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Il volo dura poche ore, il tempo di giungere a Miami - in quanto lì si trova la nave più grande e bella che si sia mai creata fino a questo momento! A costruirla e ad avere l'idea è stato Richard Greant un giovane architetto che è riuscito a trasportare un sogno dalla carta alla realtà. La Ross Informatic &Security ha appoggiato il progetto e ha collaborato con ingenti donazioni mettendo a disposizione le migliori tecnologie del momento.

Appena posso scendere dall'aereo mi catapulto nella limousine che è parcheggiata lì davanti. Non aspetto quello spocchioso arrogante. Grazie a Dio non mi ha rivolto la parola durante il viaggio ed è rimasto costantemente attaccato al computer a fare cosa lo ignoro. Mentre eravamo in volo ho deciso che appena tornerò a New York mi licenzierò e tornerò in California: non voglio più avere niente a che fare con un uomo del genere, ne ho abbastanza!

Mr Scapolo dell'anno si degna di entrare in macchia, ma – cosa sbalorditiva!- ha ricominciato a parlare al telefono. Ma non si stanca mai? Io avrei gettato quel coso nel più vicino cassonetto. Potrei buttarlo in mare mentre siamo sulla nave e poi spingere giù anche lui. Spero che ci siano gli squali nelle vicinanze cosicché possano divorarlo mentre io me la riderò.

Il tragitto in auto è breve e, man mano che ci avviciniamo al porto, si inizia a intravedere la nave. Wow, è bellissima. Ho visto numerose foto e tutti i servizi che hanno trasmesso in televisione su questo capolavoro e già allora era fantastica, ma dal vivo supera tutte le aspettative.

Sono a bocca aperta con le mani poggiate sul finestrino a contemplare quello spettacolo, ma il momento è interrotto da una risata, la sua risata. È strano perché è la prima volta che lo sento ridere e ... bè, mi costa molto ammetterlo, ma è un bel suono.

<<Avevi la stessa faccia che hanno i bambini quando li porti al Luna Park.>> Il mio sopracciglio non può fare a meno di sollevarsi.

<<Lei cosa ne sa delle espressioni che assumono i bambini? Non ha figli.>> Per fortuna, aggiungerei!

<<Si esatto, ma neanche tu ne hai.>>

<<Se li avessi non potrei essere qui.>> Stupido.

<<Sono contento che tu non li abbia allora.>> Certo perché se fossi stata impegnata in qualche relazione non gli sarei stata utile nella sua missione di seminare i paparazzi per tutta l'estate.

<<Io no.>> Alla mia risposta scoppia a ridere, ancora.

Per fortuna arriviamo al porto e posso scendere dall'auto per ammirare dal vivo quella creazione pazzesca. Estraggo il cellulare dallo zainetto e scatto infinte foto da ogni angolazione.

<<Possiamo salire ora, Magda.>> Non solo persiste a chiamarmi in quel modo, ma ha anche il coraggio di posarmi un braccio introno alla vita.

<<Primo non mi chiamo Magda, ma Hope e non glielo ripeterò più. Secondo non mi tocchi>> mi scrollo di dosso il suo braccio.<< non ci sono fotografi per continuare questa farsa. >>

Incurate di quello che ho appena detto, mi prende per mano e mi conduce sulla nave mantenendo il suo solito sorrisetto. Prima o poi ti vedrò sputare quei denti perfetti uno ad uno e io sarò lì a guardarti mentre mangio popcorn.

All'interno troviamo l'ammiraglio con il comandate e una schiera di camerieri, cuochi e altre persone di cui ignoro la competenza. Sono pietrificata, non mi aspettavo quel plutone di esecuzione. Ecco cosa fanno i soldi!

Ross stringe la mano a tutti, parla e fa anche delle foto. Io mi mantengo in disparte, non voglio comparire in nessuna foto con lui per poter essere associata a quello spocchioso.

What the books don't sayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora