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Jeff


"Chi sono? Da dove vengono? Alcuni possono essere considerati umani, ma altri no. Ma la vera domanda è: esistono davvero? È una cosa che in molti continuano a chiedersi. La loro natura è sconosciuta. Le uniche fonti che abbiamo non possono neanche essere definite attendibili. Su internet si sono scatenate numerose polemiche, e non sono pochi quelli che chiedono una conferma. La popolazione chiede di sapere, vuole vedere. "Non possiamo continuare a temere qualcosa che non esiste. Se ci siete, mostrate al mondo intero ciò che siete realmente, senza maschere o inganni." chiedono. La polizia si sta mobilitando per placare i numerosi focolai di rivolta in tutto il paese, la gente vuole la verità, ma nessuno sembra avere una risposta.
Dal telegiornale di oggi è tutto. Arrivederci e a presto."

Appena terminò il programma lo schermo divenne nero, poi statico, e comparve il volto pallido dello Slenderman.
-Allora? Cosa dite?-
-Io dico che secondo me è una gran cazzata- risposi continuando a giocherellare con il mio coltello, infilando la punta acuminata nel tessuto del divano dove stavo lasciando una piccola fessura.
-Quante volte ti ho detto che devi moderare il linguaggio?- chiese seccato E.J., seduto dall'altra parte del divanetto dello spazioso soggiorno. Quel ragazzo mi dava sui nervi, la maggior parte delle volte. Si comportava manco fossero in una scuola.
-E quante volte ti ho detto che non me ne frega un cazzo?- risposi io.
-Smettetela di comportarvi da mocciosi e siate seri! Quasi tutti gli agenti e i giornalisti della nazione si sono mobilitati per darci la caccia, vogliono tutti trovarci per primi.- intervenne Slender.
-Se sono davvero così tanti non ci metteranno molto a trovarci, dobbiamo reagire in qualche modo.- disse ClockWork, si alzò dal divano e continuò. -Mi offro volontaria per fare un giro di perlustrazione intorno alla casa, casomai qualcuno si fosse già avvicinato.-
-Ho già mandato Masky, Hoodie e Toby, dovrebbero essere di ritorno tra un attimo.- dispose Slenderman.
Non credevo che Slender stesse molto simpatico a ClockWork, appena lei arrivò alla Creepyhouse sembrava che dovesse sempre controbattere ai suoi ordini, ma dopo un po' di tempo... possiamo dire che smisero di odiarsi.
-Qualcuno vuole aggiungere qualcos'altro?- chiese Slender passando in rassegna tutti i presenti.
-Io direi di uscire allo scoperto, sarebbe divertente vedere le facce di quegli incompetenti della polizia al nostro arrivo!- commentò Laughing Jack, comparendo nel buio alle spalle di Nick Vanill, facendolo sussultare.
-Si può sapere per quale motivo fai così?! Esistono le porte per un motivo!- sbraitò il ragazzo.
Slender provò a farli star zitti, inutilmente, perché alla discussione iniziarono ad aggiungersi anche gli altri.
Ed ecco che scoppiò l'ennesimo litigio del giorno.
Sapete qual'è la definizione di 'caos' qui alla Creepyhouse? Venti e più persone, demoni, mostri eccetera che parlano tutti contemporaneamente minacciandosi a vicenda con l'aggiunta di coltelli, mannaie, mazze chiodate e altre armi che vengono spedite da una parte all'altra del soggiorno con il 70% di possibilità di colpire qualcuno.
Dopo le minacce si passò agli insulti, finché uno sparo non risuonò nella stanza.
Il proiettile colpì il lampadario appeso al soffitto, facendo tintinnare il metallo. Scese il silenzio, e ci girammo tutti verso la fonte del rumore.
Masky, l'uomo che si trovava sulla soglia dell'ingresso al soggiorno, ricaricò l'arma e rimase in silenzio. Alle sue spalle arrivò anche il suo compagno taciturno e incappucciato, Hoodie, che si chiuse la porta alle spalle.
-Grazie per aver richiamato l'ordine. Qualche novità?- chiese Slenderman.
-Il giardino e il bosco qua intorno sono a posto, non abbiamo trovato nessuno. Toby è rimasto là, ha detto che vuol fare un altro giro di perlustrazione.-
ClockWork si diresse verso l'uscita.
-Vi dò io il cambio, tanto stanotte non avrei dormito comunque.- e uscì senza che nessuno la fermasse.
Dopo qualche secondo di silenzio Slender ricominciò a parlare.
-Poco fa ho chiesto a Ben di controllare con tutti i computer, telefoni o dispositivi elettronici a nostra disposizione per fare delle ricerche approfondite, e ha detto che ha trovato qualcosa di utile.-
A quel punto il pc appoggiato sul mobile in fondo alla stanza si illuminò, e sullo schermo comparve il volto del ragazzino biondo.
-In effetti ho scoperto alcune cose... beh, diciamo che sui social è cominciata una discussione piuttosto accesa. Pare che il Governo non sappia molto di noi, non sanno come agiremo e su questo abbiamo un vantaggio. Poi c'è il fatto di certi nostri... fan...-
-Sapevo che eravamo famosi, ma abbiamo pure dei fan? Davvero?- chiese L.J.
-Esatto, da tutto il mondo direi, praticamente non c'è stato dove qualcuno non ci conosca. Perfino in Europa, Cina, Giappone...-
-Nihon? Shinken ni? Watashi wa totemo yūmeidesu!- [Giappone? Seriamente? Sono molto famoso laggiù!] gridò Kagekao spuntando da una stanza affianco. Nessuno capì nulla di ciò che aveva detto, come del resto ogni volta che apriva bocca. Ma nemmeno all'asiatico sembrava importare che lo capissimo.
-Quando ti decidi ad imparare la nostra lingua?- gli chiesi.
-Watashi ga sore o kanjita toki.- [Quando ne avrò voglia.]
-Ma che c'entrano adesso questi fan?- chiese E.J., avvicinandosi al pc.
-Molti di loro scrivono pregandoci di uscire allo scoperto, ma lo fanno solo per sapere se i loro cosiddetti 'idoli' esistono, quindi non conterei molto sulla loro opinione... C'è gente strana al mondo, bah. Ma alcuni rispondono dicendo "Rimanete nascosti, la polizia vi dà la caccia anche adesso, e se uscirete allo scoperto vi prenderanno di sicuro."-
-Adorabili, si preoccupano davvero per noi?- chiese L.J. -Ma se anche ci prendessero, potremmo lasciare lì Jeff e andarcene. Di lui possiamo benissimo fare a meno.-
-Esattamente come tu riusciresti a fare a meno di una lama in un occhio, ma pare che ne desideri una visto quello che dici.- risposi impugnando bene il coltello e lanciandogli un'occhiata truce.
-Basta! Smettetela! Tutto ha un limite, compresa la mia pazienza. Adesso andate via e non dite più niente! Se sento anche solo volare una mosca...- ci ammonì Slenderman.
-Sì, sì, lo sappiamo. Allora io me ne vado, ci si rivede domani!- dissi alzandomi dal divanetto e incamminandomi verso le scale che portano al piano di sopra.

-ℂ𝕣𝕖𝕖𝕡𝕪𝕙𝕠𝕦𝕤𝕖- revelationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora