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Bianca

Cinque giorni.
Cinque dannatissimi giorni che mi trovavo lì, in quella casa di maniaci disordinati.
Veramente, appena entrai nella camera di Jeff quasi mi venne un attacco epilettico.
La lezione di quel giorno era stata parecchio incasinata, soprattutto dopo che lanciai (per sbaglio) il coltello che stavo usando contro la parete, rompendo il manico in legno.
Jeff mi gridò che era uno tra i migliori per il lancio, e quando andò a recuperare l'arma per controllare se fosse ancora utilizzabile borbottò qualcosa sul tirare con meno forza, o almeno di colpire il bersaglio la prossima volta.
Mi portò al piano di sopra per recuperare un altro coltello dalla sua camera, ma appena gli chiesi se non potevamo prenderne uno tra quelli nella sala degli allenamenti disse che quello era l'ultimo, e l'unico rimasto l'aveva lui.
-Puoi dirmelo che li rubi per evitare eventuali danni da parte degli altri, sai?-
-Di certo non lo ammetterò, non davanti a te.- rispose girando la chiave nella serratura della stanza.
-Questo mi fa pensare che io non sono la prima a rompere una delle tue amate armi.-
dissi incrociando le braccia sul petto.
-Va bene, va bene, ora smettila di prendermi in giro e aspetta qua fuori, ci metto un attimo.-
Ma dopo neanche un minuto io ero già presa dalla curiosità, e sbirciai attraverso la porta socchiusa della camera.
Non so spiegare nemmeno quanta confusione c'era.
Un cumulo di panni sporchi era accumulato sul pavimento ai piedi del letto, le coperte in disordine come se non lo rifacesse da settimane, o forse di più.
Il resto non lo dico, potrei disgustarvi.
Guardai disgustata tutto quel casino, fino a che Jeff non mi portò a forza fuori dalla sua stanza.
-Ti ho detto di rimanere fuori!- strillò.
-...la tua camera... -
-Cosa?-
-È uno schifo.-
-Questi sono dettagli inutili.- rispose con una scrollata di spalle.
-Ti prego, posso riordinarla?!- lo pregai, con il mio lato da maniaca dell'ordine completamente in crisi.
-No! Non ti farò entrare ancora nella mia camera.-
-Perchè? Ci tieni cose occulte?- lo presi in giro.
-Sì, o almeno alla tua vista.- iniziò a spingermi verso le scale, mentre io tentavo ancora di capire se scherzasse.
Proprio in quell'istante uscì Linda dalla nostra camera, e come mi vide in sua compagnia il suo sguardo si fece di fuoco.
-Che sta succedendo?- chiese più rivolta a me che a Jeff, oramai lo ignorava completamente, se non per urlargli contro se mi sfiorava semplicemente.
Sapevo che tra poco avrebbero iniziato a gridarsi insulti o simile.
-Linda, tranquilla, non mi stava facendo niente.- tentai di tranquillizzarla mettendomi tra lei e Jeff.
Lui sembrava volesse strozzarla da un momento all'altro.
-Come niente?! Bianca, siete appena usciti da camera sua, e lui ha un coltello in mano!-
-Non è come pensi! Santo cielo, che razza di cose ti stanno venendo in mente?-
Entrambi ignorano il mio ultimo commento.
-Perchè pensi sempre che lei sia in pericolo con me?- chiese Jeff avvicinandosi, mentre io provavo inutilmente a spingerlo indietro, per farli allontanare.
-Perchè forse fino a pochi giorni fa hai provato ad ucciderla?!-.
-Smettela voi due. Ragazzi, sono seria.- ma tanto valeva essere muta data l'attenzione che mi riservavano.
-È successo cinque giorni fa! E come la dovrei trattare, con i guanti di velluto? Sembra piuttosto di avere una sorellina rompipalle che mi segue ovunque!- strepitò lui.
-...In che senso ti seguo ovunque?-
-Ma questo non dimostra che tu non la voglia morta!- gridò Linda, e io ebbi paura che potesse attirare qualcuno con quelle urla, quindi le feci segno di abbassare la voce.
-Io non la voglio morta!- replicò Jeff allo stesso tono di voce alto, troppo alto.
Si pentì subito di averlo detto urlando, perché a quel punto vari volti si affacciarono dalle porte lungo il corridoio, e pareva che stessero ascoltando anche da molto la nostra conversazione.
A quel punto ne ebbi abbastanza.
Tirai un pugno nello stomaco a Jeff e portai Linda lontano da quella confusione.
Poi mi voltai verso le persone affacciate a spiarci, e trovai anche dei volti conosciuti, ma non mi importava.
Tirando un'occhiataccia a i due litiganti mi voltai e diedi loro le spalle, per poi entrare nella mia camera.
Mi stesi sul letto, soffocando un urlo nel cuscino.

-ℂ𝕣𝕖𝕖𝕡𝕪𝕙𝕠𝕦𝕤𝕖- revelationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora