Capitolo 6

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Salgo in hotel e una volta entrata in camera preparo la valigia per tornare a New York. È stato uno sbaglio seguirlo. Avrei dovuto ascoltare Nate.
Forse farà bene ad entrambi state un po' lontani. Mi maledico per le parole che gli ho detto. È tutta colpa mia...
Dopo aver preso tutto do un ultimo sguardo alla stanza per assicurarmi di aver preso tutto e vado via.

Non ho detto a nessuno che sarei ritornata oggi stesso, neanche a Serena.
Entro in casa. Mi era mancata così tanto.
Sento Dorotea affettarsi per raggiungere la porta.
"Signorina Blair! Cosa ci fa qui?" Viene verso di me abbracciandomi.
"Dorota mi sei mancata un sacco!"
Dopo aver preso la mia valigia e portata di sopra mi ha preparato una buona tazza di the.
"Grazie ne avevo bisogno."
Si siede accanto a me.
"Signorina Blair è successo qualcosa?"
Abbasso lo sguardo.
"È tutta colpa mia... Gli ho detto cose che non erano vere."
"Cosa?"
"Gli ho detto che se scomparisse farebbe un favore a tutti. Ero arrabbiata non lo penso veramente... Se dovesse succedergli qualcosa morirei dentro." Una lacrima cade sulla mia guancia.
Dorota per me è come una madre. Sono cresciuta con lei e le ho sempre raccontato tutto.
"Vedrà che si aggiusterà tutto. Eravate entrambi nervosi."
"Lui sicuramente mi odia..."
"Signorina Blair." Mi prende la mano dolcemente. "Il signorino Chuck non potrebbe mai odiarla."
Finisco il mio the.
"Mia madre è in casa?"
"No è all'atelier, ultimamente ha avuto parecchio lavoro. Dopo l'ultima sfilata ha avuto un sacco di ordinazioni e lavora giorno e notte." Sorride.
"Peccato, vorrà dire che la vedrò stasera. Non dirle nulla voglio che sia una sorpresa. Vado a rilassarmi un attimo di sopra e poi vado a trovare Serena."
Do un bacio a Dorota e salgo in camera mia.

La mia stanza mi era mancata un sacco.
Guardo il cellulare e noto parecchi messaggi da parte di Nate. Neanche uno da Chuck...

"Blair che succede?"
"Stai bene?"
"Mi sto preoccupando."
"Ti prego richiamami quando puoi."

Immediatamente lo chiamo.
"Blair finalmente. Cos'era successo?"
"Scusami Nate, niente di preoccupante. Non volevo farti stare in pensiero."
"Tranquilla. Prima forse non mi stavo ascoltando ma ti stavo dicendo che mi piacerebbe venire a trovarti a Manhattan. Potrei venire domani stesso."
"Oh no non ce n'è bisogno. Sono tornata da poco a New York e sono a casa per ora."
"Cosa? Davvero? Passo immediatamente allora."
Non ho neanche il tempo di rispondergli che ha già riattaccato.
Mi alzo e mi do una sistemata, non voglio farmi trovare con le lacrime agli occhi.
Dopo neanche dieci minuti Dorota mi avvisa che Nate è qui.
"Fallo salire in camera."
Sento dei passi veloci salire le scale per poi essere presa immediatamente fra le sue braccia.
"Ahahah Nate! Così mi strangoli."
"Shh e fatti abbracciare."
Mi mancavano le sue braccia.
"Perché non mi hai detto nulla che saresti tornata?"
"Volevo farti una sorpresa."
Sorride.
Mi siedo sul letto seguita da Nate.
"Più tardi vado a trovare Chuck, è all'hotel di suo padre no?"
Abbasso lo sguardo.
"Oh.. sei tornata da sola."
"Si .."
"Come mai?"
"Abbiamo discusso e mi ha chiesto di andarmene."
"Per cosa avete discusso?"
"Non mi va di parlarne. Non voglio pensare a Chuck. Stare lontana da lui mi farà bene. Voglio dimenticarlo. Avevi ragione tu. Ho fatto uno sbaglio a seguirlo."
Mi abbraccia e posa le sue labbra sulla mia fronte.
"Qualunque cosa sia successa sono felice che tu sia qui. Non ho fatto altro che pensare a te.. a noi."
Noi? Non c'è nessun noi. Faccio finta di non aver sentito.
Ora che lo guardo meglio sembra ancora più bello del solito.
"Sei bellissimo." Mi blocco subito. Doveva restare nella mia testa non so proprio come sia uscito fuori dalla mia bocca.
Nate mi fissa le labbra come se aspettasse che gli dicessi qualcos'altro.
Mi sendo sul letto chiudendo gli occhi. Sento il mio corpo pieno di brividi e vederlo dopo tutto questo tempo ha scatenato qualcosa dentro di me.
Si stende accanto a me facendomi poggiare la testa sul suo petto e accarezzandomi il viso.
Mi vengono in mente tutti i momenti bellissimi che abbiamo passato insieme. Il mio ritorno a New York dopo essere stata in Francia... Il nostro bacio, i nostri corpi che si sfioravano...
Avvicino il mio viso al suo. Le sue labbra sono ad un palmo dalle mie. Si morde il labbro.
Chiudo di nuovo gli occhi.
La sua mano scende lungo la mia schiena provocandomi un brivido non piacevole.
I ricordi si fanno strada nella mia testa.
Il suo corpo sopra il mio. Le sue dita nella mia intimità. Una spinta, due. Urlo. Mi sta violentando e nessuno mi sente.
Mi allontano immediatamente.
"Scusami adesso dovrei prepararmi." Dico alzandomi di fretta.
"Volevo andare da Serena. Possiamo vederci più tardi."
"Oh ehm sì va bene." Si gratta la nuca imbarazzato e si alza.
"Allora vado."
Sorrido.
Lo vedo uscire dalla mia camera.
Mi siedo per terra e lascio libero sfogo alle lacrime...

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Cosa ne pensate di questo capitolo?
Prossimo in arrivo.❤️

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