Costia pov
"Oh cara, sei meravigliosa! Splendida" - esclamo dopo aver avuto quella magnifica visione. È Alycia, pronta per una cena romantica a cui io le ho gentilmente chiesto di partecipare. Indossa un tubino nero, contornato da zone in pizzo che lasciano intravedere la sua bellissima pelle nuda.
"Mi stai costringendo, ma voglio che tu sappia che non verrei mai più a cena con te, dopo ciò che hai avuto il coraggio di fare, mai." - Alycia è adirata, povera piccola, ma in fondo, prima o poi capirà le ragioni dei miei gesti e mi ringrazierà. Del resto io, sto solamente cercando di aprirle gli occhi e farle capire che ama me, non di certo Eliza.
"Tesoro, non è il momento di discutere, e poi non mi va di essere ripetitiva, la cosa mi rende nervosa, sono abbastanza stufa di dire sempre le stesse cose." - la guardo e mentre mi avvicino di più a lei, poso le mie mani delicatamente sui suoi avambracci. Sento la sua pelle rabbrividire sotto il mio tocco leggero, poi prova a divincolarsi. La lascio fare, non è ancora il momento di passare alla seconda parte del piano, siamo solo all'inizio.
Le porgo il mio braccio prima di varcare la soglia del nostro alloggio, lei riluttante lo cinge, ma sa bene che non ha scampo, è costretta ad essere la mia compagna. Arrivate alla macchina le apro la porta con fare galante, lei entra senza degnarmi ne' di uno sguardo, ne' di una parola. Non preoccuparti Alycia, stanotte capirai quanto in realtà mi vuoi.
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Alycia povSono ancora qui, in questo ristorante chic in pieno centro, lei mi tiene la mano, io mi sento un po' alticcia dopo i bicchieri di vino che ho bevuto, ma devo dire che ciò non basta per evitare che la sua pelle contro la mia mi provochi conati di vomito.
"Devo andare in bagno." - le dico, come a chiederle il permesso.
"Vai cara, puoi fare quello che vuoi." - mi risponde lei molto gentilmente. Che strano, posso fare quello che voglio?
Prendo la mia borsetta e corro in bagno. Per fortuna neanche su questo mi ha detto nulla. Forse sto facendo bene, forse è più tranquilla e probabilmente è qui che potrò agire. Devo farle riconquistare la fiducia in me, e poi potrò denunciarla. Ma devo servirmi di prove. Entro in bagno e la prima cosa che faccio è prendere il telefono e digitare il numero di Eliza.
"Pronto?" - risponde subito, dopo pochi squilli.
"Eliza."
"Alycia cosa c'è? Non posso parlare, sono a cena con Niylah." - Bisbiglia, capisco che cerca di non farsi sentire. Il mio cuore si frantuma al pensiero che la donna che amo sia con un'altra.
"Scusami, volevo.... volevo solo sentire la tua voce.. mi manchi Eliza."
"Alycia ma cosa ti sta succedendo? Ne ho abbastanza di questi giochetti, prima mi lasci, poi mi attiri in bagno e mi baci, poi mi chiami dicendo che ti manco. Mi dispiace, Alycia, davvero, ma non posso rovinarmi la vita, sto con un'altra, fattene una ragione."
"Mi dispiace.. voglio dirti tutto... ti prego vediamoci domani al solito ......." - vengo interrotta dalla sua voce, stavolta chiara e squillante.
"Hhah Linz lo sai a che ora torno e stai tranquilla, non bevo, e anche se lo facessi è Niylah quella che guida. Baci a dopo." - sento che riattacca. Rimango immobile a fissare lo schermo per un po', quando sento la porta del bagno aprirsi.
"Alycia, che cosa stai facendo? Sei lì da 15 minuti, dovremmo mangiare il dolce!" - per un momento avevo dimenticato quella strega.
"S-s-si, eccomi, arrivo subito." - cerco il più possibile di ricompormi, cancello subito la chiamata ad Eliza memorizzata in rubrica ed esco dal bagno frettolosamente per precipitarmi verso il lavabo in cerca di un po' di sapone che aiutasse a reggermi il gioco.
"Eccoti, forza lavati ed esci, mangiamo il dolce e andiamo via."
Mi precede uscendo dal bagno, asciugo le mie mani dopo averle lavate e la seguo. Ci sediamo di nuovo.
"Ah, tesoro, assaggia quel prosecco, l'ho fatto portare adesso, si accompagna molto bene con il dolce, dicono che è una specialità. Voglio solo il meglio per te."
"Ti ringrazio." - le dico timidamente mentre ingurgito quel bicchiere di prosecco come se fosse acqua. Vorrei morire, spero ci abbia messo qualche veleno perché non reggo più questa vita. Finisco il dolce, lei paga, ed io inizio a barcollare. Cavolo, probabilmente quel prosecco era davvero forte. Mi sento completamente intontita, ma allo stesso tempo ho la strana sensazione di essere libera e spensierata. Una immensa gioia sembra pervadermi, vedo Costia con altri occhi, quando mi apre la portiera e mi lascia entrare in macchina. Ho quasi voglia di lei, della sua pelle scura, delle sue labbra carnose.
Arriviamo nel nostro dormitorio e mi sento come se stessi volando. Sono su una bellissima nuvola con lei che mi stringe e mi fa sentire libera. Mi fiondo su di lei, la bacio con passione, la tocco, la spoglio, le do' piacere e lei fa lo stesso con me, mi fa vivere una meravigliosa notte, fin quando non è arrivato il sonno profondo, una specie di coma, nel quale però, davanti a me, appare il viso di Eliza.
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Costia povLa sento abbandonarsi al piacere, venire nella mia bocca e subito dopo crollare in quel sonno profondo che stavo tremendamente aspettando, fremendo. Viene e si lascia scappare il nome di Eliza, lo fa più volte. La odio quella sgualdrina da quattro soldi. Ma non c'è tempo di alterarsi adesso, è ora di passare alla seconda parte del piano. Vado in bagno a lavarmi, mi vesto, chiamo Gustus.
"Sono pronta." - gli dico.
"Arriviamo."
Dieci minuti dopo lui e la sua squadra irrompono nel mio alloggio e si dirigono verso di lei. Girano il suo corpicino totalmente abbandonato al sonno, le iniettano un po' di anestesia alla base della nuca, poi, con un piccolo bisturi le praticano un'incisione e le infilano dentro un microchip, grazie al quale potrò controllare qualsiasi parola lei si lasci sfuggire. In base a ciò, adotterò le misure da prendere.
"Qui abbiamo finito. Ora voglio i miei soldi. E se dovessero beccarti, se fai il mio nome sei morta." - Gustus mi mette in guardia ma non ho paura di lui, e poi, chi vuoi che creda ad una storia simile, la crederanno pazza e la rinchiuderanno in qualche clinica, perché del microchip non troveranno neanche una briciola. È la mia parola contro quella di una pazza ed io non potrò mai fallire. Prendo il mio libretto degli assegni, ne stacco uno, scrivo l'importo e lo porgo a Gustus che mi ringrazia e poi se ne va. Ho avuto finalmente ciò che volevo.
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Classroom 69
FanfictionEliza ha 23 anni, studia biologia e tutto ciò che desidera è possedere la suprema cultura in ambito scientifico. Incontrerà inaspettatamente una ragazza dagli occhi verdi che la distoglierà un po' dai suoi doveri, ma che sarà capace di rubarle il cu...