Capitolo 13

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"Eccomi ragazze!" - accelero il passo e mi sbraccio per farmi vedere da Lindsey e Marie tra la folla che c'è in mensa. Dopo qualche secondo noto Linz che ricambia i miei gesti e mi fa segno che accanto a lei c'è un posto libero. Mi fiondo li, tra lei e Marie, che mi accolgono abbracciandomi, poi, mi arriva uno scappellotto giusto dietro la nuca, ovviamente da parte di Lindsey.

"Si puo' sapere che cazzo di fine hai fatto?" - incalza con sguardo rude.

"Si puo' sapere anche che cazzo di fine hai fatto tu?" - le domando di conseguenza.

"Io ero qui, A STUDIARE E SEGUIRE I CORSI, cosa che dovresti fare anche tu."

"Sh zitta non urlare. E poi io sto seguendo cara che ne sai tu!" - ci avviciniamo tutte e tre e continuiamo a confabulare sottovoce.

"Si può sapere che cazzo vi confabulate? Perché io non rientro nei vostri pettegolezzi?" - ci domanda Anya, seduca accanto a Linz, sembrando un po' offesa.

"Scusa tesoro poi ti racconto tutto." - Linz le fa l'occhiolino e lei accenna un sorriso, tornando con lo sguardo sul suo piatto e riprendendo la conversazione con Lincoln e Bob.
Ogni tanto Bob mi rivolge qualche sguardo fuggitivo ma poi torna alle sue cose, ha deciso di non parlarmi più e rispetto la sua decisione. Gli darò il tempo per schiarirsi le idee.

"Ragazze andateci piano, non posso far sapere a tutti le mie cose. Andiamo nel dormitorio dopo pranzo e vi racconterò i dettagli." - dopo una marea di domande, spesso troppo esplicite e ad alta voce, decido di liquidare così le mie amiche e loro capiscono subito cosa intendo. Ne parleremo dopo.
_______
Lindsey's pov

Un'ora prima........

"Pronto Anya dimmi."

"Linz, ho finito la lezione, ci vediamo nel bagno del lato ovest."

"Potevi mandarmi un messaggio no?"

"Meglio non far rimanere tracce, verba volant, scripta manent. E poi volevo sentire la tua voce." - la sento ridacchiare.

"Ok, ok, mi arrendo. Arrivo subito. Aspettami." - riattacco e un sorriso mi compare sulle labbra. Perché Anya mi fa quest'effetto, cavolo siamo state sempre amiche, questo sentimento da dove viene? E poi, da quando sono diventata lesbica?
Mi incammino verso il lato ovest della struttura, incontro un paio di conoscenze che si fermano a darmi un bacio, qualcun altro con più faccia tosta mi saluta per cercare di accaparrarsi i miei appunti. Credo dovrei iniziare a farmi pagare perché possano averli.
Arrivo nel bagno ovest, ha scelto questo probabilmente perché è il meno trafficato. Entro e chiudo la porta alle mie spalle. Appoggiata ai lavabi la trovo, lì ad aspettarmi.

"Ehi" - le dico sorridendo.

"Ehi" - mi dice di rimando, per poi prendermi la mano e trascinarmi in uno dei bagni. Chiude la porta alle sue spalle e mi ci sbatte contro, iniziando a baciarmi il collo.

"Mh che accoglienza!" - dico tra un sospiro e l'altro.

"Beh, mi mancavi." - mi risponde e mi bacia appassionatamente. La sua lingua calda percorre l'intero perimetro delle mie labbra, per poi ruotare nella mia bocca. Mi lascio trasportare da esso abbandonandomi completamente alle emozioni che lei mi trasmette.

"Anche tu mi mancavi." - mi stacco e glielo dico. Si, ci tenevo a farglielo sapere. In un baleno lei si inginocchia e afferra il bottone dei miei pantaloni, lasciando che essi si slaccino e cadano lungo i miei glutei sodi e poi, lungo le gambe.

"Anya che fai!" - le dico, non è una domanda, so bene ciò che sta per fare, ma non possiamo di certo farlo qui. Lei però mi zittisce e afferra con entrambe le mani l'elastico delle mie mutandine, lasciando che anch'esse seguano lo stesso percorso che hanno fatto poco prima i miei pantaloni. Mi afferra il sedere con entrambe le mani ed io ho un brivido. Lo massaggia mentre mi guarda negli occhi e sento il piacere accendersi in lei. Dio mio quelli occhi a mandorla mi fanno impazzire. Prima di poter dire qualsiasi cosa mi attira verso la sua bocca ed io sono completamente rapita da quel gesto. Sento la sua lingua percorrere tutto il mio fiore, penetrarmi più volte, roteare sul mio clitoride. È un piacere che non si può descrivere. Le sue labbra sono così morbide e la sua lingua così gentile nonostante la foga che piano piano tende ad aumentare. Mi aggrappo ai suoi capelli mentre appoggio la mia testa alla porta e dopo poche altre piccole torture, vengo disperatamente nella sua bocca, tremando. Mi aiuta a rimanere in piedi mentre lei si rialza, subito dopo mi bacia con dolcezza.

"Senti quanto sei buona." - sorride. Io sono in estasi e non riesco a dire nemmeno una parola. Rimango paralizzata.

"Ci vediamo a mensa." Mi fa l'occhiolino ed esce soddisfatta da quel bagno.

Cazzo.

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