27.

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L'auto si ferma sotto casa mia.

Siamo tornati dalla vacanza e già le cose tra di noi sono cambiate. Avevamo passato giorni bellissimi, ma ora bisognava tornare alla realtà. Il viaggio era stato silenzioso e questo non aveva fatto altro che farmi innervosire. In aereo Chris era stato tutto il tempo davanti al suo portatile, mentre io avevo cercato di distrarmi ascoltando musica, ma non ero dell'umore, così ero passata ai libri, ma anche quelli non hanno funzionato.

Sembravo una locomotiva a vapore per quanto sbuffassi! Ci voleva tanto a capire che volevo attenzioni? Volevo che parlasse con me, che mi confortasse del fatto che le cose non sarebbero cambiate tra di noi.

Scesi dal suo aereo privato si era attaccato al telefono e aveva continuato a ignorarmi.

Mi volto verso Chris e spero che mi guardi o che mi faccia un cenno, anche un gesto con la mano. Niente.

Stronzo, arrogante, presuntuoso, testa di cavolo, pallone gonfiato!

Apro lo sportello, afferro le valigie che gentilmente il suo autista mi sta scaricando.

<<Grazie, faccio da sola>>

<<Non si preoccupi, è il mio lavoro>> chissà quante volte l'ha fatto. Intendo scaricare le valigie delle Barbie che Chris – no anzi, Ross- si è portato in vacanza.

<<L'aiuto a portarle in casa.>>

<<No, grazie, faccio da sola.>> afferro le valigie e quando trovo il giusto equilibrio mi avvio verso il portone del mio orrendo condominio di periferia. Mi volto per controllare se Chris almeno sia uscito da quella macchina, ma niente. I finestrini oscurati non mi permettono di vederlo.

Sbuffo.

Traffico con la borsa alla ricerca delle chiavi, ma ogni volta che si cerca qualcosa non la si trova mai.

Forza, forza! Dove siete? Uscite!

<<Serve aiuto?>> non mi ero accorta che l'autista si fosse avvicinato.

<<Si, grazie.>> gli porgo la borsa e in un attimo le trova. <<Ecco a lei.>> sorride. È proprio tenero, mi verrebbe voglia di strapazzargli quelle guance e si abbracciarlo forte. Ma se potrebbe essere tuo nonno!

<<Grazie ehm... >> bene, sono anche maleducata.

<<George.>>

<<Hope.>>

<<Lo so. Buona giornata.>> ma certo che lo sa! Sono io la maleducata che troppo presa da Chrislandia non ho pensato ad altro.

Che giornata orribile!

Dopo quattro piani a piedi – devo cambiare condominio -, vari rischi di rompermi l'osso del collo e aver fatto cadere la borsa rovesciando tutto il suo contenuto per due rampe di scale, finalmente arrivo al mio appartamento.

Non dovevo alzarmi dal letto, oggi. Avrei dovuto dire a Chris di andarsene al diavolo e lasciarmi lì!

Svuoto le valigie e metto tutto in lavatrice per poi andare a farmi una lunga doccia.

Mentre sto cantando a squarciagola Hot n cold di Katy Perry sento un suono che ho sempre sentito in televisione; un suono che non avrei mai immaginato d'ascoltare così vicino.

Con calma esco dalla doccia, afferro l'accappatoio e metto in pausa la canzone.

Non sento altro che silenzio. Forse è stata la mia immaginazione; forse il tizio dell'appartamento accanto ha il volume del televisore troppo alto.

What the books don't sayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora