11-Diamoci un taglio.

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I due salti temporali questa volta furono di un po' più lieve impatto sul mio stomaco, soprattutto l'ultimo, quando sapevo che sarei tornata a casa.

La discesa non fu complicata, salutai Q e Tum con una stretta di mano, diedi una pacca sulle spalle a Wamor e Kneyn mi abbracciò prima che potessi allontanarmi ed evitare quel contatto.

-Riceverete un corvo quando dovrete partire, Loki sai come devi fare.

Si raccomandò Wamor stringendo la mano di Loki.
Aprirono i portelli, ma prima che potessimo scendere Q mi sussurrò all'orecchio una cosa che mi mandò sui nervi:

-Avevamo deciso di tenerlo segreto, ma il viaggio per noi è durato circa una giornata, ma sulla Terra il tempo scorre più velocemente. Siete stati 2 mesi a spasso nello spazio. Buona Fortuna.

Eravamo stati due mesi fuori senza che nessuno ci avesse avvertito di niente.

-COSA?

Gridai. Loki mi si affiancò.

-È successo qualcosa?

Chiese tirando fuori un pugnale.

-Loki andiamo via, adesso. Wamor, questa è l'ultima cosa che mi dirai: quanto tempo siamo stati fuori?

Wamor con in prestito il mio aspettò impallidì.

-Ottimo.

-Andromeda vuoi dirmi cosa è successo?

Incalzò Loki sempre più nervoso.

-C'è qualcos'altro su cui ci avete tenuto allo scuro?

Chiesi cercando di calmarmi.
Kneyn abbassò il suo bel volto, Q aveva una faccia da cazzo e Wamor disse che gli agevolatori di flusso che avevamo nel naso li potevamo buttare   tanto erano un prodotto ecologico.

-Bene, addio.

Presi Loki per un polso e lo trascinai fuori dalla navicella, più lontano possibile. Intanto dalle casette di legno si erano affacciate persone curiose, ma non vedevo le mie persone.

-DI' QUALCOSA!

Loki gridò irritato.

-Q mi ha detto che siamo stati fuori due mesi. Abbiamo lasciato i nostri figli da Nashira per due mesi! Le avevamo detto che sarebbe stato per poco. Oh dèi e se fosse successo qualcosa? No, aspetta.

Mi venne in mente di avere dei poteri magici, naturalmente. Chiusi gli occhi e visualizzai Axel e Astrid, erano sani e salvi, a casa di Nashira mentre davano da mangiare al cavallo.
Tirai un sospiro di sollievo.

-Dai, tranquilla. Vieni qui un attimo.

Mi avvicinai a lui, mi prese in braccio e sollevò da terra.
Allungò un dito e indicò una casa in lontananza.

-Vedi quella? È la casa di Nashira. Facciamo due passi e ci arriviamo.

Mi riportò a terra, poi gli presi la mano e ci materializzamo lì dove i bambini erano indaffarati a strigliare e nutrire il bellissimo cavallo.
Ero commossa.
Non avevamo fatto il benché minimo rumore, ma Axel si girò certo di trovarci. La piccola Astrid invece quasi si spaventò.

-Mammaaa! Papà!

Scoppiai a piangere e mi sedei a terra per ricevere meglio gli abbracci e le coccole.

-Chi si fa vedere!

Esclamò la voce di Nashira.
Mi alzai in piedi e andai ad abbracciarla, colandole sulla spalla del mascara.

-Perché ci avete messo così tanto? Avevate detto un giorno, i bambini si sono messi a piangere. La prima settimana è stato un inferno.

Aveva abbassato la voce, ma non era arrabbiata.

Crush on Mr. Bad Boy-2 L'Alba del ReameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora