33-The sun will shine on us again.

443 29 10
                                    

Ero seduta sulla prima sedia che avevo incontrato nella sala da pranzo reale, nel mio bel vestito bianco e mantello pesante rosso.
Mi era presa quella sottile sensazione di depressione che ogni tanto appare mentre sai che sta per cambiare o finire qualcosa.
Loki aveva accettato di sparire per qualche ora dal castello per evitare che iniziassi ad urlargli contro in una crisi di nervi.
Era finalmente giunto il grande giorno e invece di non stare più nella pelle ero afflosciata su una sedia in totale solitudine.
Thor arrivò agitato e poi sollevato quando mi vide.

-Oh, ti ho trovato...Che succede? Non ci avrai mica ripensato.

-No, è che...ho paura, forse aveva ragione Loki: avremmo dovuto fare tutto in segreto.

Sorrise e trascinò una sedia davanti a me facendo un grande baccano.

-Ascolta, io non so cosa stai provando in questo momento, ma sei una donna forte e ne hai passate di peggiori di un matrimonio. Eri incinta di Axel e ti sei gettata dalla scogliera di Asgard; sei stata rapita da un pazzo che voleva spremere la magia da tuo figlio; hai visto morire Loki un paio di volte; ti sei opposta a Thanos e ai suoi cani malati; hai portato avanti la tua famiglia per cinque anni da sola, sulla Terra, senza un briciolo di aiuto.
Potrei continuare all'infinito, ma riassumendo, hai sempre subito.
Ti meriti tutto...questo, ti meriti di essere felice.

Mi indicò il vestito, il trucco e l'acconciatura frutto di trecce e treccine tutte incastrate tra loro.
Thor aveva ragione, doveva essere un giorno pieno di felicità.

-Dai, abbraccia tuo cognato.

Sorrise socchiudendo gli occhi.

-Oh dèi, sei mio cognato!

Lo abbracciai forte realizzando la verità.

-Non ancora, devi sposarti mio fratello prima. E direi proprio che sei in ritardo.

Lo lasciai e alzai le spalle.

-La sposa si fa attendere.

Non immaginatevi il matrimonio midgardiano, quello vichingo non era così languido, sentimentale e poetico...era più vichingo.
Eravamo all'aperto e tutto il popolo era in piedi attorno all'altare, lasciando libero giusto un corridoio per farmi raggiungere il mio coniuge.
Mia sorella era al mio fianco, reggendo una spada stesa sulle sue mani.
Non apparteneva alla nostra famiglia, ma era stata forgiata apposta per il grande giorno.
La Regina mi guardò sorridendo ed annuendo con il capo.
Il cuore mi cavalcava in petto, ma cercavo di non dare a vedere tutta la mia agitazione.
Loki era sull'altare, meraviglioso e sicuro di sé: indossava una toga di seta verde con delle decorazioni d'oro sul colletto e sulle maniche, ritraevano delle rune per rendere propizio il nostro matrimonio.
Non avrei potuto dare tutti questi dettagli se non avessi avuto il dono di una vista sovrumana tanto eravamo lontani.
Nashira iniziò la sua falcata che avrebbe preceduto la mia, reggendo la spada bellissima con la lama d'oro bianco che avrei poi dovuto consegnare a Loki.
Guardai Axel che teneva in braccio Isleif, Astrid che era al suo fianco e Thor: tutti sorridevano e seguirono la Regina fino all'altare e attendendo ai suoi piedi.
Guardai dritto davanti a me mentre una melodia iniziava a suonare da dei flauti e tamburi.
Era il mio turno: solcai il corridoio d'erba fino alla piattaforma sopraelevata, salii senza rompermi le gambe e finalmente fui faccia a faccia con Loki, nei quali occhi brillava una luce trepidante.
Il sacerdote iniziò a parlare e la musica rituale si fermò.

-Rendiamo grazia agli dèi per questo matrimonio: Odino, Frigga, Freyr, Freya e Heimdall, che possano levare i calici per questa unione tra il dio Loki, figlio di Frigga e la semidea Andromeda, figlia di Heimdall.

Poi iniziò a pregare in norreno antico. Non capivo nulla, ma mi bastava essere lì, davanti a Loki, mentre mi guardava soddisfatto con una punta di malizia.
Il sacerdote finì di pregare e la musica ripartì con più enfasi.
Loki prese la sua spada nera ed elegante, dono dei Padroni dell'Infinito e me la porse.
La presi e la posai su un cuscino di velluto al mio fianco.
Mia sorella da sotto l'altare mi passò quella che aveva lei ed io la consegnai a Loki che la adagiò sul suo cuscino.
Il sacerdote scese dal palco e si diresse verso la scrofa e il cinghiale che sarebbero stati sacrificati rispettivamente per Freya e Freyr.
Non riuscii a guardare provando pena e disgusto, ma sapevo che il vecchio saggio avrebbe reciso la gola di entrambe le bestie e avrebbe raccolto il loro sangue in un recipiente di legno.
Tornò sull'altare con la tunica bianca sporca e intingendo un rametto nella scodella piena di sangue ancora caldo, schizzò il nostro viso e le nostre fronti con il liquido viscoso, caldo, nauseabondo e sacro.
Ve lo giuro, stavo per piangere e vomitare allo stesso tempo, per questo Nashira mi impose di non toccare cibo fino alla fine della cerimonia.
Loki non sembrava stare molto meglio: chissà per quale motivo era pronto ad eviscerare un uomo a mani nude ma mai avrebbe sfiorato un animale.
Guardai il suo viso imperlato di sangue e potei ammirare il suo disgusto che cercava di celare con difficoltà.

-Che barbarie.

Sussurrò appena sopra la soglia dell'udibile.
Sorrisi.
Ci scambiammo gli anelli d'osso che ci porse il sacerdote.

-Io, Loki, giuro di amarti fino al Ragnarok; condividere con te, mia bellissima e pericolosa sposa, ogni bene ed ogni male; accogliere i nostri futuri figli e sopprimere qualsiasi uomo che provi a metterti in pericolo.

Mi prese le mani nelle sue per darmi coraggio.
Avevo fatto l'errore di non essermi preparata nulla da dire, quindi andai sulla falsa riga di Loki.

-Io, Andromeda, giuro di combattere al tuo fianco; condividere vittorie e sconfitte e amare e proteggere i nostri figli.

La musica accentuò il ritmo e Loki ed io ci baciammo mentre il popolo gioiva.
Thor mi rapì letteralmente e mi caricò sulle spalle mentre tutti gridavano e ridevano, ballavano e brindavano.

Vorrei finire questo secondo grande racconto con questo giorno carico di emozioni.
Loki ed io finalmente avevamo messo un punto fermo nelle nostre vite piene di virgole, due vite parallele ed intrecciate allo stesso tempo, come se una non potesse esistere senza l'altra.
Ne passammo tante insieme, dal crollo di Asgard all'evoluzione di New Asgard fino alla nascita di Great Asgard; dalla nascita degli Avengers sino alla loro morte.

Fino alla fine, Loki ed io.

-Andromeda.

Crush on Mr. Bad Boy-2 L'Alba del ReameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora