Capitolo 13

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Sento un rumore fastidioso ma non capisco cosa sia. Continua a infastidirmi poi capisco che è il mio cellulare.
"Uhm.. pronto?"
"Blair ma si può sapere che fine avevi fatto? Sono preoccupata."
"Serena sono a casa e vorrei dormire. Più tardi ti chiamo."
"Va bene"
Sono le quattro del mattino. Poso il cellulare sul comodino e mi giro dall'altro lato per stare più comoda.
Avevo dimenticato che Chuck si era addormentato qui. Rimango a fissarlo per un po'. Il suo viso è così perfetto...
Lo vedo aggrottare la fronte e stringere gli occhi.
Sta facendo un brutto sogno.
Lo stringo a me accarezzandogli il viso. Passa qualche minuto prima di calmarsi del tutto. Rimango ancora un po' a guardarli finché non mi addormento di nuovo.

I raggi del sole penetrano dalla finestra illuminando la camera. Apro gli occhi ma al mio risveglio non trovo Chuck. Mi alzo frettolosamente chiamandoli senza ottenere alcuna risposta.
Solo dopo noto un bigliettino sul cuscino.

Grazie per ieri ma non doveva succedere. Meriti di meglio, non cercarmi. Ho bisogno di stare da solo.

Stare da solo? Non so neanche cosa sia successo... Sai Chuck, se pensi che un semplice bigliettino mi faccia stare lontana da te ti sbagli.
Devo sapere cosa sta succedendo. Ho bisogno di saperlo. Voglio aiutarti.

Mi alzo dal letto e scendo di sotto.
"Blair come mai già sveglia?"
"Non avevo molto sonno." Do un bacio sulla guancia a mia madre e mi siedo accanto a lei per la colazione.
"Sai sono quasi certa che tu e Nate state insieme. È inutile che me lo nascondi, ultimamente è sempre qui." Sorride.
Abbasso lo sguardo.
"Si stiamo insieme." Mi fermo un attimo per poi continuare.
"In realtà stavamo, ci siamo lasciati ieri."
"Perché? È un bravo ragazzo cos'è successo?"
Mi bruciano gli occhi ma cerco di trattenere le lacrime.
"L'apparenza inganna mamma."
Ha un'aria così confusa. Non ha la minima idea di quello che mi ha fatto.
"Perché dici questo?"
"Non importa. Non ha funzionato in passato e non funzionerebbe neanche ora." Le sorrido.
"Era lui stanotte?"
"Uhm?" Chiedo confusa mentre mordo il mio cornetto.
"Stanotte Nate è stato qui? Ha dormito in camera tua?"
"Non era Nate."
Guardo un punto impreciso della stanza.
"Era Chuck."
Adesso mia madre è ancora più confusa.
"Chuck? Ma non era a Manhattan?"
"È tornato ieri mattina, lo sapevano tutti tranne me." Abbasso lo sguardo ma stavolta non riesco a trattenere le lacrime.
"Lui si è sempre preoccupato per me... Ed io l'ho preferito a qualcun altro che non si meritava il mio perdono.
Adesso lui sta soffrendo e non so neanche per cosa... So solo che ieri non voleva tornare in hotel ed era ubriaco... Non riusciva a reggersi in piedi... L'ho portato qui.." le lacrime si fanno strada sul mio viso mentre mia madre mi stringe la mano.
"In questo mese ho pensato che Chuck fosse un capitolo chiuso della mia vita ma non è così mamma... Non potrei mai dimenticarmi di lui..."
Si alza venendomi ad abbracciare e accarezzandomi il viso.
"Tesoro... Io l'ho sempre pensato che tu fossi molto legata a Chuck e penso che anche lui lo sia molto a te. Non so in cosa tu abbia sbagliato ma non è mai troppo tardi per rimediare. Non lasciarlo da solo, stagli vicino. Ha bisogno di te in questo momento."
Piango ancora.
"Ha detto di non cercarlo... Che merito di meglio..."
"Blair... Io ho visto i suoi occhi quand'eri in ospedale. Credimi, non ho mai visto nessuno guardarti come lui guardava te e soprattutto non ho mai visto in te quella luce negli occhi come quando stavi con Chuck. Entrambi non riuscite ad ammetterlo a voi stessi."
"Cosa?"
"Che vi amate. Che siete pazzi l'uno dell'altra. Fingete di non amarvi ma in realtà nel vostro cuore sapete che è così. Non lasciarlo da solo, stagli vicino."
Sorrido a mia madre. Parlare con lei mi ha fatto davvero bene. Forse ha ragione. Forse dovremmo solo ammetterlo a noi stessi. È inutile prenderci in giro.
"Hai ragione, vado da lui ora stesso."
Salgo di sopra più veloce che posso e dopo essermi cambiata sono uscita immediatamente di casa.

Sono davanti la porta della sua suite. Ho il cuore che batte a mille e le mani mi tremano.
Busso alla porta.
Passa qualche secondo e finalmente la porta si apre.
"Blair..." I suoi occhi sono rossi e spenti. Sta tremando.
"Posso entrare?.."
"Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro. Non dovevi cercarmi."
"Non ti lascio da solo Chuck."
"Vattene per favore."
"No."
Gli prendo la mano e mi accorgo che è tagliata e sta sanguinando.
"Cos'hai fatto?"
"Nulla."
"Dai fammi entrare, per favore." Indietreggia facendomi entrare.
"Dovresti disinfettarla."
Quando mi volto a guardarlo lui mi sta fissando negli occhi. Si morde le labbra.
"Cosa?"
Si avvicina a un palmo di mano dal mio viso.
Abbasso lo sguardo per l'imbarazzo.
"La mano.."
"Non preoccuparti non è nulla."
Mi siedo sul divano facendogli segno di sedersi accanto a me.
Una volta seduto rimaniamo a fissarmi negli occhi per qualche minuto. I suoi occhi piano piano diventano sempre più lucido finché una lacrima bagna il suo viso.
Mi avvicino sedendomi sulle sue gambe abbracciandolo.
Lui rimane immobile per qualche secondo. Poi lo sento piangere e ricambia l'abbraccio stringendomi a lui.
Non ti lascerò da solo Chuck. Hai me al tuo fianco.

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Chuck è davvero distrutto e anche se non riesce ad ammetterlo ha bisogno di Blair al suo fianco.❤️

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