25-La stella del mattino.

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Dormimmo su quel terreno aspro e sotto quel cielo dipinto dal pennelo degli dèi supremi.
Si moriva di freddo, io e Thor rischiammo l'ibernazione se non fosse stato per quel mantello tanto nauseabondo quanto caldo e soffice.
Mi svegliai sudando ed ansimando: sognai Axel ed era preoccupato per la mia assenza anche se in fondo sapeva che stavamo bene. Gli comunicai di non preoccuparsi e che saremmo tornati il giorno seguente.
Appena aprii gli occhi vidi il viso di Thor, rilassato e dormiente.
Mi sentii in imbarazzo e mi girai dalla parte opposta e lontano, raggomitolato, dormiva Loki, vòlto verso di noi.
Mi alzai lentamente senza svegliare Thor ma soprattutto senza scoprirlo e appena uscita da quella cuccia mi immobilizzai per il freddo.
Corsi verso Loki; già sentivo che mi stavo ammalando e avrei dovuto portare con me i bracciali dei Padroni dell'Infinito: mi avrebbero reso più forte e saremmo già tornati a casa.
Loki aprì leggermente gli occhi.

-Mi chiedevo quando saresti venuta da me.

Mi vide tremare.
Non avevo le capacità di rispondere.

-Stai morendo di freddo.

Era allarmato e quel "stai morendo" non era solo un modo per enfatizzare il fatto che avessi freddo, ma era un dato certo. Sentivo il mio cuore battere molto lentamente.

-Déi miei, Andromeda! Torna da Thor, perché sei qui? È lui quello con...la pelle di montone addosso, non io. Posso fare ben poco, ma ti aiuto.

Si alzò immediatamente in piedi e si tolse la maglia e rimase a petto nudo, senza malizia.
Mi fece stendere le braccia in alto e me la infilò sopra l'abito.
Non era cambiato nulla.

-Hai le gambe nude sotto la gonna?

Scossi la testa. Avevo delle calze sottili, ma almeno il vestito era lungo fino alle caviglie.

-No.

Mormorai. Alzò gli occhi al cielo.

-Ti conosco. Ti do anche i pantaloni.

Iniziò a sbottonarsi.
Alzai un braccio e lo fermai.

-No. Fermo. È questione di onore qui.

Mi sarebbe dispiaciuto lasciarlo nudo come un verme. Sapevo perfettamente della sua immunità alle estreme temperature e avrei voluto essere anche io come lui, ma era troppo.

-Sai che tengo immensamente all'onore, ma qui non si tratta di questo, bensì della tua vita.

Vi hanno mai fatto quello scherzo? Uno viene dietro di voi nei momenti meno aspettati e vi da una spinta improvvisa nella parte posteriore e parallela del ginocchio, quella dei legamenti e in quei secondi non vi rendete conto di cosa sia effettivamente successo: perdete solamente l'equilibrio e vi sembra che quella spinta inaspettata sia stata talmente forte da rompervi le gambe. Vi sembra di cadere nell'oblio.
Un po' come quando si salta l'ultimo gradino delle scale e si cade rovinosamente atterra con una sensazione di morte durante quei millisecondi di caduta.
A me successe lo stesso del primo esempio, ma dietro di me non c'era nessuno e le mie ginocchia fecero tutto da sole.
Mi sfracellai sul suolo.
Mi feci male ovviamente, ma non troppo.
Loki mi tirò su e mi accompagnò nella tana bollente di Thor, mi fece entrare sotto le coperte, poi con mia immensa gioia e gratitudine si stese vicino a me, abbracciandomi stretta stretta come se avesse paura di perdermi.
In quel momento stavo bene: ero felice e al caldo.
Loki iniziò ad accarezzarmi la schiena mettendoci forza per scaldarmi ancora di più.
Non riuscivo a vederlo per quanto fosse buio in quel momento preciso, ma affondavo il mio viso sul suo petto nudo e ad un certo punto le nostre labbra si incontrarono appena.

Crush on Mr. Bad Boy-2 L'Alba del ReameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora