Mi allontano prendendo fiato mentre la sua fronte si poggia sulla mia.
"Andiamo via? Non mi va di tornare dentro."
Accenno un sì con la testa per poi mandare un messaggio a Serena e dirle che sto andando via.
Salita sulla sua auto mi sento strana. Non so spiegare la sensazione ma è come se avessi fatto qualcosa di sbagliato nei confronti ci Chuck. Noi non stiamo insieme ma sento come se lo stesso tradendo.
Qualsiasi cosa io faccia il mio pensiero va sempre a Chuck. Odio questa cosa, odio come lui mi renda vulnerabile.
"Tutto bene?" Nate mi riporta alla realtà.
"Si ero sono pensierosa. Dove andiamo?"
"Se vuoi possiamo stare un po' da me."
"D'accordo." Non mi va di tornare a casa, stare da sola mi farebbe stare male.
"A cosa pensavi?"
"Nulla di importante." Gli sorrido.
Ricambia il sorriso e senza distogliere lo sguardo dalla strada poggia la sua mano sulla mia coscia.
Questo movimento mi ha fatta un po' irrigidire ma cerco di non pensare al passato.
Massaggia la mia coscia dolcemente e dopo un po' inizio a rilassarmi.Scesi dalla macchina entriamo dentro.
"Blair è un piacere rivederti." Il padre di Nate si alza dal divano e viene a salutarmi.
"Anche per me signor Archibald." Sorrido.
"Nate io sto andando dal signor Bass per affari, non so a che ora tornerò non aspettarmi." Dopo avergli dato una pacca e salutato me con un abbraccio esce.
"Sembra cambiato."
"Sì decisamente. Il padre di Chuck lo ha aiutato molto e gli ha persino trovato un lavoro. Anche con me non è più violento adesso sorride molto."
"Mi fa piacere." Sorrido.
"Vieni andiamo di sopra." Mi prende per mano e lo seguo su in camera sua.
La sua stanza è come la ricordavo solo un po' più disordinata.
"Scusa il casino." Si gratta la nuca ridendo.
"Tipico di Nate Archibald." Rido anch'io.
Si avvicina mordendosi il labbro.
Mi accarezza il viso e mi guarda dritto negli occhi. Quei secondi sembrano essere un'eternità. Veniamo interrotti dal suo cellulare che suona.
"Scusami devo rispondere." Prende il cellulare ed esce dalla stanza.
Decido così di dare un'occhiata alla sua camera.
Sul muro ci sono delle foto di lui con la squadra di lacrosse.
Sulla scrivania foto varie di quand'era più piccolo poi ne noto una particolare.
È di qualche anno fa ed è insieme a Chuck e Dan. Inutile negare che sono stata a fissare Chuck in quella foto.
È così bello...
Accanto una foto nostra. Ricordo il momento esatto in cui era stata scattata."Nate! Ahahah! Smettila di farmi il solletico!"
Lui continua ridendo insieme a me.
Mi divincolo cercando di scappare ma mi blocca sotto di lui.
"Sei in trappola ormai."
Il mio cuore batte velocemente e le nostre dita si intrecciano fra loro.
"Ti amo."
"Ti amo anch'io."
Ci baciamo.
"Aspetta." Nate allontana le sue labbra dalle mie.
"No dai! Torna qui e baciami!" Sorride prendendo la sua polaroid.
"Dobbiamo fare per forza una foto! Sei stupenda quando sorridi."
Arrossisco.
Avvicino il viso al suo e poco prima che scattasse mi bacia la guancia facendomi sorridere ancora di più.Eravamo così felici... Io ero così felice.
Sorrido vedendo il mio viso così sorridente per un suo bacio sulla guancia.
È stato dolce ad averla tenuta.
Poi i miei occhi cadono su una piccola scatola.
È tutta nera. Ricordo quella scatola."Nate tieni ti prego."
"Cos'è?"
"Anche se adesso siamo amici non posso tenere i regali che mi hai fatto. Non ci riesco."
"Puoi tenerli, sono regali."
"Non voglio."
Gli do la scatola fra le mani e dopo avergli dato un bacio sulla guancia vado via.In quella scatola avevo messo dei bracciali e qualche collana che Nate mi aveva regalato quando stavamo insieme. Avevo messo anche qualche foto e i biglietti del cinema.
La apro. È tutto lì dentro ma ci sono altre foto che aveva lui. Parecchie in cui ci baciamo e altre in cui siamo abbracciati.
Le prendo in mano e le guardo una ad una. Sono così immersa nei miei ricordi che non mi accorgo di Nate che è appena entrato.
Una foto in particolare mi fa venire un nodo alla gola.
Ricordo che l'aveva scattata Serena senza farsi vedere.È il mio compleanno e dopo aver soffiato le candeline Nate mi stringe forte.
Tutti applaudono e gridano "bacio! Bacio!"
Sorridiamo e ci baciamo.
Poi Nate mi prende in braccio ei fa girare come una bambina mentre tutti gridano e applaudono. Sto ridendo cosi tanto che quasi ho male alla pancia. Cicngo il suo collo con le mie braccia e lo baciò più sorridente che mai. Il mio desiderio è quello di vivere per sempre con lui e di essere sempre così felici.La foto ritrae Nate che mi fa girare ed io che sembro la ragazza più felice del mondo. Gli occhi iniziano a bruciare. Mi mancano quei momenti.
"Eravamo molto felici."
"Si.." mi giro verso di lui abbracciandolo e piangendo.
Quelle foto hanno fatto scattare qualcosa dentro di me.
Prendo il suo viso e lo bacio con foga.
Non ho la minima idea di quello che sto facendo. Il mio corpo si muove da solo.
Mi prende in braccio per poi stendermi sul letto sotto di lui senza mai smettere di baciarmi.
Le sue labbra poi si spostano sul mio collo.
Chiudo gli occhi e innarco la schiena per il brivido che ho appena sentito quando ha iniziato e succhiare.
Ritorna sulle mie labbra. I nostri respiri sono affannati.
Si gira facendomi mettere sopra di lui.
Continuo a baciarlo. Le sue mani sono sui miei fianchi. Chiudo di nuovo gli occhi e nella mai mente si rifanno vivi i vecchi ricordi. I nostri momenti felici. I miei fianchi si muovono sulla sua intimità provocandogli un gemito e facendogli stringere le presa.
Apro gli occhi e... Chuck..
Sono sopra Chuck e mi sta guardando con desiderio.
Rimango un attimo a guardarlo per poi baciarlo con più foga.
Non appena mi stacco non vedo più Chuck.
Mi sposto stendendomi accanto a Nate.
"Ho fatto qualcosa di sbagliato?"
"Nono..." Poso la mia testa sul suo petto e mi lascio abbracciare mentre nella mia testa non faccio altro che pensare a Chuck.Pov's Chuck
La giornata è passata molto lentamente e finalmente cala il buio. Questa giornata di merda si è conclusa.
Avevo fatti venire una ragazza, davvero bella, ma non appena arrivava il momento di farlo nella mia testa c'era sono Blair. L'ho fatta andare via senza aver concluso nulla.
Gli altri mi avevano chiesto di andare a divertirci in qualche locale pieno di poche di buono ma non mi andava così ho deciso di stare in camera.Mi alzo per prendere un bicchiere di whisky e lo sorseggio mentre guardo il panorama che c'è da qua su.
Ritorno a pensare a Blair. E se le fosse successo qualcosa? Non ho sue notizie, non so se sia tornata a casa o altro.
Non posso chiamarla... Non dopo averle urlato di andarsene.
Accendo una sigaretta, ispiro la nicotina e dopo averla buttata fuori decido di chiamate Nate. Senz'altro lui saprà se è tornata.
Spengo la sigaretta e prendo il cellulare.
Squilla un po' ma finalmente risponde.
"Chuck."
"Nate ciao."
"Come mai hai chiamato?"
"Sicuramente avrai sentito Blair."
"Sì l'ho sentita."
"Sta bene? E tornata a New York?"
"Si sta bene. Con me lo starà di sicuro."
"Come sarebbe addire con te?"
"Beh io non la lascerei andare via da sola."
Mi innervosisce così tanto... Cerco di mantenere la calma.
"È con te?"
"Sì, è in camera mia per ora."
Cosa?.. Ma che ci fa da Nate?!
"Mi era mancato il sapore delle sue labbra."
"Non ti azzardare a toccarla!"
"Io faccio quello che mi pare. E poi non sto obbligando nessuno, lei mi vuole."
"Ma non ti fai schifo da solo?! Porca buttana l'hai violentata e hai cercato di farlo un'altra volta! Le hai fatto del male! NON TOCCARLA!!" Grido in prenda alla rabbia.
"Lei mi ama ancora. L'hai persa Chuck. Mettitelo in testa." Chiude la chiamata.
Lo odio... Lo odio. LO ODIO!
Stringo il bicchiere che ho in mano e lo tiro contro il pavimento. Urlo.
"Bastardo!"
Non posso averla persa... Non posso.
Se solo le torci un capello giuro che ti ammazzo con le mie stesse mani.
Mi appoggio alla porta incredulo di quello che ha appena detto.
L'ho persa.~~~~~~~~~~~~~
Cosa ne pensate di quello che è appena successo?❤️
Siete team Chair o Natair?
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Ti ho aspettata 2
RomansaSEQUEL DEL PRIMO LIBRO DI "TI HO ASPETTATA." Se non l'hai ancora letto corri a farlo.❤️ -COMPLETA- A Manhattan le cose sembrano più difficili. Chuck non riesce ad esprimere i suoi sentimenti e ad aprirsi con Blair, a stento si parlano. Dopo un pes...