16-Snaturati.

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Loki non si muoveva.
Era seduto sul divano, senza fiatare.

-Loki? Stai bene?

Saltò in piedi come un grillo e si slanciò completamente verso l'alto con tutto il corpo.

-Mai stato meglio. Sono soddisfatto, grondo di fiducia in me. Mi mancava un po' di manipolazione mentale.

-Dovrei avere paura di te? È stato tremendo quello che hai fatto.

Sbuffò ironicamente e mi posò entrambi le mani sulle spalle.

-Non ti preoccupare. Gli ho creato solamente una...discutibile...dose di confusione nella sua testa. Non ne sentiremo più parlare per un bel po'; adesso tornerà a casa, si farà un bella tazza di té e tra circa due settimane inizierà a sentirsi meglio.
Si chinò e mi baciò sulla fronte, poi mi strizzò le spalle con le sue grandi mani bianche e affusolate.

Esattamente due settimane e un giorno dopo fummo svegliati da un trambusto nel cuore della notte.
Ci alzammo di scatto e Loki sussurrò:

-I bambini.

Corsi in camera loro e li trovai profondamente addormentati. Axel aprì leggermente gli occhi quando accesi la luce.

-Che succede, mamma?

Sembrava spaventato.

-Io e tuo padre abbiamo sentito del baccano provenire dal piano di sotto.

Silenzio totale. Qualcosa non andava, soprattutto perché non vedevo Loki sorgere dalle scale.
Mi procurò molto dolore quella visione, sia fisico che emotivo: cinque estranei vestiti di nero e grigio erano in cucina e Loki...senza sensi o peggio, sorretto da tre di loro.
Afferrai Astrid e Axel e non pensai due volte a materializzarmi, ma non potevo, mi sforzavo, ma nulla, eravamo sempre lì...
Provai ad usare i miei poteri mentali, ma non cambiava assolutamente nulla, non potevo vedere niente e nessuno.
Questa cosa mi distrusse.
Iniziai a sentire i passi degli scarponi pesanti di quegli estranei.

-Mamma...

Piagnucolò Astrid stringendosi al mio petto.
Dovevamo scappare, ma dove? Lanciarsi dalla finestra? Non avremmo retto un salto di 4 metri sull'asfalto.
C'era solo una cosa possibile: uscire allo scoperto e dialogare, ma avevo paura...Loki era caduto subito e speravo che fosse solo svenuto, in più non volevo lasciare i miei figli, se avevano abbattuto Loki cosa avrebbero fatto a noi? Cosa volevano? Chi erano?
Ero in crisi.
Presi dalla scrivania di Astrid il suo nuovo cigno di pezza e glielo consegnai tra le manine.

-Quando avrai paura, stringilo forte e pensa a me, amore mio.

Diedi un bacio sulla fronte ad Axel.

-Ricorda che devi fare di tutto per proteggerla. Fai attenzione...

Suonava tutto così cupo, erano degli addii che mi rifiutavo di dover affrontare.
Mi guardarono entrambi con i lucciconi agli occhi, li abbracciai forte.
Uscii dalla loro camera e la chiusi a chiave.
Entrambi urlarono "Mamma!" e mi si ruppe il cuore in mille pezzi.
In quel momento gli uomini si misero a correre e mi trovai faccia a faccia con due di loro, degli altri tre non c'era traccia...forse avevano già portato via Loki.
C'era anche una donna, non mi ero accorta.

-Chi siete?

-Andromeda Guardianson, figlia di Heimdall e principessa di Asgard, siamo della Time Variance Authority, organizzazione che monitora le timeline nel Multiverso.

La donna mi si piazzò alle spalle e mi bloccò le braccia dietro la schiena come se fossi una carcerata.

-Siamo stati autorizzati dai Padroni dell'Infinito!

Crush on Mr. Bad Boy-2 L'Alba del ReameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora