-15-

122 15 2
                                    

Linda

Mi coprii la bocca con le mani, gli occhi spalancati dal terrore.
Dopo che Bianca mi aveva detto che eravamo le loro prigioniere mi ero agitata un po', pensando a cosa ci avrebbero potuto fare con il passare del tempo.
Ma non immaginavo che ci avrebbero uccise proprio quella notte.
Quella 'cosa' si ergeva a fatica davanti a me, come se non fosse abituata a stare eretta. Si avvicinò ai piedi del mio letto, e intanto io mossi la mano verso il comodino al lato del mio letto, alla cieca in cerca dei miei occhiali.
Qiando li inforcai riuscii a vedere meglio quella creatura.
Forse avrei preferito non vederla.
Stava ripiegato su sé stesso, come farebbe una scimmia, a causa della lunghezza delle sue braccia che terminavano con dite artigliate di metallo. La pelle pallida e il corpo smunto lo facevano somigliare a un incrocio tra una persona e un cane malnutrito.
Ma la cosa più spaventosa era la faccia. Calvo e con occhi scintillanti come piccoli fari, la bocca semiaperta a causa dei lunghi denti affilati che non gli consentivano di chiuderla senza ferirsi alla mandibola, il tutto gli dava un'aria spaventosa e disturbante, e io faticai molto a resistere alla voglia di gridare ancora.
Con la voce tremante tentai di chiamare la mia amica.
-B-Bianca...? Bianca, sei s-veglia...?-
Nessuna risposta.
La chiamai altre volte, invano.
Davanti alla porta si stagliò una seconda figura, e quasi mi misi a piangere quando vidi chi era.
La felpa bianca sporca di sangue scarlatto gli occhi freddi e inespressivi.
-...Tu...- dissi io, alla seconda figura con rabbia crescente. -Tu hai... Dov'è Bianca?! Che le hai fatto? Brutto bastardo!-
Lui si portò un dito alla bocca, facendomi segno di fare silenzio.
Al suono delle mie grida la creatura ai piedi del mio letto incominciò ad agitarsi, dando segni di impazienza.
Jeff iniziò ad avvicinarsi senza far rumore, lentamente.
Capii le sue intenzioni solo in seguito, quando fece scricchiolare involontariamente le assi del vecchio pavimento.
La creatura si voltò verso di lui, e quando lo vide emise un verso gutturale, prima di correre via  dalla porta.
Jeff sospirò, e accese le luci della camera.
Mi alzai velocemente dal letto, allontanandomi da lui.
-Che hai fatto a Bianca? Dov'è adesso?!-
-Calmati un po', io non le ho fatto proprio niente.- ribatté sprezzante.
-E perché dovrei crederti?! Sei un assassino e un bugiardo, la tua parola non conta niente per me!-
Un mugolio soffocato provenne dalla camera occupata da Bianca, e presto la mia amica si affacciò dalla stanza affianco.
-Si può sapere che diamine vi prende...?- disse prendendosi il viso tra le mani. -Stavo provando di dormire.-
-Bianca! Stai bene? Tutto ok?- le chiesi avvicinandomi.
-Sì, sto bene, perché?-
Lei sembrò accorgersi ora della presenza di Jeff, e si risvegliò completamente.
-Che cosa... Che ci fai tu qui?-
Lui alzò gli occhi al cielo.
-È quello che sto cercando di spiegare, non sono venuto ad ammazzare nessuna di voi due.-
-Come facciamo ad esserne sicure?- ribattei io.
-Santo cielo, lasciatemi almeno spiegare!- sospirò. -Stavo passando davanti la camera di Bianca, quando ho sentito un urlo e a quel punto sono entrato. Appena ho visto che lei era al sicuro ho notato la porta che dava sulla tua stanza aperta, mi sono avvicinato e ho visto The Rake che ti osservava.-
-E che ci faceva qui The Rake?- chiese Bianca.
-Probabilmente sarà venuto per vedere le 'nuove arrivate'.-
Lui si girò a guardare Bianca, e il loro sguardo si incontrò.
Rimasero in silenzio a guardarsi per qualche secondo, poi io mi misi in mezzo tra i due e richiamai l'attenzione su quello che era appena successo.
-Quindi ci dovremmo aspettare altre... visite?- chiesi lanciando un'occhiata a Jeff, che sottintendeva "Stai lontano dalla mia amica o ti spacco i cosiddetti".
-Molto probabilmente.- rispose freddo, e il suo sguardo diceva: "Vedremo".
Poi si girò verso Bianca e riprese il suo solito sorriso. -Se volete posso rimanere a controllare.-
Bianca lo guardò un attimo, inespressiva.
-No grazie, ce la caveremo.- poi si rivolse a me. -Forse è meglio se dormiamo nella stessa camera oggi.-
Io annuì.
Ero contenta che almeno lei non gli desse corda.
-Perfetto, allora ci si vede domani.- disse Jeff, spense la luce e uscì in silenzio.

-ℂ𝕣𝕖𝕖𝕡𝕪𝕙𝕠𝕦𝕤𝕖- revelationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora