Io e Sean eravamo distesi sul letto; lui aveva gli avambracci sotto la nuca e i muscoli delle braccia guizzavano ad ogni impercettibile movimento, anche il suo petto tonico era messo in risalto dalla posizione, decisi di togliere lo sguardo, ma quando la sua voce mi arrivò alle orecchie, mi voltai di nuovo verso di lui.«Pensavo te ne saresti andata anche tu.»
Una fitta mi colpì il petto, perciò sbattei le palpebre e deglutii. «Pensavi male. Perché avrei dovuto farlo? Sai vero di non avere nessun colpa?»
Mi misi sul lato, appoggiai la mano sotto la testa e lo scrutai attentamente da sotto le ciglia.
Mi sentivo male al solo pensiero di tutto quello che aveva sopportato, da solo, senza i suoi due migliori amici, non osavo nemmeno immaginare tutto il dolore che aveva tenuto dentro per sé in questi anni.Lo vidi prendere un sospiro e piegarsi anche lui di lato, in modo da essermi faccia a faccia.
«L'altro giorno, in spogliatoio, quando ho visto le tue cicatrici, mi sono sentito di merda. Ho pensato a quanto tu abbia sofferto e al fatto che quelle ferite in qualche modo erano state generate da me. Non dico di aver causato l'incidente, ma se non avessi insistito nel portare Noah a casa magari ora sarebbe ancora qua, tu staresti bene e non avresti perso il tuo migliore amico.»
Sentii gli occhi pizzicarmi e quel peso sullo stomaco si fece atroce, quasi insopportabile.
«Smettila di dire così, e soprattutto smettila di addossarti la colpa, l'unica colpa che hai è quella di aver aiutato il tuo migliore amico in un brutto momento; io non ti accuso di niente e non capisco perché debba farlo tu.»La mia voce uscì troppo alta, ma non aveva importanza in questo momento, l'unica cosa che volevo era che si togliesse dalla testa quella assurdità.
Afferrai il labbro inferiore tra i denti e guardai Sean dritto negli occhi, vedendo subito accolta dalla piacevole sensazione di quel verde nel mio marrone. Le ciglia lunghe gli incorniciavano lo sguardo afflitto e con un movimento istintivo avvicinai il mio volto al suo, e con foga e desiderio feci unire le nostre labbra. Le sue erano morbide e accoglienti e capii dal modo in cui all'inizio si irrigidì che non si aspettava questo mio gesto, ma poco dopo le sue mani mi afferrarono la vita e mi sollevarono dal materasso, costringendomi a finire a cavalcioni su di lui.
Le sue dita si inoltrarono sotto la mia maglietta, sfiorandomi la pelle con i polpastrelli e io non potei impedire ai brividi di propagarsi.
Il suo bacino spinse verso l'alto, scontrandosi con il mio interno coscia e un sussulto mi uscì dalle labbra. Quando allacciai le mie braccia al suo collo, un forte rumore ci arrivò dritto alle orecchie, costringendoci a staccarci.
«Ora entro. E giuro su qualsiasi cosa ci sia lassù che se scopro che state facendo 'cose' vi butto entrambi giù dal balcone.»
I miei occhi si spalancarono istintivamente, e sul viso di Sean comparve un'espressione corrucciata.
«Ma non se n'era andato?» Chiesi, mentre una risata mi sfuggì dalle labbra. Si sentiva il panico nelle parole di Barrie.
«Credo che tuo fratello sia geloso e decisamente troppo protettivo.» Sean parlò a tono alto, assicurandosi che Barrie lo potesse sentire, e ciò accadde, dal momento che la porta si spalancò e io, per lo spavento, mi ritrovai ancora più appiccicata a Sean.
Nell'esatto momento in cui vidi l'espressione terrorizzata di mio fratello, non potei fare a meno di scoppiare a ridere. Sean fece lo stesso e sfilò le mani da sotto la mia maglietta per circondarmi la vita. Decisi di spostarmi di lato e mettermi a sedere a fianco di Sean, anche lui drizzò la schiena addosso alla testiera del letto, poi mi guardò e insieme ridemmo ancora di più.
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Footlover - amore in campo di gioco
ChickLitCindy Lewis adora il football, è la sua più grande passione e quando per miracolo riesce ad entrare nella squadra della Brighton high school, il suo sogno si è finalmente realizzato. Ma anche la Monster High school, che sta di fronte alla Brighton...