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Linda

Io non ci volevo venire.
O almeno, non se ci veniva anche lui.
Quando Bianca me l'aveva detto non avevo capito bene, stavo ancora ripensando alla mancanza dell'aria fresca sul viso.
-Ah Linda... Ti volevo dire che ci porta Jeff all'esterno.-
-Jack? Ci porta lui? Davvero?!-
-Ehm, no. Linda ho detto...-
Ma io ero già persa a fantasticare da sola nella mia testa.
Bianca dovette agitare la mano davanti alla mia faccia per richiamare un po' di attenzione.
-Hey, tutto a posto? Ho detto che ci porterà Jeff, non Jack. Ci darà lezioni a entrambe.-
Subito sentì un peso sullo stomaco.
-Oh...-
Ripensai al dolore alla spalla che avevo provato quando l'avevo spinto via, la prima volta, quando aveva provato ad ammazzare Bianca.
La sua pelle mi era sembrata dura come il cuoio, tanto che pensai di essermi slogata la spalla quando l'avevo colpito.
-Non dobbiamo combattere corpo a corpo... vero?- le chiesi.
Sembrò pensarci su.
-Non lo so, hai paura che tenti di nuovo di uccidermi?-
Annuii lentamente, e Bianca sollevò gli occhi al cielo.
-Linda, non ha un motivo per uccidermi, e se avesse voluto l'avrebbe già fatto. No?-
-Avrebbe tutti i motivi, intanto il fatto che è pazzo, e che la prima volta gli sei sfuggita, quindi verresti considerata una sopravvissuta.- lei sembrò voler replicare, ma io continuai a spiegare. -E non l'ha già fatto perché ucciderti durante i vostri allenamenti avrebbe destato la rabbia di Slenderman, e mia. Quindi portarci nel bosco sarebbe uno stratagemma ideato per farci fuori entrambe, poi lui sarà libero di scappare in uno dei suoi tanti rifugi nella nazione sapendo che Slender non lo verrebbe a cercare per tanto tempo. E quando tornerà alla Creepyhouse sarà di certo tutto dimenticato!-
Finii di parlare, lasciandola senza parole.
Sapevo bene di aver abbattuto ogni sua certezza sulla persona con cui trascorreva le giornate, e sapevo di aver fatto nascere numerosi sospetti, ma era per il suo bene.
Alla fine Jeff si presentò dopo mezz'ora esatta davanti alla nostra porta, con una borsa nera contenente chissà che cosa a tracolla, e notai con una nota di piacere che Bianca lo osservava cautamente, come se fosse un grosso cane affamato pronto ad attaccare.
Ci fece uscire dalla finestra della sua camera, che si affacciava sul ramo robusto di un grande albero, ci calammo lungo il tronco con non poca fatica e scendemmo sul terriccio ricoperto dalle foglie dell'autunno, come un grande tappeto dei colori del tramonto.
Subito l'aria sferzò il mio volto, pungendomi le guance e gelandomi fino al midollo, ma mi andava bene.
Io e Bianca ci eravamo infilate i nostri giacconi pesanti, e restavamo nel calduccio delle pellicce, mentre Jeff camminava tranquillo nella sua felpa candida e leggera.
-Non hai neanche un po' di freddo?- gli domandò Bianca.
-No, io non ho mai freddo. Questa felpa mi basta e avanza.- rispose mentre nuvolette d'aria gelida si levavano davanti alla sua bocca ogni volta che respirava.
-Ci credo poco, ma fa come vuoi.-

Camminammo in silenzio fin nel cuore del bosco, accompagnati dal rumore delle foglie secche sotto i nostri piedi.
Ci fermammo in una piccola radura, ad osservare il sole calante che mandava riflessi dorati su ogni cosa.
Mi voltai verso Bianca, i suoi occhi rimandavano gli stessi riflessi del tramonto, nonostante fossero di un colore scuro simile ai miei.
A quel punto lei si girò per chiamare Jeff, ma appena lo fece sul suo volto comparve un ombra di inquietudine.
-Jeff, che cosa stai...?-
Seguendo il suo sguardo, vidi che il killer era in piedi alle nostre spalle. Aveva tirato fuori dalla sua borsa un coltello affilato, e ammirava con un certo interesse il bagliore rossastro che il sole mandava sulla sua superficie.
Alzò lo sguardo per osservarci, e vidi con orrore che nei suoi occhi lampeggiava una luce pericolosa, la stessa che aveva il giorno in cui aveva attaccato Bianca.
Si avvicinò, un passo dopo l'altro, come una pantera che nel buio si avvicina alla sua preda.
Il tempo sembrava andare più lentamente, in modo che io avessi il tempo di vedere ogni suo singolo movimento, fino a quando un sadico sorriso prese spazio sul suo volto.
Avrei anche gridato, se ne avessi avuto il tempo e il coraggio.

-ℂ𝕣𝕖𝕖𝕡𝕪𝕙𝕠𝕦𝕤𝕖- revelationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora