Capitolo 34

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Eliza pov

Questa notte l'abbiamo passata insieme, nel mio dormitorio. Dopo aver rimosso il microchip e dopo che Murphy l'ha portato via e probabilmente distrutto, Alycia ha spento il telefono e ha chiuso ogni contatto con Costia. Si è nascosta da lei, anche se probabilmente lei ha capito dove si fosse rifugiata. È andata via stamattina presto, si è preparata ed è scesa a fare colazione, chiamando un suo collega, per evitare di rimanere sola. Alle 9am inizierà il mio esame, mi toglierò questo pensiero e poi avrò finito e avrò tempo per rilassarmi un po'. Mi prendo 10 minuti per rivedere ciò che ho studiato ma mi rendo conto che ricordo tutto. Quindi mi incammino giù, per raggiungere l'aula.
Gustus, lo stalliere, improvvisamente mi si para davanti.

"Ehi Gu che ci fai qui?" - gli chiedo sorridente.

"Eliza cercavo proprio te. Per fortuna ti ho trovata subito. Il tuo cavallo sta male devi venire con me." - mi risponde lui trafelato.

"Come sta male?" - sgrano gli occhi e le lacrime inumidiscono i miei occhi.

"Non so, non riesce a respirare, vieni ti prego. Seguimi, presto!" - mi fa cenno con la mano ed io lo seguo. L'unica cosa alla quale riesco a pensare adesso è lei, Laika. Cosa le sta succedendo? Che sia opera di Costia? Me l'avrà avvelenata in qualche modo? È probabile e non lo escluderei, devo tenere gli occhi aperti. Ma devo far subito perché a breve inizierà il mio esame.
Entro seguendo Gustus, avvicinandomi al box dove Laika, beatamente, riposa. Sembra star benissimo.

"Gustus ma Laika sta benissimo." - esclamo girandomi verso di lui che adesso si trova dietro di me, dando le spalle alla porta del box.

"Lo so che sta bene, dovevo solo attirarti qui ed è stato tutto fin troppo facile." - estrae un coltello e me lo punta in gola. Ed è qui che capisco che è una trappola. Non riesco a dire una parola, sono pietrificata.

"Stai zitta, fa quello che ti chiedo e nessuno si farà male. Dammi il microchip." - mi dice con uno sguardo che mai avrei pensato di poter vedere in un uomo come Gustus. Lavoratore, affidabile, gentile, amante degli animali, con un gran cuore, almeno fino a quel momento. Non avrei mai pensato potesse vendersi a Costia.

"Quale microchip?" - decido di fare la finta tonta. Non funziona perché la lama del suo coltello adesso inizia ad introdursi nelle mie carni, sento qualche goccia di sangue scendermi sul collo e macchiarmi la maglietta. Il dolore si fa strada dentro di me. Il terrore prende il posto della paura iniziale. Come mi comporto? Morirò?

"Non fare la stupida lo sai bene, dammi quel fottuto microchip o ti uccido all'istante." - mi urla in faccia, mentre la lama del suo coltello è ancora pericolosamente in agguato, pronta ad essere ulteriormente affondata nel mio povero collo.

"Te lo giuro Gustus non ho nessun microchip per favore, controlla tu stesso ti prego. Controlla." - gli dico alzando le mani, lasciandogli tutto lo spazio che desidera per frugarmi nelle tasche dei pantaloni. Poi sento dei passi. Che qualcuno sia venuto a prendermi? Mi hanno trovata e stanno venendo a salvarmi?

Le mie speranze crollano all'istante, quando vedo altri tipi loschi. Questi lo sono davvero, la loro aria è tutto fuorché gentile e affabile come quella del vecchio Gustus.

"Gustus hai bisogno di una mano per uccidere la ragazzina?" - si avvicinano accerchiandoci.

"No, no, ho tutto sotto controllo." - dice pacatamente lui.

"Ti vediamo in difficoltà." - risponde uno di loro.

È arrivata la mia fine, ma non credevo fosse stata così precoce.

Improvvisamente però, uno di loro si fionda su Gustus e lo strangola velocemente. Lui cade a terra esanime, sotto i miei occhi colmi di terrore. Questi fanno sul serio.

"Era un codardo, non riusciva neanche ad uccidere una stupida coglioncella come te." - mi rivolge la parola uno dei tipi. È un energumeno con i capelli lunghi, cicatrici in viso, denti gialli e alito atroce. Si avvicina a me, mi prende la faccia con la mano e mi lecca la guancia. Che cosa disgustosa.

"Beh ragazzi, che ne dite se prima di ucciderla le facciamo provare un po' di sensazioni forti?" - ride e gli altri lo seguono annuendo.

Mai ho sperato prima d'ora, di voler morire. Si, vi prego uccidetemi ma non potrei sopportare le vostre sporche mani su di me per un altro secondo.
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Alycia pov

Sono ormai le 9:15 e di Eliza nemmeno l'ombra. La chiamo da tempo ormai ma non ho ricevuto risposta e mi sto preoccupando. Chiedo scusa agli studenti presenti e dico loro che ho urgenza di uscire, e che per l'inizio dell'esame dovranno aspettare fino al mio ritorno. Loro annuiscono, fortunatamente comprensivi, e continuano le loro chiacchiere e il loro ripasso. Nel frattempo esco dall'aula, mi guardo intorno, provo a scovare Lindsey, e la trovo alla fine del corridoio. Le corro subito incontro. Lei mi vede e mi saluta da lontano.

"Lindsey, per favore puoi venire con me un momento?" - le chiedo. Lei lascia Anya e mi segue in disparte con aria interrogativa.

"Cosa c'è Alycia? Mi sembri sconvolta? Avete litigato di nuovo? Sappi che sono stanca di fare la parte della consulente matrimoniale." - sussurra quest'ultima frase.

"No, anzi, va tutto alla grande, ma Eliza è sparita."

"COME SPARITA?" - urla un po' troppo.
"Come sparita, cosa cazzo significa sparita, eravate insieme fino a poco fa." - adesso torna a sussurrare.

"È vero ma sono uscita presto per la colazione, sai non possiamo farci vedere insieme. L'ho lasciata in camera, mi ha detto che alle 9:00 si sarebbe trovata qui per l'esame, è sempre stata puntuale e il telefono non l'ha mai lasciato ma ora, non risponde. Non ha risposto a nessuna delle mie chiamate Linz devi aiutarmi, dobbiamo trovarla." - le dico mentre il panico si fa strada dentro di me.

"Aspetta, ripercorriamo tutto. Avete trovato il microchip, quella strega avrà capito e avrà agito non si spiega altrimenti. La sparizione di Eliza è una mossa prevedibile ma, dove l'avrà portata?" - ragiona Linz tra se' e se'. Io semplicemente ascolto i suoi ragionamenti ed annuisco.

"Eliza dev'essere uscita e qualcuno deve averla attirata da qualche parte, non va mica dietro sconosciuti. Quindi, si suppone che la persona che l'ha presa, l'abbia fatta allontanare di proposito, per poi compiere il suo lavoro."

"Che lavoro pensi sia?"

"Beh, rapirla suppongo. O almeno spero si limiti a questo."

"Che significa che speri?"

"Conoscendo Costia, potrebbe anche aver ordinato di ucciderla e non solo di rapirla."

Il terrore di perdere Eliza si riflette perfettamente nel mio sguardo e Linz lo nota subito.

"Ma non è detto Alycia sai che io vedo troppe serie tv e mi ci immedesimo, vedo tutto come qualcosa di esagerato. Sicuramente non sarà così." - mi posa una mano sulla spalla come a consolarmi ma io non smetto di essere sempre più agitata.

"Allora, stavo dicendo, dev'essere qualcuno di cui Eliza si fida e sicuramente non è qualcuno che frequenta questa struttura, non può essere uno studente altrimenti, dove potrebbe mai portarla? Qui ci sono telecamere ovunque!"

"Aspetta, le telecamere, potremmo chiedere di vedere ciò che hanno ripreso!"

"Ci vorrebbe troppo tempo e Eliza non ne ha. Dobbiamo ragionare." - la sua aria investigativa si fa sempre più interessante. Per un po' rimane ferma a pensare, poi, una lampadina le si accende nel cervello.
"EUREKA!" - esclama.
"Ci sono Alycia, può essere stato lo stalliere, Eliza si fida ciecamente di lui ed io so quanto lei ci tiene al suo cavallo. Dobbiamo andare alle scuderie subito!" - si avvia senza neanche darmi il tempo di elaborare la cosa. Corro dietro di lei sperando che abbia ragione.

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