Capitolo 3

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_Lisa_
Una settimana dopo...

L'autobus é arrivato leggermente in ritardo, ho rischiato seriamente di perderlo.
Appena ho finito il turno (il mio ultimo giorno di stage) mi sono rifugiata nei bagni per applicare la crema sul tatuaggio, é meno rischioso farlo qui che dove vivo.
Il tatuatore é stato gentile a darmi questi tubicini, sapevo che servivano ma ero pronto a barattarli in comunità.
Il sistema del baratto funziona come quello di una normale prigione, se conosci le persone giuste puoi ottenere di tutto.
Puoi barattare favori (qualche turno extra a fare le pulizie o cose simili) o più comunemente merce come sigarette, filtri, accendini, erba, quindi " proibiti" dalle regole.
Questi tubicini li sto usando con parsimonia, se avanza qualcosa potrei guadagnarci.
Non sono di certo la prima che si fa un tatuaggio la dentro, non tutti però lo hanno fatto da dei  professionisti.
Arrivo alla mia fermata e scendi dal veicolo, indosso le cuffie e mi incammino verso casa, arrivo ai cancelli con una decina di minuti d'anticipo, é stata una giornata noiosa e ho voglia di rilassarmi, mi nascondo dietro il muretto per fumare, fuori é meno rischioso.
Ho iniziato qui, per fortuna non ne sono ancora del tutto dipendente. raggiungo raramente le 3 sigarette al giorno, oggi é la prima.
<<Farò finta di non aver visto, mi giro 10 secondi poi la voglio vedere per terra. >>
Riconosco la voce, il  mio sguardo preoccupato si gira e la vede: cazzo.
Provo però una certa consolazione, se mi perquisisce quella era l'ultima del pacchetto e l'accendino era solo una deei cinesi.
Beatrice (una delle sorveglianti) si sta avvicinando, mi piange leggermente il cuore per lo spreco ma obbedisco, la getto per terra calpestandola sotto i piedi.
<<Cosa ci fai qui fuori? >> chiedo con molta non chalance.
Per fortuna  lei sembra non volermi fare il cazziatone oggi, risponde ignorando il mozzicone.
<<Ti stavo aspettando, ho delle novità.>>
"Novità."
Possono essere problemi o qualcosa di buono, magari Zio Phil mi ha mandato qualche dollaro  nonostante viva con il sussidio.
<<Dimmi.>>
Non lo lascio intravedere ma sono curiosa.
<<Ti ho procurato un colloquio con una famiglia. >>
Dalla sua voce chiaramente  traspare dell'entuasiasmo, io  invece non sono così euforica.
Quella in cui vivo adesso é una comunità, nessuno dei parenti di mia madre  é stato ritenuto idoneo per accudirmi, quando diventerò  maggiorenne potrò scegliere di abbandonare la struttura e andare a vivere con un familiare o da sola.
È molto probabile che non lo farò, questo posto non é il massimo ma per molti di noi (compresa la sottoscritta) é meglio che la  fuori.
Sceglierò quella che per noi  é l'opzione standard: otterrò il diploma e  troverò  un lavoro, tanto da potermi permettere un'appartamento e abbandonare la struttura per i 20 anni.
È probabile al 90 % che finirò per  abitare con Giulia e Jay ( i miei due migliori amici)  quasi tutti fanno questa scelta, é ottima per ammortizzare il costo dell'affitto, finiamo quasi sempre per andare a vivere con le persone conosciute qui dentro.
Il servizio della comunità può però essere sostituito con una seconda  alternativa, quelle  che  come la sottoscritta hanno la fedina pulita possono ottenere qualcosa di leggermente migliore: l'affido.
Lo stato sceglie tra un numero di richieste delle famiglie con determinati requisiti  che si offrono volontarie per ospitarci in cambio di un sussidio.
I vantaggi per noi  sono una maggiore libertà di orari e qualche soldo extra in tasca.
Ufficialmente siamo tutti idonei  per questo ma in realtà siamo piú come "casi psichiatrici " lasciano liberi quelli meno incasinati.
Io quasi sicuramente non sono del tutto normale (ma chi lo è veramente),  a differenza degli altri mi piace questo posto; l'idea di lasciarlo non mi va molto a genio ma potrebbe cambiarmi la vita, ci rifletto per qualche secondo, alla fine decido di dare una possibilità a questa alternativa.
<<Ok ci andrò. >>
Lei intravede  che  non sono del tutto sicura della scelta, la mia insicurezza é dovuta a motivi semplici, qui mi sono ambientata, negli ultimi mesi ho fatto amicizie, mi sono creata dei contatti, ho imparato le regole e vivo bene, fuori di qui invece dovrò  ricominciare da zero.

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