Capitolo 1

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_Lisa_
Il soffito é bianco, lo sto fissando sdraiata su una Poltrona da tatuatore. Il contrasto con le pareti rosse rende la stanza  elegante.
Sono qui da un'ora e mezza, il tatuatore é concentrato sul disegno che si sta formando vicino al mio seno destro, dovrebbe aver quasi finito.
Sono entusiasta, é il mio primo tatuaggio, non sono sicura però se ne farò altri in futuro.
Mi piace il silenzio, non ho parlato per tutto il tempo della seduta,  il tatuatore ogni tanto ha canticchiato le parole di qualche canzone in onda alla radio, dopo qualche minuto appoggia la macchinetta sul carrello, io esco dal mio stato di trance.
<<Ok, ho finito. Ora puoi alzarti e andare a vedere il risultato allo specchio. >>
Appoggio le gambe sul pavimento, mi sento leggermente indolenzita, con molta calma mi avvicino al grosso specchio sulla parete.
Dopo un secondo esclamo:
<< È perfetto. >>
Il disegno é uguale a quello della fotografia, ha fatto un lavoro eccezionale.
<<Ho copiato nei minimi dettagli  quello della foto che mi hai dato, é insolito ma affascinante, erano tatuaggi che andavano molto negli anni 80/90. >>
Ha ragione,  é il periodo in cui mia madre se lo tatuò sul suo corpo.
Ora guardo l'uomo, non sono sicura di cosa devo dire, l'ho già pagato e anche piú di quanto mi sarebbe costato con un permesso, tuttavia lui ha rischiato, decido di essere cortese.
<<Grazie di tutto. >>
Mi rivesto e mi avvio verso l'uscita del negozio, lui però mi ferma.
<<Aspetta, mi hai dato tutti i tuoi soldi, ma la pelle va curata, altrimenti rischi un'infezione, prendi queste creme. >>
Si sposta dietro il bancone e mi allunga tre tubicini, gli devo stare simpatica, nessuno ti regala mai qualcosa nella vita.
<<Grazie ma non sei obbligato. >>
Lui insiste.
<<Prendili altrimenti i tuoi genitori lo scopriranno prima del tempo, fidati non ci vuoi passare in questa merda.>>
Sembra parlare per esperienza personale, decido di accettarli.
<<Grazie ancora allora. >>
Li lascio cadere nella zaino ed esco dal negozio.
L'uomo probabilmente ha pensato che ero strana ma non ha detto niente, tatuarsi è stato anche meno doloroso di quello che avevo immaginato.
Ero distratta, ho pensato tutto il tempo a mia madre, il disegno era sul suo corpo prima della sua morte.
Non mi ha mai spiegato il  significato del disegno, so solo che non era semplicemente estetico.
Io ne sono sempre rimasta affascinata, forse però per lei davvero non significava niente di specifico.
Il tatuaggio di una farfalla può significare libertà, amore per quei piccoli animali oppure sentirsi trasformata dal bruco ad essa.
Ripensò al disegno che ho visto inciso sulla mia pelle davanti a quello specchio, se devo attribuirgli un significato il mio é un ricordo o un simbolo di appartenenza.
Mi avvio verso casa, ora nessuno deve scoprirlo o finirò in guai seri.

_Spazio autore_
Parto dal principio: La storia é stata scritta in un periodo di 10 giorni, non credevo che ottenesse molte visualizzazioni.
Con il tempo ho fatto dei miglioramenti ma non é perfetta, in futuro probabilmente fare ulteriori revisioni.
Da voi lettori vorrei ricevere dei commenti o  se volete delle recensioni, non mi importa se saranno negative o positive.
Non mi offendo tranquilli.
Per chi vuole inoltre ho appena pubblicato una nuova storia, é più corta di questa e anche diversa, se vi interessa il titolo é See you again.
Vi ringrazio in anticipo.

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