Linda
Jeff stava in testa alla fila, conducendoci lungo la stradina buia, fino a che non arrivammo a una biforcazione.
Il viale continuava davanti a noi, mentre alla nostra destra si allungava un vicolo apparentemente cieco, chiuso tra due edifici scuri.
Jeff svoltò in quel vicolo, senza dire una parola, accostandosi all'edificio a sinistra.
Si aggrappò alla scala antincendio, iniziando ad arrampicarsi fino a raggiungere la prima rampa di scale.
Poi si voltò a guardarci.
-Allora? Vi muovete?-
Bianca mi superò prendendo la rincorsa, si aggrappò a una trave di metallo e tentò di tirarsi su. Jeff le si avvicinò in fretta, le prese una mano e la tirò a se, aiutandola a raggiungerlo al proprio fianco.
Appena lui le sfiorò la mano per prenderla provai una fitta di rabbia, li osservai mentre se ne stavano in piedi uno affianco all'altra, guardandosi.
Forse sarò stata egoista, ma avevo notato che durante tutto il viaggio loro avevano continuato a lanciarsi occhiate furtive, come se stessero continuando nel silenzio un discorso interrotto dal mio arrivo.
A quel punto mi arrampicai anch'io, mettendomi apposta tra loro due per separarli.
-E ora?- chiesi impaziente.
Jeff mi lanciò un'occhiataccia, poi guardò di nuovo Bianca alle mie spalle.
-Passeremo dal tetto, entrare dalla porta principale è troppo rischioso. - disse iniziando a salire le scale. -La stazione di polizia è esattamente qui di fianco.-
-Come fai a saperlo?- domandò Bianca
-Ci sono stato. Sai, mi hanno arrestato una volta.-
-Pensavo che nessuno fosse mai stato catturato alla Creepyhouse.-
-Ogni tanto capita, ed è una continua presa in giro quando qualcuno viene preso. Diventi lo zimbello finché non ti riscatti facendo un po' più vittime del solito. In generale i poliziotti ci sparano a vista, ma quando mi hanno preso avevo ancora quattordici anni, e forse hanno pensato che fossi troppo giovane per essere un serio pericolo.- un largo sorriso gli si aprì sul volto. -Quel giorno sono riuscito a far esplodere due auto della polizia.-
Nessuna di noi fece più domande, e continuammo a salire in silenzio.
Raggiungemmo l'ultimo piano e lo superammo, e appena giungemmo sul tetto del palazzo venimmo investiti da un'ondata di aria fredda, che ci sferzò il viso facendoci scivolare via il cappuccio dalla testa.
Bianca si avvicinò al cornicione, guardandosi intorno, spaesata.
-Stai indietro, c'è il rischio di cadere qui.- le disse Jeff, dall'altro lato del tetto, più vicino all'edificio affianco.
Lo seguimmo a guardare la stazione di polizia, che nel buio della notte si stagliava illuminata e ben visibile, al contrario del palazzo in cui ci trovavamo, che sembrava quasi invisibile in confronto.
-Come ci passiamo?- chiesi osservando lo spazio che si allungava tra i due edifici, quasi invalicabile.
-Salteremo.- rispose Jeff con tranquillità.
Stavo per girarmi e replicare, pensando che stesse scherzando.
Ma ovviamente, no.
Feci in tempo a vederlo mentre prendeva la rincorsa, e prima di arrivare al cornicione spiccò un salto.
Sembrava che non ce l'avesse fatta, che avesse mancato l'edificio, quando lo vidi aggrapparsi al parapetto.
Si tirò su, e si rialzò davanti a noi, senza nessun graffio.
-Dobbiamo... Dobbiamo per forza saltare...?- chiesi pensando che una persona normale si sarebbe rotta la spina dorsale.
-Non vedo il problema.- replicò lui, sorridendo.
-Un problema c'è, forse per il fatto che noi non riusciamo a spiccare questi salti!- gli urlai in risposta.
Mi voltai per cercare il sostegno di Bianca, ma la vidi che indietreggiava, con un'espressione atterrita in volto.
Poi ricordai: aveva paura delle altezze.
Come poteva riuscire a fare un salto del genere con questa sua fobia?
Provai un'improvvisa rabbia nei confronti di Jeff. Si era preoccupato tanto per lei, e ora che avrebbe fatto? Non poteva fare niente dall'edificio affianco, e per una volta si sarebbe reso conto di quanto era davvero importante per Bianca.
Io ero la sua migliore amica. Le ero stata affianco per anni, la conoscevo perfettamente. E quell'assassino pensava davvero di potermi rimpiazzare al suo fianco? Non credo proprio.
-Bianca.- la chiamai con dolcezza, mentre lei continuava a osservare la città che si estendeva sotto di noi. -Bianca, guardami.-
Si girò finalmente a guardarmi.
-Possiamo fare il salto insieme, se ti va. Puoi anche tenere gli occhi chiusi, ti guiderò io, va bene?-
Sembrava sul punto di accettare, quando sembrò ripensarci.
-Bianca?- chiese Jeff -Stai tranquilla, ti prenderò io se cadrai, ok? Non pensavo che avessi paura dell'altezza, se me l'avessi detto avremmo potuto trovare un'altra strada.-
Era un modo per dire "A me puoi confessare tutto! Io sono il tuo vero amico, non quella lì! Lasciala e vieni da me, fidati!"
Lo guardai con odio, e quando i nostri occhi si incrociarono anche lui mi guardò con aria truce, e con una punta di soddisfazione.
"Guarda come ti porto via la migliore amica, Linda."
-Salterò da sola.-
A quelle parole mi girai.
-Bianca, cosa...-
-Ce la faccio, non sono stupida. -
Mi guardava con occhi vuoti, e capii che stava tentando di nascondere la paura dietro l'indifferenza.
Le riusciva bene, ma non con me.
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-ℂ𝕣𝕖𝕖𝕡𝕪𝕙𝕠𝕦𝕤𝕖- revelation
Terror"Chi sono? Da dove vengono? Alcuni possono essere considerati umani, ma altri no. Ma la vera domanda è: esistono davvero? È una cosa che in molti continuano a chiedersi. La loro natura è sconosciuta. Le uniche fonti che abbiamo non possono neanche e...