27-Non ci facciamo mancare nulla, eh?

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Come sapevamo, scoppiò un'altra rivolta molto presto.
Una cosa che avevo predetto e visto in precedenza, quindi avvisai la Regina che fece girare la voce.
Ci difendemmo alla grande e non so come mi ritrovai ad urlare ordini alle nostre guardie armate.
Decidemmo soltante di porci solidamente sulla fase difensiva e non attaccare gli umani...sapete due divinità, una doppietta di semi-dee, una coppia di ragazzi dotati di poteri magici (come posso definirli? Semi-ultra-divinità?) e un'orda di guerrieri asgardiani: eravamo notevolmente superiori, sovrannaturalmente direi.
Ma la difesa non bastò, soprattutto perché le incursioni si stavano evolvendo in campeggi armati ai nostri confini e i midgardiani avevano iniziato a comprendere il fatto che nonostante i nostri muri attorno alla città fossero fatti di ghiaccio magico, era pur sempre ghiaccio, quindi era possibile scioglierlo.
Loki, Astrid e Axel (questi ultimi due contro la mia volontà) correvano a nord, sud ed est attorno alla nostra cittadina per ricostruire di continuo le nostre principali difese.
Era una guerriglia.
La rottura di questo equilibrio avvenne quando un umano, con una pistola in pugno, piantò una pallottola nel cranio di uno dei nostri combattenti, che cadde di schiena esanime, ad occhi aperti fissi davanti a lui.
Il governo impose la fine (o meglio, un breve armistizio) della guerriglie per un colloquio tra il presidente degli Stati Uniti, il Sindaco della regione e la nostra Regina.
Ne fui grata. Avevo paura, temevo per i miei figli e per me.
La cosa stava diventando sempre più violenta e insostenibile.
Non potevo dormire, dovevo essere sempre vigile, ma quella non era la cosa peggiore, fidatevi: Axel ed Astrid avrebbero potuto essere stati loro quelli con la pallottola in testa e gli occhi vuoti, e come ultima cosa vista un pazzo che puntava la sua pistola contro di loro.

Eravamo stanchi, era pomeriggio sul tardi, ma sembrava notte tanto quanto era nuvoloso, stava per scatenarsi un temporale.
Thor era incazzato ed estremamente burbero con tutti.

-Non mi aspettavo che i midgardiani avessere le palle e che potessero essere così zoticamente violenti. Una pistola? Andiamo. L'ho sempre sostenuto: dovevamo scagliarci contro quegli esseri mollicci sin dal primo momento, approfittarci della nostra momentanea supremazia. Loro hanno quelle armi maledette: uccidono facile senza nemmeno combattere.

E Loki si lamentava.
Baciai sulla fronte sia Axel che Astrid e consigliai loro di riposarsi e lavarsi.

-Thor, che è successo?

Mi sedei vicino a lui.

-Penso che sia anche colpa mia. Non dovevo aiutarti con il piano contro Strange!

Si alzò ed iniziò ad urlare contro Loki.

-Ah adesso sarebbe colpa mia, fratello?

Loki posò il bicchiere dal quale beveva.

-Io non ti ho mai obbligato a fare nulla.

Continuò.

-Hai ragione, non è colpa tua Loki. Mia, solo mia. E ora siamo in guerra. Spero che Nashira raggiunga un accordo...

Thor ora era triste e una sottile ma intensa pioggia iniziò a scendere, accompagnata da tuoni deboli.

-Basta, non ti devi preoccupare, ok? Sistemeremo tutto, non possiamo continuare così, né noi né loro. E poi non è colpa tua Thor, non è colpa di nessuno. Si vede che doveva succedere. Dobbiamo solo pazientare e vedere cosa porterà mia sorella dall'incontro.

Mi alzai in piedi e il clima era leggermente migliorato.

-Allora, che mangiamo per cena?

Mi alzai in piedi energicamente ma poi mi si intorpidì tutto il corpo, si afflosciarono le gambe e chiusi gli occhi.

Crush on Mr. Bad Boy-2 L'Alba del ReameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora