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Bianca

Sapevo che la centrale non era un edificio così alto, ma mi stupii quando ci ritrovammo nella vuota e fredda entrata, che fungeva anche da reception.
Era deserta. Nessun corpo, ma continue tracce di sangue che si perdevano verso l'uscita, da cui fari accecanti e sirene della polizia indicavano che eravamo in trappola.
Non potevamo tornare sul tetto. Quella era l'unica uscita raggiungibile.
Mi voltai a guardare Jeff, che anche lui fissava disperato l'uscita.
-Come facciamo ad uscire da qui? -
-Stai tranquilla, tu ci riuscirai. -
-... Jeff? No... Ti prego.- venni interrotta dai passi dello squadrone inviato all'interno dell'edificio, che ci avevano ormai individuati.
-Fermi dove siete!- ci gridò la voce amplificata del caposquadra. Mio padre.
Appena mi vide inciampò un attimo sui suoi stessi passi.
-Bianca..? -
Feci in tempo a vederlo mentre ordinava alla sua squadra di fermarsi, quando la mano fredda di Jeff mi tirò all'indietro, cingendomi le braccia e la vita con un braccio, mentre con l'altro mi puntava un coltello alla gola.
-Non fate un solo passo avanti!- la sua voce rieccheggiava forte e chiara senza che avesse avuto bisogno di un amplificatore. -O la ammazzo! -
Non di nuovo, ti prego...
Mio padre si tolse il casco pesante, scoprendo i capelli diventati bianchi durante la mia assenza.
Sembrava di dieci anni più vecchio.
-Ti prego, lascia stare mia figlia. - supplicò avanzando lentamente, e lasciando cadere il fucile a terra poco distante. Ma nella sua voce non c'era debolezza.
-Quindi sarebbe anche tua figlia, eh? Interessante, un motivo in più per farla soffrire! - replicò facendo affondare la lama sotto la pelle del mio collo, strappandomi un gemito di dolore.
-Potrai andartene, noi non reagiremo, ma lasciala stare! -
Jeff scoppiò in una fragorosa risata che mi fece venire la pelle d'oca. La sua voce era traboccante di follia, alterata, simile a un grido di un pazzo.
-E chi mi assicura che non sparerete appena la lascerò a voi? No... Mi dispiace, ma credo che la porterò con me! Voi non avete la minima idea di cosa si può fare a una persona torturandola per giorni. Non sembrerà neanche lei quando ve la restituirò! - fece un'altra breve risata cupa. -Sempre se ve la ridarò indietro. -
Sentii il coltello affondare sempre di più nella mia carne, mentre il colletto bianco della mia camicia incominciava a macchiarsi di rosso. Chiazze che si allargavano sempre di più ogni secondo che passava.
Provai per un attimo il timore che stesse dicendo la verità, ma ricacciai indietro quell'emozione. Non era il momento di ricomiciare a dubitare. 
-Non penso che te lo permetterò. - replicò mio padre, e con un gesto tutto il resto della squadra caricò i fucili e ce li puntò addosso.
-Sareste disposti ad ammazzarla voi stessi? Seriamente?! - scoppiò ancora a ridere, ma io sapevo che stava cercando un modo per farci uscire entrambi da quella situazione. Ma un modo non c'era.
-Che cosa vuoi in cambio della sua vita? - domandò allora mio padre.
Jeff rimase in silenzio un paio di secondi, e la sua voce era diversa da quella che aveva solo pochi secondi prima. Era seria e fredda, assomigliava quasi a una sorta di ringhio.
-Che distruggiate ogni dispositivo in cui sono presenti le coordinate della nostra posizione, o qualsiasi altra informazione su di noi. - si fermò un attimo. -E vi proibisco di farne delle copie. -
Mio padre lo fissò ancora.
-E tu la lascierai andare, senza ferirla ulteriormente in alcun modo. -
Jeff annuì. -Esattamente. -
La sua stretta intorno alla mia vita si fece più debole, e la lama si allontanò leggermente dal mio collo, e solo allora mio padre acconsentì alla sua richiesta, ordinando ai suoi compagni di distruggere tutto.
-Non puoi farlo. - sussurrai in modo che solo il killer mi sentisse. -Dopo tutto quello che abbiamo fatto! -
-Non c'è altra alternativa. -
-Sì invece! Andarcene via, tornare alla Creepyhouse! Non importa se ci puniranno, Linda è morta per farci scappare. - sentii la mia voce che si incrinava. -... È morta per salvarci. -
-No. - e sentì che anche la sua voce era spezzata, a metà tra un sussurro e un singhiozzo. -È morta per salvare te. -

-Bene, abbiamo esaudito la tua richiesta. Ora ridammi mia figlia. -
Il suo braccio tornò per un attimo a circondarmi.
-E se io non rispettassi la mia parte del patto? -
I fucili tornarono tutti a concentrarsi su di noi.
-Credo sia scontato ciò che accadrà. -
Jeff sospirò, poi mi lasciò andare, e prima che iniziasse a correrre verso la direzione opposta, verso le scale, sentii le sue labbra sfiorarmi la punta di un orecchio.
Per un breve istante desiderai essere scappata con lui, ma la mia vista iniziò ad appannarsi, e stringendomi la gola caddi a terra, mentre ascoltavo il rumore degli spari tutto intorno a me.

Sperai davvero che mi avessero colpito.
Ma non successe.

-ℂ𝕣𝕖𝕖𝕡𝕪𝕙𝕠𝕦𝕤𝕖- revelationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora