ClockWork
Appena mi chiusi la porta alle spalle tirai un sospiro di sollievo.
Finalmente un po' di silenzio...
Mi incamminai verso la muraglia che girava intorno alla villa, osservandomi bene attorno e tenendo il coltello a portata di mano.
Quando raggiunsi il muro alto circa due metri e mezzo, accostai l'orecchio per sentire un qualsiasi rumore provenire dall'altra parte.
Niente di niente.
Poi un suono proveniente da un'albero vicino riattivò i miei sensi. Rimasi in ascolto.
Mi avvicinai al grande salice che troneggiava lì vicino, era piuttosto robusto, e poteva sostenere più persone. Avevo la mezza idea di arrampicarmi su uno dei suoi rami quando due mani sbucarono dalle fronde, mi agguantarono per i fianchi e mi tirarono sull'albero.
Mi ritrovai seduta su un ramo ben nascosto alla vista affianco a Toby, che se ne stava tranquillo come se nulla fosse.
-Neanche tu riesci a dormire?- domandò mentre un tic gli attraversava la mandibola, facendogli tendere i muscoli del collo.
Ormai ci avevo fatto l'abitudine, e devo dire che alcuni suoi tic erano quasi adorabili. E mi riferisco a quelli che lo portavano ad agitare le mani intorno alle sue orecchie come per scacciare delle mosche, e non a quelli che gli facevano fare del male a sé stesso o ad altri.
-No.- risposi.- Sono venuta a dare il cambio a Masky e Hoodie. Loro sono andati a riposare mentre io faccio il giro notturno. Tu piuttosto, dovresti andare a dormire, hai già fatto due turni.-
-Nah, sto bene così. Merda! Mi sento più a mio agio tra gli alberi che in un c-comodo letto in una gigantesca villa.- Improvvisamente urlo 'Figli di puttana!' a squarciagola, per poi ritornare a parlare normalmente. -Tralasciando poi il fatto che la villa sia abitata da mostri, cannibali, killer e assassini spietati e a-assetati di sangue. S-sangue!Sì! - disse lui.
-Tu saresti classificato come uno di questi, lo sai vero?- gli ricordai io.
-Lo so bene.-
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, ma il tempo trascorso mi sembrò quasi un'ora.
-Che ne pensi di tutta q-questa faccenda?- chiese tutto ad un tratto.
-Penso che certa gente è più pazza di noi. Venirci a cercare nel bosco... non sanno il pericolo che corrono.- risposi osservandomi i piedi.
Sentì il suo sguardo su di me, come se si aspettasse che io gli dicessi qualcos'altro.
Mi voltai a guardarlo.
Era come se volesse esprimere una domanda con lo sguardo, era una cosa importante, non so neanche come facevo a saperlo, ma l'avevo capito dai suoi occhi che sembravano scuri e stanchi attraverso le spesse lenti arancioni degli occhialetti da aviatore.
Iniziò a fare una cosa strana con la bocca, come se si stesse mordendo l'interno della guancia, e stavo per dirgli di fermarsi perché non volevo che si facesse male. Ma poi un rumore ci fece sussultare, seguito da una mano pallida sbucata alle nostre spalle che ci divise improvvisamente.
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-ℂ𝕣𝕖𝕖𝕡𝕪𝕙𝕠𝕦𝕤𝕖- revelation
Horror"Chi sono? Da dove vengono? Alcuni possono essere considerati umani, ma altri no. Ma la vera domanda è: esistono davvero? È una cosa che in molti continuano a chiedersi. La loro natura è sconosciuta. Le uniche fonti che abbiamo non possono neanche e...