Capitolo 22

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Alycia's pov

Non sopporto che Eliza esca con un'altra, per di più, è vecchia, si vede, ha molti anni in più di lei e non capisco davvero cosa ci trovi in quella sgualdrina. Da giorni non riesco più a ragionare lucidamente, penso a Costia e al fatto che devo amarla ma in realtà io amo solo Eliza. Ma non posso compromettere la mia vita e la sua per quest'amore. Il prezzo da pagare è troppo grande. A breve Eliza pranzerà con quella donna e beh, io spero solamente che lei la tratti bene, non come sono stata costretta a trattarla io.
Mi incammino nel mio ufficio, la porta è socchiusa. La apro e trovo Costia seduta alla mia scrivania.

"Ciao amore, pranziamo? Ho ordinato qualcosa e mi sono data il permesso di portartela qui." - esclama lei sorridente, alzandosi dalla mia sedia e rimanendo in piedi ad aspettarmi.

"Grazie..." - rispondo indifferente. Mi avvicino a lei e le stampo un bacio sulle labbra, forzatamente. Lei di tutta risposta mi attira a se' e approfondisce il bacio.

"Ho fame, mangiamo." - le dico, trovando il modo giusto per divincolarmi dalle sue grinfie. Lei annuisce ed io mi siedo di fronte a lei. Faccio un respiro profondo, prima di mangiare il primo boccone. Spero che questo incubo finisca presto.
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Eliza's pov

Mi avvicino alla macchina e, quando Niylah mi vede, scende subito e apre la portiera del lato passeggeri.

"Come siamo galanti!" - le dico sorridendo. Cercherò di essere il più naturale possibile.

"Sono una donna educata, semplicemente." - mi sorride di rimando e mi stampa un bacio sulla guancia, prima di invitarmi ad entrare in macchina con un gesto, seguito da un "prego". Poi, una volta entrata, chiude la portiera e torna al suo posto.

"Allora, dove andiamo?" - le chiedo curiosa.

"Ti porto a Londra, in un buonissimo ristorante, dato che mi hai detto che non hai lezione pomeriggio, non c'è fretta di andarsene, giusto? Sempre che tu voglia passare più tempo con me." - guardo la sua bocca muoversi sensualmente, ogni tanto si inumidisce le labbra con la lingua, e ogni tanto sorride, lasciando intravedere i suoi denti dritti e bianchi.

"Certo che voglio passare del tempo con te. Speravo me lo chiedessi." - azzardo un po', e mi sento tremendamente eccitata all'idea.

Lei mi sorride solamente, e parte.
Il viaggio è tranquillo, ascoltiamo la musica, io guardo fuori dal finestrino e mi lascio trasportare dalle note dolci di "Always remember us this way" di Lady Gaga.

"Ecco, siamo arrivate." - mi dice e poi torna ad aprirmi la portiera per lasciarmi scendere dall'auto. Mi porge la mano e poi chiude la portiera dietro di me. Improvvisamente vedo dove mi ha portata e rimango a bocca aperta.

"Alyn Williams at The Westbury? Sei matta? Ma costerà un occhio della testa e poi non so se ti sei resa conto di come sono vestita!" - esclamo incredula.

"Eliza, rilassati, ho prenotato qui di proposito e poi il proprietario è un mio amico! Sta' tranquilla. E poi sei bellissima anche con uno straccio addosso." - le sue parole mi calmano. Non mi sembrava tanto ricca la prima volta che la conobbi, e neanche la seconda, a dire la verità. Nonostante tutto mi sento un po' a disagio. Sembro veramente una stracciona. Il locale è davvero pazzesco.

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Ci accomodiamo subito accompagnate dal cameriere, che più che un cameriere sembra un membro della famiglia Reale

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Ci accomodiamo subito accompagnate dal cameriere, che più che un cameriere sembra un membro della famiglia Reale. Ordiniamo un pranzo completo, e mentre aspettiamo, sorseggiamo un ottimo vino rosato.

"Allora, com'è andata stamattina a lezione?"

"Beh, avrei preferito di gran lunga non andarci."

"È successo qualcosa?"

"Beh ti dico solo che prima di entrare in classe ho sbattuto contro l'attuale ragazza della mia ex e mi sono caduti tutti i libri. Poi entro in classe e arriva la mia ex a farmi lezione, devo dire che è veramente pesante vederla tutti i giorni obbligatoriamente."

"Sei ancora innamorata di lei."

"No, perché pensi questo?"

"Perché altrimenti non la nomineresti nemmeno, ne resteresti indifferente."

Ha colpito nel segno. È come se dentro la ferita ci avesse girato ripetutamente un dito, anzi due. Il dolore che ho sentito mi ha trafitto il petto e non ho potuto replicare, solo abbassare la testa.

"So che ci vuole tempo, poi sei una ragazza, non preoccuparti, io non ho fretta, aspetterò che tu sia pronta." - Niylah è davvero dolce e comprensiva.

Il tempo con lei è volato, mi sono divertita, mi sono sentita totalmente a mio agio. Adesso sono un po' ubriaca, lei mi propone di andare a casa sua per riposarci qualche ora. Ovviamente abita a Londra. Annuisco e arriviamo da lei. Ha una bella casa, piccola ma accogliente, rispecchia poco il lusso sfrenato di prima. È un po' disordinata e sciatta.

"Scusa il disordine, non ho mai tempo per mettere a posto."

"Sei ricca, prendi un maggiordomo no?"

"Non sono ricca Eliza. Sono una persona normale. La differenza sta nel fatto che quando ho liquidità preferisco godermela invece di metterla da parte. Amo godermi la vita, capisci?"

"Certo, capisco. Beh ognuno vive la propria vita come vuole."

Lei annuisce, mi mostra la sua camera da letto.

"Ecco, se vuoi riposare puoi stare qui, io andrò a fumare una sigaretta in terrazza."

"Va bene."

Lei si allontana ed esce sul terrazzino situato proprio di fronte alla sua stanza. Non sono molto lucida, altrimenti non avrei mai pensato di fare una cosa simile, ma inizio a spogliarmi, completamente, poi mi incammino verso la terrazza e richiamo sensualmente la sua attenzione. Si gira e d'istinto lascia cadere a terra la sua sigaretta, rimane a fissarmi con occhi bramosi per qualche secondo, poi si fionda su di me e mi spinge sul suo letto iniziando a spogliarsi nel tragitto. La lussuria prende possesso di entrambe, ed iniziamo un gioco di piacere estenuante ed intenso. Oggi è stata la prima volta che non ho pensato a te, Alycia.

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