11. Siamo alla resa dei conti

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Mancava poco alla fine della partita e fortunatamente nessuno aveva ancora provato ad ammazzarmi.

"Cindy!" Mi Gridò una voce che non feci in tempo a riconoscere.

Mi ritrovai la palla stretta al petto.
Cosa cavolo stava succedendo?
Io non dovevo fare touchdown, dovevi calciare, dannazione, calciare!!

Per mia fortuna ero abbastanza vicina alla linea di fondo campo e avrei dovuto solo correre velocemente, visto che tutti i ragazzi della Monster erano abbastanza lontani da me.

Cominciai a muovere le gambe ad un ritmo surreale e sentii gli schiamazzi del coach e di Luke dalle panchine, quindi corsi ancora più veloce.

Con una finta riuscii a schivare un avversario e mi mancava poco meno di qualche metro per poter fare touchdown.
Mi spuntò un sorriso sul volto mentre stringevo a me la palla come se fosse il mio scrigno più prezioso, ma ad un tratto, quel bel sogno finì e mi ritrovai completamente stesa a terra.

"Ci hai provato, kicker."

Sean era steso completamente sopra di me.
Aveva le braccia ai lati del mio viso e si sorreggeva per non schiacciarmi troppo.
Vedevo i suoi occhi all'interno del casco fissarmi divertiti.

"Arscott! Che cazzo fai si può sapere?"

"Levati immediatamente da lei." Riconobbi la voce infuriata di mio fratello.

"Rilassati Lewis, è solo un piacere per lei." Rispose a tono Sean, facendo leva sulle braccia per sollevarsi da me, dal momento che la situazione era alquanto imbarazzante.

Non mi ero fatta male a dire il vero.
Pensavo che se mai mi avesse placcato mi sarei ritrovata con qualche costola incrinata e un trauma cranico, ma era come se fossi atterrata su un prato fiorito.

"Brutto figlio di puttana." Esclamò duro Barrie, dando una spinta a Sean.

Prevedevo che le cose sarebbero cominciate a mettersi male da un momento all'altro e che non sarebbe stato il coach o l'arbitro a riuscire a fermarle.

Mi tirai su da terra e mi avvicinai a mio fratello. Mi misi fra i due ragazzi, allargando le braccia per dividerli.

"Smettetela di fare i bambini!" Gli sgridai.
Avevo una mano sul petto di Sean e l'altra su quello di mio fratello, sembrava di toccare il marmo.

"Se avete problemi risolveteli giocando, non facendo i cretini. Mi sono stufata di voi due idioti."

Detto ciò me ne andai e ripresi il mio posto in campo, cosa che fecero anche gli altri giocatori.
Poi mi si affiancò Barrie, con la testa china e le mani lungo i fianchi.

Si mise in posizione e si voltò verso di me.

"Non mi ha fatto nulla, stai tranquillo." Lo rassicurai con tono più amaro di quanto volessi.

Lui deglutì e socchiuse gli occhi per qualche istante, poi li riaprì.

"Cerco solo di proteggerti, Cindy. Non voglio che tu soffra per lui."

"Che fratellino premuroso." Commentò Sean, che era posizionato davanti a Barrie, con le gambe piegate e uno sguardo che faceva mettere i brividi.

Istintivamente afferrai il braccio di mio fratello e lo strinsi, in modo che si girasse a guardare me e non perdesse il controllo con Sean.

Footlover - amore in campo di giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora