_Lisa_
Sono sdraiata sul mio letto, é sera, gli altri stanno guardando un film in saletta, io volevo rimanere sola.
<<Allora come ti é andato in fatidico incontro? Diventerai una putanella che carica foto su instragram con borse di Chanel prese con i soldi di paparino? >>
Giulia é entrata nella nostra camera, abbiamo la stessa età e nonostante i caratteri diversi siamo migliori amiche.
Le sorrido,
<<sai che sono piú old school: li spenderei in droga e spogliarellisti con mazze da 26 centimetri. >>
lei sbuffa e continua il discorso,
<<Dai dimmi che ti hanno preso così mandano nella stanza una nuova, la faccio ubriacare e poi diventare lesbica. >>
Accennano un sorriso, stiamo facendo un nostro tipico discorso senza un vero senso logico.
<<Attenta che poi il vecchio Collins ti manda a fare il trattamento... >> Collins é il capo della struttura, é un prete 45enne, noi conosciamo il suo nome, lo chiamiamo così però perché assomiglia molto al cantante Phil Collins.
A natale per scherzo abbiamo rimediato "but seriously" (uno degli album del cantante) e glielo abbiamo regalato anonimamente. Lui ha aperto il regalo a tavola rimanendo confuso per settimane da quello stano regalo.
La storia del trattamento é nata a capodanno: Due del gruppo si erano intrufolati nel suo ufficio per limonare e hanno trovato uno schedario aperto, la scelta é stata ovvia, in un'ora hanno scattato fotografie di tutte le nostre cartelle e poi ci hanno girato il materiale.
Le cartelle non erano documenti ufficiali, semplicemente appunti scritti da lui: consistevano piú in sproloqui su come dio poteva aiutarci singolarmente a migliorare.
Sul mio c'era scritto che la bibbia mi avrebbe aiutato ad essere gentile con il prossimo, su quello di Giulia semplicemente Lesbica possibile trattamento per la peccatrice.
Le cartelle ora non esistono piú, la discrezione non é nella natura di chi vive qui dentro, nella settimana successiva tutti ci siamo esibiti davanti a lui in teatrini in cui facevamo intendere di conoscere l'esistenza di quei documenti, lui per paura di un controllo delle autorità ha distrutto tutto con il trita documenti e dato fuoco ai resti.
Da quel momento é diventato meno severo, in un certo senso credo abbia paura di noi.
<<Dai serio come SONO? Ti devono per forza adorare, sei la migliore qua dentro... >>
Nonostante le voci che circolano questo posto non é un covo di criminali: Ci piace scherzarci sopra, questo ne alimenta di piú le voci.
Nessuno però é mai stato in rifarmotorio, cu sono persone che hanno rischiato di finirci ma mai per reati gravi.
Chi ruba lo fa per povertà, chi scopa per divertimento/amore, chi spaccia per i soldi facili (mai roba pesante solo erba o fumo) e chi fuma per dimenticarsi dei problemi della vita.
Io ho imparato a conoscerli, sono piú leali e sinceri di molte persone la fuori.
<<Lascia stare erano con la puzza sotto il naso, se mi prendevano avrei avuto meno libertà che stare qua o in un minorile.. >>
<<Non fregarmi, ti conosco, sei delusa. Tranquilla mi organizzo con Jay gli diamo fuoco alla Mercedes, così imparano a trattar male una di noi..>>
Jay passa lì vicino proprio in quel momento, sente il discorso, come mi aspettavo entra nella stanza e ricontrobbatte immediatamente:
<<No, senti non coinvolgermi, sai chr le voglio bene ma l'ultima volta che ho seguito il piano di una tipa non é andata bene.>>
Sorrido ancora ripensando al ricordo, con la sua ultima ragazza hanno tentato di derubare da un distributore, lei aveva detto che le telecamere erano rotte, un video li ha ripresi mentre lo scassinavano, il giudice non ha voluto procedere ma lui si é preso due mesi di punizione confinato qua dentro. Giulia assume subito una finta faccia triste, lui allora con un finto sorriso continua,
<<Dai massimo gli metto incinta la figlia.. >>
Io e Giulia ora facciamo le finte sconvolte, io lo avviso:
<<Ha sette anni, rischi di meno con l'incendio. >>
<<Io non ho mai detto questa frase é stato la droga a farmi parlare. >>
Poi esce dalla stanza in direzione della sala comune.
Io inizio a ridere, lei si unisce continuiamo per due minuti buoni.
A volte sono delle teste di cazzo ma per la maggiorparte del tempo li adoro entrambi, il mio umore decisamente é migliorato.
Ora sono le 20 passate, Beatrice entra nella stanza, é qui per comunicarmi l'esito, io chiaramente non ci spero più.
<<Ti vogliono, prepara i bagagli: lunedì ti trasferisci da loro.>>
Per un minuto non ci credo, in pochi secondi migliaia di emozioni attraversano il mio cervello, alla fine ne prevale una: ansia.
Dopo questo weekend dovrò ricominciare di nuovo.