Oggi è venerdì. Mi sono svegliata troppo presto per dei dolori alla testa e adesso non riesco più a prendere sonno. Mi volto dall'altra parte del letto e non vedo Chuck. Immediatamente penso che non sia rientrato a casa così prendo il cellulare e lo chiamo ma dopo qualche squillo sento il suo cellulare suonare. Deve averlo lasciato qui. Esco dalla camera da letto.
È sul divano che sta dormendo. Sembra così sereno...
Non abbiamo parlato molto in questi giorni e mi manca tantissimo il Chuck di cui mi ero innamorata. Ero sì, adesso non so più cosa voglio. Mi mancano un sacco i miei amici e mia madre... Persino Dorota mi manca.
Ero talmente immersa nei miei ricordi che non mi sono accorta che Chuck si era svegliato.
"Buongiorno."
"Giorno Chuck."
Si mette a sedere sul divano stiracchiandosi e mostrando la v sotto la maglietta. Poi torna a guardarmi.
"Come mai sveglia a quest'ora?"
"Avevo mal di testa e non ho preso più sonno. Tu perché sei rimasto a dormire sul divano?"
Non risponde, si alza e chiama la reception per ordinare la colazione.
"Waffle?"
Accenno un sì con la testa.
"Vado a farmi una doccia." Così si allontana in bagno.Dopo circa un dieci minuti sento bussare alla porta. Mi precipito pensando che sia la colazione.
"Aspetta." Vengo bloccata da Chuck che indossa solo i pantaloni.
È così bello...
"È per me, potresti andare in camera?"
"Cosa? Perché?"
"Fai come ti ho detto."
I suoi occhi sono nervosi e sento che provassi ad insistere ancora mi urlerebbe contro.
"Come vuoi." Giro i tacchi e torno in camera."Pronto?"
"B come stai?"
"Serena... Che bello sentirti. Sto bene.."
"Sei sicura?"
"Si"
"Ho visto Nate ieri, mi chiedeva di continuo come stai."
"Nonostante quello che mi ha fatto mi manca davvero molto."
"Beh sai come la penso su Nate. Comunque ti ho chiamata per chiederti quanto tempo starai ancora a Manhattan. Mi manca moltissimo la mia migliore amica."
"Mi manchi moltissimo anche tu. Hai visto mia madre in questi gironi? Come sta?"
"Bene, sommersa dal lavoro come sempre. Le manchi molto."
Quasi mi cade una lacrima. Forse questa chiamata mi ha fatto capire che il mio posto non è qui a Manhattan ma a New York con le persone che mi amano davvero.Esco dalla camera da letto e vedo Chuck con una busta in mano.
"Cos'è?"
"Niente che sia affar tuo."
Mi siedo accanto a lui.
"Chuck, cos'è successo?"
"Uhm?"
"Ci rivolgiamo a malapena la parola."
Abbassa lo sguardo.
"Non devi fare il duro con me, non ce n'è bisogno. So che stai male per la faccenda di tua madre, e so anche che fai di tutto per allontanare chi ti vuole bene ma le cose non si risolvono così. Ho lasciato le persone a me più care per seguirti e non lasciarti da solo, ho lasciato tutto. Non merito questo. Se hai intenzione di non parlarmi e tenermi all'oscuro di quello che fai, ti prego, dimmelo subito e preparo la valigia per tornare a casa. Io sono qui per te, sono venuta solo per te."
Gli occhi mi bruciano e cade una lacrima.
"Blair..."
"Chuck per favore."
Le lacrime si fanno strada sul mio viso.
La sua mano accarezza la mia guancia asciugandomi le lacrime. Le sue labbra si posano sulla mia fronte e le sue braccia mi avvolgono in un caldo abbraccio.
"Mi dispiace." Mi stringe forte a se.
Il suo calore è confortante. Potrei stare così per sempre.
"Cos'è quella busta?"
Fa un respiro profondo. "Sono delle foto e dei documenti che Zack è riuscito a procurarmi su mia madre. Ho scoperto che lavora in un bar come cameriera."
"Non vuoi sapere perché è tornata?"
"Sicuramente per soldi."
"E se non fosse questo il motivo? Hai provato a parlarle o semplicemente ad ascoltarla?"
"Perché dovrei? Mi ha abbandonato per tutti questi anni. Cosa faresti tu se tuo padre si facesse vivo dopo anni?"
Abbasso lo sguardo, probabilmente neanch'io avrei voluto vederlo.
"Appunto. Avresti fatto lo stesso."
"Probabilmente si, ma non significa che sarebbe la cosa giusta da fare."
Lo abbraccio e Poggio la mia fronte alla sua sentendo i nostri respiri così vicini...
"Tu hai paura. Hai paura di quello che potrebbe dirti. Hai paura del futuro. Sappi però che mai decidessi di affrontarla io sarò accanto a te. Non sei da solo."
Sorride.
"Avevo bisogno di parlare con te. Chuck ti prego, non chiuderti in te stesso. Io ho bisogno di te..." Dico con un filo di voce.
Le sue dita sfiorano le mie labbra facendomi rabbrividire per poi spostarsi sulla mia fronte.
Mi era mancato, mi era mancato così tanto...~~~~~~~~~~~~~~~
Scusate l'assenza mi farò perdonare, ho deciso di continuare il secondo libro.❤️
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Ti ho aspettata 2
RomanceSEQUEL DEL PRIMO LIBRO DI "TI HO ASPETTATA." Se non l'hai ancora letto corri a farlo.❤️ -COMPLETA- A Manhattan le cose sembrano più difficili. Chuck non riesce ad esprimere i suoi sentimenti e ad aprirsi con Blair, a stento si parlano. Dopo un pes...