Capitolo 15

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_Lisa_
Allison é già ritornata a casa, entro in cucina  e accenno un saluto.
<<Ehi sei tornata, com'é andata? >>
<<Bene, ho ritardato perché un mio amico mi ha chiamato e sono passata a trovarlo per  una ventina di minuti.>>
<< Tranquilla sono a casa da poco, hai le mani sporche però, va a lavarle tra poco si mangia. >>
<<Si, subito. >> Poi aggiungo <<Lui tratta biciclette, ho comprato il cambio per la bici, ha anche insistito poi per regalarmene una per il mio compleanno.>>
<<Beh, allora é una persona generosa, un lavoro in meno oggi pomeriggio. Vedi che ho fatto bene a darti i soldi, dopo voglio vederla. >>
Momentaneamente il discorso é finito vado in camera dove apoggio lo zaino  poi mi sposto in bagno,  lavo le mani e ritorno in cucina. Non sono abituata a restare a far niente.
<<Ti  do una mano, inizio ad apparecchiare.>>
<<Grazie, apparecchia solo per tre, Carl torna questa sera. >>
<<Ok>> cambio discorso <<com'é andata dalla pediatra? >>
Ci conosciamo da poco ma mi piace Lucy,  spero che  non abbia niente, non credevo di dirlo ma  forse inizio ad affezionarmi a lei.
Lei si accorge della mio volto preoccupato.
<<Oh non ha niente, era solo una visita di routine é sana come un pesce.>> poi continua <<é veramente felice di averti in casa, non sapevamo come avrebbe reagito, ti ha in un certo senso  adottata come sorella maggiore. >>
Il silenzio si propaga per qualche secondo, decido di romperlo.
<<È una bambina dolce>> non so cos'altro aggiungere.
<<Esprimi poco i tuoi sentimenti, sei timida ma vedo che sei gentile e ci stai provando ad ambientarti. >>
Cosa? Come fa a sapere come mi sento?! Il mio volto deve esprimere la domanda che non ho posto ad alta voce, lei mi risponde.
<< Ho studiato psicologia e ho esercitato per un paio di anni, poi mi sono ritirata per crescere Lucy, chiederò di essere riamessa nell'albo quando lei diventerà adolescente e piú indipendente. Adesso sai perché comprendo le tue emozioni. >>
<<Io... >> non so bene cosa dire.
<<Non devi dire niente, stai affrontando un cambiamento e ci stai riuscendo, volevo solo farti sapere che se hai un problema o vuoi discutere di qualcosa io sono qui per aiutarti. >>
Ho la sensazione che in questi due giorni ho utilizzato questa parola milioni di volte. <<Grazie. >>
<<Vado a chiamare Lucy, tu siediti, sembri stanca. >>
Non é un ordine ma obbedisco, il pasto passa velocemente chiacchieriamo del piú e del meno, niente di serio.
Dopo pranzo insisto per sparecchiare, alla fine di comune accordo lo facciamo assieme, Lucy intanto si sposta in salotto per guardare la televisione.
<<Oggi pomeriggio usciamo, voglio comprarti un regalo di compleanno.>>
<<Mi hai dato i soldi per il cambio , un computer nuovo e mi tratti bene da quando sono qui, mi hai fatto già piú di un regalo. >>
<<Ok, allora ti prometto che non sarà niente di troppo costoso. La bici che il tuo amico ti ha regalato funziona bene? >> potrei mentire ma é nel suo garage, non posso nasconderla.
<<Ha le gomme un po' usurate, la sella é leggermente rovinata e forse dovrei metterci delle luci se un giorno la volessi usare  di sera. >>
<<Da quando sei tornata a casa sei stata pienamente sincera, lo sarò anch'io. Ci sono delle telecamere nel garage, si attivano quando uno entra, ho visto il momento in cui sei arrivata con quel tablet . Apprezzo che mi hai detto la verità.>> Lei continua, <<quella bici ha bisogno di gomme nuove, un sellino e sicuramente delle luci, io non so dove prenderli ma tu si, questo sarà il tuo regalo tesoro. >> poi aggiunge <<non provare a ringraziarmi ancora, sei un' adolescente dovresti agire come se tutto ti fosse dovuto, sei troppo seria sembri quasi un'adulta. >>
Faccio un gesto che sorprende piú me che lei, come Lucy ha fatto con me questa Mattina la stringo in un abbraccio, un secondo dopo vengo ricambiata.

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