12-Ghiaccio.

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-Per favore, siamo adulti. Non starò un'altra volta a ripeterlo. Sono nervoso ma non per questo ti farò del male. Io non ti torcerò mai nemmeno un capello, dovresti saperlo Andromeda.

Non avevo paura che mi potesse fare del male, volevo stare da sola.
La luce chiara della luna lo irradiava di una bellezza irresistibile.
I suoi occhi brillavano, ma non erano più inferociti come lo erano stati prima.
Senza preavviso, Loki parve risucchiato sott'acqua, poi mi sentii afferrare le gambe e con una spinta da sotto venni tirata fuori dall'acqua.
Ero appesa sulla spalla di Loki in stile 'sacco di patate', lui mi teneva stretta per le gambe, il mio petto ero premuto contro la sua schiena larga e avevo una suggestiva vista dall'alto del suo culo, invece ero abbastanza in imbarazzo data la vicinanza della sua faccia al mio lato B.
In più stavo congelando e il mio ventre era schiacciato contro la sua spalla, quindi respiravo a fatica.

Fortunatamente, prima che potessi morire, mi mise giù e usò i suoi abiti per asciugarmi, poi mi vestì sia con i miei che con i suoi vestiti.
Lui portava solamente il suo intimo per non molestare la quiete pubblica.
Ora ero impacchettata alla perfezione e tremante.
Loki ed io ci guardammo.

-Se vogliamo andare, andiamo...rischio di morire di ipotermia.

Vidi un piccolo sorriso comparire sulle sue labbra, ma Loki lo soppresse e tornò ad essere "arrabbiato".

-Forza, andiamo.

Disse Loki, poi mi prese in braccio come una principessa e iniziò a camminare verso casa. Mi strinsi al suo petto cercando un po' di calore, ma Loki era freddo, quindi mi accontentai di un po' di contatto fisico. Gli baciai il petto, poi il collo, fino dietro le orecchie, avvertii il suo cuore accelerare e Loki divenne più caldo.

-Cosa devo fare io con te, Andromeda?

Si chiese Loki, poi mi baciò i capelli. Se avessi potuto fare le fusa come un gatto le avrei fatte.
Loki sospirò.

-Ci mancava solo questa...

Sembrava seriamente seccato, ma sta volta ero certa che non ce l'avesse con me.
Sentii un animale gracchiare. Uscii dal mio nido solo con la testa e notai che eravamo davanti casa e sulla staccionata del portico era appollaiato un corvo enorme, con le piume lunghe e nere, un becco appuntito che picchiettava contro il legno e gli occhietti neri che scintillavano senza sentimenti.
Mandai la testa all'indietro e mi lamentai.

-Non è possobile, dobbiamo ripartire...

Mugugnai premendomi la casacca di Loki sugli occhi. Il corvo gracchiò di nuovo.
Loki passò oltre e mi portò dentro casa, si vestì e con i capelli fradici uscì di casa prima che potessi dirgli qualcosa.
Mi avvicinai alla finestra e ora i corvi erano due e sembravano parlare tra di loro.
Dopo un po' uno dei due, quello più mingherlino, si alzò il volo sbattendo due volte le grandi ali, poi si avventò sull'altro con le zampe posteriori, graffiandolo vicino all'occhio e dalla ferita luccicava sangue scuro. Pregai che non fosse Loki quello ferito, infatti l'animale graffiato volò via e l'altro tornò ad essere Loki, il quale rientrò in casa furioso.
Mi precipitai da lui.

-Cos'è successo?

Loki scosse la testa.

-Ha detto che dobbiamo partire il più presto possibile. E l'ho graffiato perché...mi andava di farlo. L'altro me sta facendo i peggio affari sottobanco e credono che stia tramando qualcosa di grosso.

Crush on Mr. Bad Boy-2 L'Alba del ReameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora