Capitolo 35

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ATTENZIONE!
Questo capitolo contiene scene molto forti. Non è consigliato per un pubblico sensibile.
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Alycia pov

Corro dietro Lindsey arrivando il più veloce possibile alle scuderie, sentiamo delle voci indistinte inizialmente. Man mano che ci avviciniamo riusciamo a carpire qualcosa in più: sono uomini. Sentiamo qualche risata, poi mi sembra di udire un "lasciatemi" e subito dopo un tonfo. Capisco che è ora di agire e faccio per entrare quando Linz mi ferma di colpo.

"Che cazzo fai? Andiamo a salvarla." - le dico.

"Vuoi lottare a mani nude con chissà quanta gente, che potrebbe essere armata?" - risponde sicura delle sue azioni. Annuisco, ha ragione. "Seguimi."

Giriamo attorno all'edificio, raggiungendo il fienile. Mi fa cenno di entrare, si introduce tra alcuni mucchi di fieno e vi estrae un fucile. Inutile descrivere la mia faccia nel vedere tutto ciò. Ma dove sono finita? È davvero un'università questa? Quanti altri segreti avrà?

"Non fare domande, ti spiegherò dopo, seguimi soltanto e registra ciò che succede con il telefono" - Lindsey mi blocca prima che io possa emettere fiato. Prendo il telefono, attivo la registrazione vocale e lo metto in tasca, facendo attenzione a tenerlo in modo tale che possa carpire ogni singola parola. La seguo e faccio come dice.

Giungiamo all'ingresso dell'edificio; è in quel momento che irrompe nella scuderia, ed è lì che vedo ciò che non avrei mai voluto vedere e realizzo che tutto ciò è per colpa mia.

Eliza, mezza nuda, piena di sangue, con lo sguardo fisso nel vuoto, le lacrime le rigano il viso facendosi strada tra il sangue che ha in faccia. Cinque brutti ceffi l'accerchiano; due di loro la mantengono, uno la sta spogliando, ha la maglietta ormai a brandelli, il pantalone abbassato insieme alle sue mutandine, mentre un altro è con il suo sporco membro da fuori, in attesa di concludere per bene la sua violenza su di lei, e un ancora, l'ultimo, che le sferra dei pugni sul viso e nello stomaco, quando la vede dimenarsi.

Quando Lindsey appare con il suo fucile, loro si fermano improvvisamente.

"Se non la lasciate vi faccio fuori tutti!" - urla Lindsey, io dietro di lei provo a rimanere lucida.

Quello con il membro di fuori ride, reinserisce quello schifo che ha tra le gambe nei pantaloni, e si avvicina a noi. La sua faccia è ad un centimetro dalla canna del fucile.

"Pensate di farmi paura? Ragazzine?" - ride ancora. Lindsey si avvicina a lui azzerando ogni distanza dalla canna del fucile e gliel'appoggia proprio sulla fronte.

"Sei davvero sicuro che io non abbia le palle di spararti in mezzo agli occhi, coglione?" - lo sguardo di Lindsey diventa cupo, maledettamente cupo.

"Linz ti prego stai calma e non fare cazzate." - cerco di sussurrarle nell'orecchio. Lei non dice nulla, sembra ignorarmi.

"Nessuno tocca la mia migliore amica, pezzo di merda. Non di nuovo." - la rabbia si fa strada dentro di lei, sembra aver perso ogni lucidità.

'No, no Lindsey, non sparare'

"Spara, se hai coraggio, allora, spara. Uccidimi, fallo e vedrai la tua migliore amica morire." - lui punta sul ricatto. Linz tentenna, poi prende ancora più sicurezza.

"Non siete armati, avete ucciso Gustus a mani nude, non vedo sangue sul suo corpo. Come vorreste ucciderla? Prima che possiate arrivare a strangolarla, io posso ammazzarvi tutti." - esclama con fermezza. Stavolta è il tipo a tentennare. Ha capito che con Lindsey non si scherza.

"Siamo stati pagati per ucciderla, siamo sicari, adempieremo ai nostri doveri, anche a costo della vita." - esclama lui.

"Da chi siete stati mandati?" - continua Lindsey.

"Non te lo dirò mai. Piuttosto ammazzami."

"Dimmelo coglione o ti sparo prima nelle palle e poi in testa, pezzo di merda."

"Fammi vedere se ne sei capace."

Lindsey punta il fucile sul basso ventre del tizio e spara la prima pallottola, il rumore dello sparo riecheggia nell'aria. Lui si accascia a terra, vivo ma stremato dal dolore. Lindsey non contenta adesso punta il fucile di nuovo sulla fronte dell'uomo che fatica anche a respirare.

"Dimmi quel fottuto nome"

"Costia." - sussurra lui.

"URLA!"

"COSTIA."

"Bene, adesso puoi anche morire, stronzo." - un'altra pallottola si pianta nella fronte del tizio, l'attraversa da parte a parte. Il sangue prende il posto della pavimentazione legnosa della scuderia. Gli altri quattro uomini rimangono paralizzati dalla paura. Lindsey punta il fucile anche su di loro.

"Non vi lascerò andare via così. Voglio i vostri nomi. I VOSTRI NOMI O MORIRETE COME IL VOSTRO AMICHETTO DEL CAZZO!" - urla ancora Lindsey. Gli uomini a turno pronunciano i loro nomi, poi Linz intima loro di andar via, correndo verso di loro con il fucile. Quelli, a loro volta, scappano via. Eliza ormai è stremata, ha perso i sensi. La prendo tra le mie braccia, lasciando che il suo sangue mi sporchi i vestiti, le accarezzo il viso sussurrandole qualche parola dolce in attesa che possa riprendere i sensi. Lindsey afferra il mio telefono, salva la registrazione e la rinomina. Subito dopo chiama il suo amico, dopo essersi accasciata a terra.

"Nyko, ascolta, ho ucciso una persona, ho registrato tutto, ho le prove che incriminano Costia. È tutto nel cellulare di Alycia. Sono pronta ad andare in carcere, mi trovi nella scuderia della Oxford University, manda un'ambulanza, Eliza è ferita gravemente." - esclama, poi chiude immediatamente senza attendere risposta. Ha ucciso una persona, ha ucciso un criminale, e pagherà per questo, ma ha salvato Eliza, e ha salvato me. Gliene sarò grata per tutta la mia vita.

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