4-Il mio sole.

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Attraversai il corridoio scuro e pieno di spifferi, arrivai alla prima scala che scricchiolò sotto il mio peso, mi aggrappai allo scorrimano di legno bianco. Sospirai e mi fermai. Non scesi le scale, anzi mi girai e tornai nella stanza dei bambini.

-Al diavolo...

Sussurrai, poi aprii la porta e li trovai abbracciati e addormentati. Mi si strinse il cuore. Che carini che erano. Avrei anche io voluto conoscere la mia famiglia da quando ero piccola, volevo nascere con qualcuno. Quel pensiero subito mi portò a Talis, la vecchia lavandaia che mi ha cresciuto e a Heimdall, che era morto atrocemente.
Mi sciolsi i capelli, poi mi sistemai vicino ai miei bambini che dormivano. Ero in una posizione scomodissima, mi sentivo tipo una tessera del puzzle, non volevo dare fastidio ai piccoli che dormivano, quindi mi ero infilata nel letto alla meglio. Il materasso non faceva altro che cigolare, la guancia con cui posavo su di esso mi aveva iniziato a pizzicare e i capelli me li trovavo ovunque. In più uno dannato spiffero d'aria fredda e odorosa di mare mi stava martellando una spalla.
Non mi interessava, avevo sopportato molto peggio, quindi riuscii a dormire.
Non volevo sapere più niente di manie di potere e legittimi sovrani...dannata me quando mi sono innamorata di Loki e dannato Loki che mi ha fatto innamorare.
Dovevano sbrigarsela da soli.
In quel momento udii il nitrito del cavallo alato che mi fece sorridere.

Molto più tardi, a pomeriggio inoltrato, ero persa nel mio bel sogno, quando dalla realtà sentii bussare.
Aprii gli occhi e mi alzai velocemente. Mi presi la testa per qualche secondo tra le mani dato che avevo le maningi che pulsavano intensamente. La guancia destra mi bruciava e la spalla era totalmente immobilizzata, provai a forzarla per farla muovere ed essa rispose con un secco 'crock' che mi distrusse.
Mi alzai dal letto e aprii la porta.
Nashira era lì in piedi che mi aspettava. Aveva un labbro spaccato (che prima non aveva), ma sorrideva e reggeva un vassoio un po' impolverato dove erano disposti tre bicchieri di...qualcosa. Forse era latte dal colore.

-Pensavo volessi qualcosa da mandare giù...

-Che hai fatto al labbro?

Le chiesi avvicinandomi alla sua bocca per vedere meglio. Lei di scatto si allontanò.

-Loki non ha preso molto bene quello che è successo. Ha reagito in modo violento, prima provando a pugnalare Korg, poi mi ha tirato un pugno.

-Loki ti ha tirato un pugno? Dov'è adesso? Hai reagito?

Lei annuì.

-Ho dovuto. Non sono una che sta a guardare quando succedono queste cose, quindi gli ho dato un pugno anche io.

Sollevai gli occhi al cielo.

-PERCHÉ NON POSSO AVERE UNA FAMIGLIA NORMALE! Dov'è adesso?

Sussurrai per evitare di urlare. Con chi dovevo essere arrabbiata? Non lo sapevo nemmeno io.
Nashira sollevò le spalle. Mi arrabbiai ancora di più e uscii dalla stanza quasi investendola.
Feci tutte le scale al trotto senza nemmeno rendermi conto, arrivai al piano terra, poi aprii la porta e uscii.
Lanciai un occhio al cavallo, lui mi guardò con i suoi occhi grandi e scurissimi. Nitrì e aprì appena le ali piumate. Sotto un'ala comparve un cavallino nero che prima non c'era.
Mi avvicinai lentamente e guardai per bene quel cavallo. Non era un pony, ma proprio un cavallo appena nato.
Capii subito che qualcosa non andava. I cavalli hanno gli occhi completamente neri o marroni, invece quel cavallino aveva gli occhi umani, verdi, occhi inconfondibili per me.

-Preferirei tenerti come cavallo, sai? Sei così carino.

Lo guardai per bene e lo accarezzai tra gli occhi. Lui strisciò il suo muso bagnato sulla mia mano. Nitrì appena, quasi sforzandosi, poi venne avvolto dalla luce verde e al suo posto comparve Loki.

Crush on Mr. Bad Boy-2 L'Alba del ReameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora