23.

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"Voglio averti accanto.."

"Dovevi sentirmi l'altra sera. Mi hanno riportato che si sentivano solo le mie urla" finisce il suo noiosissimo discorso Debora, una delle ragazze dello strip club.

Per mia grandissima sfortuna, sono arrivata contemporaneamente con lei e probabilmente, si azzittisce, per essere appena entrate nel locale.

Incontriamo altre due ragazze e insieme ci avviamo verso i camerini.

"Ragazze" tuona Cameron fermandoci. Alzo gli occhi al cielo e mi giro nella sua direzione, con le braccia incrociate sotto al seno. "Questa sera si giocherà un po'. Ballerete la coreografia che avete imparato in questi giorni insieme sul palco, poi Amy, dopo aver ballato quei minuti di singolo, si dovrà avviare tra il pubblico, salire su un tavolo e ballare lì. Voi la seguirete, dopo due minuti, e farete la stessa cosa. Non siate confusionarie." continua "Sarete svestite più del solito, per poter prendere mance. Adesso andate".

Senza neanche rispondere, mi giro e mi avvio verso il camerino.

"È così eccitante.." mormora Debora prendendomi a braccetto.

"Chi?" chiedo corrugando le sopracciglia.

"Il signor Cameron, chi sennò" afferma con nonchalance "Tu non trovi?"

"No non trovo. Anzi, lo trovi più viscido che eccitante" rispondo aprendo la porta del camerino.

"Anni che sei qui e ancora non ho capito per quale motivo tu ce l'abbia così tanto con lui" sento dirle dietro di me "Ti da un lavoro che ti permette di guadagnare in manie-"

"Non sono cose che riguardano te Debora." la blocco girandomi verso di lei " Ho le mie ragioni e fare questo lavoro del cazzo, non mi rende felice come rende tutte voi perché vi portate a casa molti soldi. Soldi sporchi, guadagnati con l'eccitazione di uomini che poi soddisfate con il vostro corpo. Fidati se solo potessi me ne andrei a gambe levate".

"Ti sei innamorata Amy? È per questo che vorresti andartene?" chiede Debora ridendo. "L'amore non esiste ed è tutto temporaneo".

Non c'è niente fare. Quando le persone sanno farci solo con il proprio aspetto inferiore, si focalizzano solo su quest'ultimo, tralasciando quello interiore, che è importante quanto il primo.

Non le rispondo e scuotendo la testa, vado ad appendere sull'attacca panni, la mia borsa accanto alla mia postazione.

"Attenta Amy. Lo sai che prima o poi la corda si spezza" mi sussurra Debora all'orecchio, per poi andare verso la sua di postazione.

Mi avvicino lentamente a lei, seduta sulla sua sedia davanti allo specchio pieno di luci led. Mi abbasso alla sua altezza, mettendomi alle sue spalle e con delicatezza le sposto tutti i capelli al lato destro.

"Non credere di aver scoperto la verità" sussurro "Se lo voglio, so essere puttana quanto voi o forse un po' di più. Secondo te un uomo accetterebbe di stare con donne come noi?"

"Per gli uomini siamo solo contenitori" ribatte lei passandomi la spazzola ed io afferrandola, sorrido scuotendo la testa.

"Non quando entrano in gioco i sentimenti. Il sesso è importante, ma non basta" dico, iniziando a spazzolare i capelli. "Senti, non mi interessa cosa tu possa pensare al riguardo. Ma attenta a non mettere strane voci in giro. Conosco Cameron e il signor Lee, meglio di tutte voi. Non mettere bocca in cose che non ti riguardano".

"Tranquilla cara e piccola Amy. Visto che sei la preferita dei due, tutte vorrebbero essere alla tua altezza. Perché tu lo sai fare, sai essere puttana più di tutte noi, hai ragione tu. E' per questo che piaci alla gente" si interrompe, alzando poi un sopracciglio "Ma ciò, a volte può suscitare invidia. E qui ce ne è molta. Ti vorrebbero tutte fuori di qui".

Eternamente noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora