Affondo il volto nel cuscino gemendo quando suona la sveglia di Chris.
Spalanco gli occhi.
Tutti gli avvenimenti della sera precedente mi passando davanti come un treno in corsa.
Ho perso la verginità. Con Chris.
Lui si allunga per spegnerla e noto con orrore – forse piacere sarebbe la parola giusta- che abbiamo dormito nudi senza neanche un lenzuolo a coprirci.
Cerco un qualcosa anche una maglietta da indossare per scappare nella mia stanza, ma non c'è nulla. Cavolo!
Chris sprofonda nel cuscino poggiando il suo braccio muscoloso sul mio fianco. Bene, sono anche imprigionata.
Valutando le possibilità sono costretta a ricorrere ai soliti cliché banali. Sospiro.
Thor, dio del tuono, aiutami tu!
Il piano prevede tre fasi:
la prima fare finta di essersi appena svegliati: mi stiracchio e con la coda dell'occhio vedo Chris che dorme tranquillamente, o almeno così sembra.
La seconda fase prevede il togliermi il suo braccio di dosso: lentamente lo sposto e noto con piacere di essere riuscita a non svegliarlo.
La terza è la più difficile: camminare a passo svelto per andare nella mia stanza. C'è il cinquanta per cento che possa cadere o far cadere qualcosa o entrambi visto che sono la regina della leggerezza. Bella dose di autostima a prima mattina Hope.
Piano. Piano. Piano. Piano. Mi ripeto come un mantra. Sono quasi alla porta. Ancora un poco. Pochino. Tre passi e sono fuori.
<<Buh!>>
Grido a pieni polmoni. Alle mie spalle Chris ride a più non posso. Completamente nudo. Divento viola dalla rabbia per avermi fatto venire un infarto a prima mattina e perché non può andare in giro con la mercanzia all'aria.
Anche tu sei con la mercanzia all'aria Hope, non lamentarti e goditi lo spettacolo.
Cazzo! Mi copro con le mani e visto che si è ripreso dal suo attacco di ridarella e mi sta squadrando ben bene. <<Tu...s- sei un... pervertito!>> urlo l'ultima parola e scappo via non capendo la sua risposta, ma doveva essere qualcosa di estremamente infantile come lui. Potrebbe essere anche infantile, ma il suo amico dei paesi bassi non è proprio d...
Entro sotto l'acqua bollente e cerco di rilassare i nervi. Ho perso la verginità. Al solo ricordo di ieri sera mi si stringe lo stomaco dall'emozione. Sono innamorata quindi è normale – secondo la mia esperienza da lettrice di romanzi rosa- che provi queste emozioni. Stando ai miei libri dovremmo essere alla fine della storia perché tocca solo che lui si dichiari.
Afferro lo shampoo e sgrasso forte sulla cute facendomi anche male, ma devo eliminare quei pensieri dal mio cervello. Chris non è innamorato di me, non sono il suo prototipo di donna, non sono come quelle giraffe con cui è uscito per anni.
Forse dovremmo parlarne... ma cosa dico? 'Ti ricordi di ieri sera? Ecco ora dimmi cosa provi per me'.
E se lui non volesse una storia seria? E se volesse leggerezza? Non so se sono quel tipo di ragazza. Sarei disposta ad avere una relazione aperta?
Sbuffo.
Odio ammetterlo, ma ha ragione mio padre. In questa situazione quella che ne uscirà a pezzi sono io. Lui è ambiguo, non riesco a capire cosa provi per me e soprattutto se prova qualcosa per me.
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What the books don't say
RomanceHope Adams è la segretaria di Christopher Ross fondatore e amministratore delegato della Ross Informatic & Security. Quando lui sarà nominato per la seconda volta dal Times lo scapolo dell'anno le cose tra di loro cambieranno. Ma in positivo o in ne...