29 Finale (Revisionato)

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Il giorno seguente, Iku si svegliò prestissimo, si doveva preparare per il matrimonio dell' ex collega di università di Okazaki.

Le arrivò un messaggio della sorella "Mi dispiace per il tuo avvocato... Non ci stavo provando con lui, è troppo attempato per me, volevo solo che fossi onesta con te stessa,se ti piace bè perché non ti ci metti insieme?"

Iku non rispose al messaggio, in quel momento non sapeva cosa scrivere.

Un mucchio di pensieri le balenarono per la testa, mentre usciva dalla doccia con l'accappatoio addosso, non aveva neanche idea di cosa mettersi.

Aprì l'armadio, alla ricerca di un vestito elegante, ma che non fosse troppo corto e scollato, dopotutto si trattava di un matrimonio e poi voleva togliere ad Okazaki quell' impressione di essere solo una poco di buono.

Indossò un vestito verde smeraldo, lungo fino alle ginocchia, che cadeva morbido, con una leggera scollatura centrale appena evidente.

Si truccò un po', giusto alcuni accorgimenti per coprire qualche imperfezione, si spazzolò i capelli perfettamente lisci, senza neppure doversi fare la piega.

Dopo l'ultima volta, che si fosse distrutta i piedi con i tacchi, indossò delle scarpe meno eccessive, con un leggero tacchetto, giusto per slanciare solo un po' la sua figura.

Quando Okazaki bussò, lei aprì la porta sentendosi parecchio nervosa.

La tensione si rafforzò, vedendolo vestito più elegante del solito, con la sua giacca elegante di un grigio chiaro e lucido coordinata con i pantaloni, sotto la giacca notò una camicia azzurrina con un cravattino nero.

"Buongiorno!" esclamò lui sorridendo, tendendole una scatolina rossa, lei ricambiò il saluto.

"Sarebbe?" domandò confusa, prendendo la scatola.

"Cioccolatini...Visto che i fiori non sono di tuo gusto..." affermò sorridendo.

"Guarda che non devi farmi tutte le volte dei regali..." esclamò in imbarazzo.

"Bè volevo solo ringraziarti, per aver accettato di accompagnarmi a questo matrimonio..." Si giustificò.

"Ah, aspetta ho dimenticato la borsa" disse lei subito dopo, andando a prendere la porchette.

Si diressero nella sua fantomatica macchina "da barboni".

Le parole acide di sua sorella lo ossessionavano, suppose di aver fatto la figura del pezzente con i suo eventuali e futuri suoceri.

Okazaki le aprì gentilmente la portiera, com'era solito a fare.

"Merci, my lord!" commentò Iku, prendendosi gioco di lui.

"Milady" rispose lui con un sorrisino, per poi metterle la cintura di sicurezza.

"Guarda che posso mettermela da sola!" esclamò lei, avendo da ridire.

"Perchè togliermi il divertimento di poterti legare?!" commentò in tono perverso, per poi chinarsi su di lei, posandole un bacio sulle labbra, approfittandosi dalla sua momentanea immobilità.

Iku chiuse gli occhi, cullata dalle sensazioni piacevoli che le provocasse: il tocco delle sue morbide labbra, e poi il dolce tepore della sua lingua, carezzevole e avvolgente sfiorare la sua.

Si scostò da lei, soddisfatto dalla sua reazione: aveva socchiuso gli occhi, e si era abbandonata al suo bacio.

Solitamente si infuriava e dimenava, dicendo di non voler essere baciata, se non mentre si faceva sesso, e invece, adesso, era rimasta immobile con gli occhi chiusi.

Secretary "to fuck" #wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora