno preso a caso, ne consultò molti di esperti, lui ne capiva poco, ma per sentito dire, era riuscito ad ingaggiare questo ex direttore d'orchestra,aveva suonato in orchestre internazionali, aveva girato il mondo, voleva per sua figlia Iku il meglio.

Quando parlò con quest' uomo gli disse "Mia figlia ha 10 anni e mi sta tartassando con questa faccenda del violino..."

"Uhm, una mocciosa" rispose scocciato l'uomo sulla sessantina, aveva scarsa voglia d'insegnare ad una piccola poppante.

Secretary "to fuck" #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora