Tutti i crediti di questa storia vanno ad AthenaKira83, che l'ha scritta e pubblicata su EFP.
Io ho solo avuto il permesso di portarla qui su Wattpad.
Buona lettura! <3
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Alec era nei guai, in guai grossi.
Camminava a passo svelto sul marciapiede, tentando di tornare a casa il prima possibile, e il tempo orribile di quel pomeriggio di inizio novembre rispecchiava perfettamente il suo umore.
Mentre la pioggia continuava a cadere senza sosta, strinse forte il suo ombrello e sollevò ancora di più la sciarpa sul naso, tentando di ripararsi come meglio poteva dall'acqua e dal vento gelido che sferzavano implacabili il suo viso. L'emicrania che gli martellava costantemente la testa era la ciliegina sulla torta di una situazione disastrosa.
Era tutta colpa dei sui fratelli, decise.
Odiava le feste, odiava la musica sparata a tutto volume, odiava i corpi ammassati e sudati che si dimenavano sulla pista da ballo. Odiava tutto ciò eppure Izzy, spalleggiata da Jace, era riuscita nell'impresa titanica di convincerlo ad andare alla festa di Halloween che si teneva nel locale più in voga di New York: il Pandemonium."Eddai fratellone! Non essere il solito asociale!" disse Isabelle, fasciata in un aderentissimo costume da Lara Croft, che su di lei stava divinamente.
"Izzy smettila di darmi il tormento! Lo sai perfettamente che non mi piacciono le fes..",
"Ohhh finiscila!!" lo interruppe, mentre si acconciava i capelli, "Non puoi restartene sempre rinchiuso tra queste quattro mura! Hai venticinque anni per l'angelo! Se non ti godi la vita ora, quando lo farai?".
"Izzy ha ragione, fratello!" intervenne Jace, mentre si sistemava il mantello da Superman, "E poi si tratta di una festa in maschera! Per una sera puoi fingere di essere qualcun altro e, se giochi bene le tue carte, chissà che finalmente non ti scappi la prima pomiciata della tua vita!".
Alec lo fulminò con lo sguardo e rispose tagliente "Grazie dell'interessamento Jace, ma non miro a diventare un Jace 2.0".
Jace roteò gli occhi e sorrise biricchino "Ti piacerebbe vero? Chi non vorrebbe essere come il grande e unico Jace?".
Alec e Izzy sollevarono simultaneamente la mano e Jace riservò loro una maturissima linguaccia.Alec adorava i suoi fratelli, davvero, e da quando era morto Max, il loro fratellino più piccolo, il trio si era unito ancora di più, ma non riusciva davvero a capire perchè non lo lasciassero vegetare in pace. Che male c'era a passare le sere e i fine settimana stravaccato sul suo divano a leggere un libro o a guardarsi la tv? Non era un tipo molto espansivo, anzi, a dire la verità non era un grande fan della gente in generale e gli ci voleva del tempo per lasciarsi andare, complice anche il fatto che, quando era agitato, aveva la grazia di un elefante in una cristelleria.
La prima volta che incontrò Clary, per esempio, il biondo Lightwood disse alla sua ragazza "Tranquilla! Alec abbaia, ma non morde!", nel tentativo di rincuorarla riguardo la fredda accoglienza che le aveva riservato il moro. Ma poi erano diventati amici, no? Certo il ghiaccio si era rotto perchè le aveva toccato accidentalmente il seno, ma l'importante era il risultato! Era inciampato sui suoi stessi piedi e le sue mani erano finite addosso alla piccola Fray che, dopo un momento di smarrimento, era scoppiata a ridere a crepapelle, per poi abbracciarlo forte forte mentre Alec, paonazzo in volto, tentava di balbettare delle scuse.
A Simon, il ragazzo di Izzy, era andata peggio. Al loro primo incontro a momenti rischiò di fratturargli il naso quando, chinandosi contemporaneamente per recuperare un foglio, la sua testa andò a scontrarsi con il setto nasale del castano, trasformando la sua faccia in una maschera di sangue.
Santo cielo, se ripensava a quegli episodi, le sue guance andavano ancora a fuoco!
Era un disastro e più evitava il contatto umano, più la sua sanità mentale lo ringraziava.
Quindi no, lui di fare vita sociale non ne aveva proprio voglia eppure, dopo una lunga discussione con la sua caparbia e testarda sorella, abbassò le spalle sconfitto ed andò ad indossare il vestito da Batman che gli aveva procurato Izzy. Almeno gli aveva scelto un costume in cui poteva nascondersi quasi del tutto.
Ohhh perché si era lasciato convincere? Perché non se ne era restato semplicemente nel suo letto, nascosto sotto strati e strati di coperte?
Per l'angelo, una sera! Era bastata un'unica sera, in loro compagnia, per condurlo sulla strada della perdizione ed ad una sbronza colossale che l'avrebbe poi portato alla rovina.
Gliel'avrebbe fatta pagare! Oh sì! Se fosse sopravissuto, avrebbe riempito interamente la camera da letto del fratello con frotte e frotte di anatre in ogni loro forma e dimensione. Uhm, no era una punizione fin troppo leggera. Perché limitarsi ad una stanza? Avrebbe riempito l'intero appartamento e poi si sarebbe goduto lo spettacolo di quel traditore in piena crisi respiratoria. E, mentre il fratello agonizzava, avrebbe completato la sua opera saccheggiando i trucchi e i vestiti della sorella. Vendetta! Tremenda vendetta! Sorrise a quel pensiero, ma poi si rabbuiò quasi subito.
Cinquecento mila dollari.
Come avrebbe fatto a racimolare quella somma? Chi ce li aveva tutti quei soldi? Poteva tentare con la lotteria, ma era dannatamente sicuro che, con la sfiga che si ritrovava, se anche avesse comprato tutti i biglietti disponibili a New York, non avrebbe vinto neanche un dollaro.
Chiedere un prestito al suo datore di lavoro o alla sua famiglia era fuori questione. Luke, il suo capo e titolare della piccola libreria "Shadowhunters", per quanto gentile e generoso, non disponeva di certo di un tale patrimonio. Senza contare che le entrate dell'attività erano in ribasso e il negozio rischiava di chiudere da un giorno all'altro.
I fratelli erano più o meno nella sua stessa situazione economica, mentre i suoi genitori.. No! L'inferno si sarebbe ghiacciato prima che Alec si abbassasse a chiedere un prestito a suo padre. Non voleva neanche pensare allo sguardo di disprezzo che gli aveva riservato quando, sette anni prima, gli aveva rivelato di essere gay. Con successo era riuscito a reprimere nell'angolo più buio della sua mente il ricordo di quell'orribile giornata: la lite, le urla e il patriarca della famiglia che lo metteva alla porta sbraitando tutto il suo odio per "quelli come lui". I fratelli, leali e unici come solo loro sapevano essere, avevano raccolto le loro cose in tempo record e lo avevano seguito senza più voltarsi indietro. Se non ci fossero stati loro probabilmente sarebbe crollato, ma quelle due adorabili spine nel fianco gli avevano proibito di spezzarsi e di questo gliene sarebbe stato eternamente grato. Ripensandoci, forse doveva rivedere un attimo la sua vendetta, anche se, doveva ammetterlo, vedere Jace dare di matto era una delle cose che più lo divertiva al mondo.
Una folata di vento, più forte delle altre, gli piegò l'ombrello all'indietro, rendendolo così inutilizzabile e il suo umore, di pari passo con la sua emicrania, peggiorò ulteriormente. Alzò lo sguardo al cielo e chiese ironicamente "Dimmi Universo, ti diverti vero?". Tempo una manciata di secondi e una macchina passò lungo la strada a tutta velocità, centrando in pieno una pozzanghera che lo inzuppò completamente.
Alec non sapeva se ridere o piangere.

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Patto col diavolo
FanficAlec era nei guai, in guai grossi. Cinquecento mila dollari. Come avrebbe fatto a racimolare quella somma, regalo di una notte di bagordi? ~~ La storia non è mia ma di AthenaKira83 su EFP e tutti i crediti vanno a lei. Lei mi ha dato il permesso per...