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Linda

Mano a mano che le figure fuoriuscivano dall'ombra, iniziai a riconoscerli. Li conoscevo più o meno tutti, e quando lo vidi, ebbi un tuffo al cuore.
Appoggiato alla parete, le braccia incrociate sul petto e il cappuccio calato sul viso, era quasi irriconoscibile dall'oscurità che lo avvolgeva.
Guardai nelle sue vuote cavità oculari, attraverso la maschera del colore del mare che celava i suoi tratti alla mia vista.
Mi tremavano le ginocchia, e trattenevo a stento un urlo di gioia.
Ero finalmente arrivata fin lì, io e Bianca avevamo faticato tanto per arrivare a quel punto, e ci eravamo promesse che non avremmo abbandonato l'occasione quando si sarebbe presentata.
"Non si torna indietro!" è stato questo il nostro motto durante tutta la durata del nostro viaggio.
Nella sala troneggiava il silenzio più totale, e ora che anche la mia amica si era risvegliata non c'era modo di passare inosservate (anche a causa dell'odore di sangue fresco, che per quelli come loro era una specie di invito ad ammazzarci).
Slenderman prese parola, rompendo il silenzio.
-Chi diamine l'ha lasciato uscire?!- chiese sbrigativo a tutti i presenti, sollevando per una caviglia un Jeff ancora privo di sensi.
Si scambiarono tutti occhiate imbarazzate, quando poi Toby spiegò quello che probabilmente era successo.
-Si è sve-egliato completamente qu-quando ho d-detto che ave-vi visto qu-qualcuno, ma n-noi non l'a-avevamo ne-neanche visto uscire.-
-Quindi mi state dicendo che non centrate niente con il casino che ha combinato?-
Toby si tolse la mascherina dal viso.
-Che-e è successo?-
Slender lasciò cadere a terra il ragazzo, visibilmente seccato.
-Credo che prima di rispondre a questa domanda, dovremo farne un paio a queste due ragazzine.-
L'attenzione si spostò di nuovo su di noi.
Bianca tirò un sospiro tremante, e cercò di spiegare brevemente il motivo della nostra presenza. Per ultimo raccontò dell'attacco da parte di Jeff, e di come fosse quasi morta a causa sua.
Notai Liu, in silenzio, osservarla con una nota di interesse quando terminò di spiegare come si era salvata, spostando lo sguardo da lei al fratello molto velocemente.
-Quindi voi sareste venute qui, per aiutarci?- disse E.J. ancora appoggiato al muro. La sua voce calda mi fece sussultare.
Aveva pronunciato le ultime parole con una nota di scetticismo, come se stentasse a crederci.
-Sì.- risposi velocemente. E dopo pochi attimi rimpiansi di averlo fatto. -Mio padre lavora per la polizia, la sua squadra è tra quelle reclutate per darvi la caccia. Io ho dato un'occhiata al suo computer, e ho trovato varie informazioni e cartelle su di voi.-
Mi fissavano tutti, sentivo come se la mia testa stesse per scoppiare.
-Tra quelle informazioni, c'era anche una possibile vostra posizione, allora io e Bianca siamo partite per cercarvi e avvertirvi, seguendo questa traccia.- poi aggiunsi, guardandomi intorno. -E da quel che vedo, è anche giusta.-
Sui loro volti lessi sgomento, rabbia, e in alcuni incredulità.
-Sanno dove vi trovate, e hanno intenzione di attaccarvi...- continuai imperterrita. - ... Il 13 Ottobre, tra tre settimane.-

-ℂ𝕣𝕖𝕖𝕡𝕪𝕙𝕠𝕦𝕤𝕖- revelationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora