31-Come fuoco d'inverno

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Sorprendentemente fu un addio abbastanza facile a New Asgard: ero più felice di avere una nuova terra su cui abitare rispetto a quanto mi dispiaceva andarmene.
Prendemmo tutti le nostre cose; la Regina informò il governo che ce ne saremmo andati in giornata.
Loki accettò a malincuore di dover lasciare su Midgard la stragrande maggioranza di tutte le cose che avevamo nella nostra grande villa a New York, come il pianoforte e i materassi ad acqua.

-Astrid, hai preso tutto?

La vidi afflosciata sul suo letto mentre faceva le valigie.

-Sì. Credo.

-Che succede, tesoro?

-Devo lasciare i miei amici di scuola, il mio ragazzo...i professori.

-Hai un ragazzo?

Annuì tristemente.
Mi accorsi di essere totalmente distaccata dalla vita dei miei figli e non mi fece piacere.

-Oh amore, non lo sapevo! Come si chiama? Parlami di lui.

-Maxwell. Non mi va di parlarne.

Le accarezzai la schiena per darle forza.

-Possiamo tornare a fargli visita, sai? Quando vuoi tu.

-No, abbiamo rotto. Va bene così.

La abbracciai. Mi dispiaceva veramente tanto.

-Pensa alla cosa positiva: vivremo in un palazzo meraviglioso e tuo zio sarà con noi. Potrai fare quello che vuoi, quando e come vuoi. Vorrei raccontarti tutto di Asgard, Odino, Frigga, Heimdall, ma non finirei più. Erano veramente tempi felici, tesoro mio e sono sicura che torneremo ad esserlo. Sarà un bel cambiamento.

Le accarezzai i lunghi capelli color rame, le diedi un bacio sulla fronte.
Decisi che avrei dovuto lasciarla un attimo da sola in camera sua a riflettere.
Travolsi letteralmente Axel che stava correndo per il corridoio stretto.

-Ehy!

Aveva una fetta di pane in bocca ed era a petto nudo.

-Ah non vedo l'ora di andarmene da qui!

Saltò in alto e poi corse in camera sua.

-Vestiti e sbrigati!

Gridai.
Erano due caratteri completamente diversi.
Andai in camera mia dove mi aspettava una scena tremendamente tenera: Loki steso sul letto a pancia in su, il piccolo Isleif accucciato sul suo petto mentre una sua manina stringeva il dito di Loki.

-Shh...si è appena addormentato.

Sussurrò.
Miele mi stava traboccando dagli occhi.

-Dai lo prendo io, tu vestiti.

Presi in braccio la piccola creaturina senza svegliarla.
Loki mi baciò sulle labbra.
Si vestì, prese le valigie e andammo in salotto.
Eravamo tutti vestiti di lana pesante, tranne Loki che era pronto a mettersi in canottiera e mutande.
Andammo sulla nave spaziale dei Guardani della Galassia.
Scrutai un po'  l'ambiente.

-Questo posto è sudicio. Se non prendiamo la peste oggi non la prenderemo mai.

Loki diede voce ai miei pensieri.

-Si nutriranno dei roditori che vivono qui dentro.

Continuò a lamentarsi.
Rocket arrivò carico come una molla.

-Ok ragazzi, ce l'abbiamo fatta finalmente. Forza ragazza, è l'ultimo viaggio...

Diede due pacche all'interno della navicella e pregai che non collassasse.
Poi guardò ed indicò il fagotto che stringevo tra le braccia dove il mio bambino sonnecchiava al caldo.

Crush on Mr. Bad Boy-2 L'Alba del ReameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora