Capitolo 4

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Pov's Chuck

"Chuck tutto ok?"
"Si.. sto bene.." Zack cerca di reggermi in piedi.
"Ma quanta cocaina hai preso?"
"Non lo so."
"Dai ti riporto all'hotel."
Mi fa salire su un taxi per poi accompagnarmi fino alla suite. Mi sento un po' meglio, adesso riesco a stare in piedi da solo ma ho un mal di testa terribile e mi viene da vomitare.
"Puoi andare, grazie.."
"Chuck domani mattina passerò presto, Scott ha trovato qualcosa su tua madre e me li consegnerà domani."
"Grazie amico, ora vai." Chiudo la porta alle mie spalle.
Ho pagato Scott per farmi avere delle informazioni su mia madre, voglio sapere cosa ci fa qui. Non le ho voluto parlare e non ho intenzione di farlo.
Cammino lentamente verso il bagno, mi gira un po' la testa. Prima di entrare intravedo Blair in camera da letto, sta dormendo. È così fottutamente bella... Perché è venuta con me? Dopo averla trattata di merda... Sì l'ho trattata di merda. Ma non m'importa, o almeno faccio finta che non m'importa. Sto facendo di tutto per farla allontanare da me, non voglio che mi stia accanto. Voglio stare da solo. Io non la merito.
Caccio via i miei pensieri e vado in bagno il più silenziosamente possibile per non svegliarla.

Dopo aver vomitato mi sento già meglio così decido di fare una doccia.
L'acqua trascina via con sè i brutti pensieri e riesco a rilassarmi. Chiudo gli occhi.

Sento il suo profumo, lo riconoscerei tra mille. I suoi baci.. potrebbero essere la mia droga più letale.
Sta ansimando sul mio collo e stringendo i miei capelli.
Le sue labbra si uniscono alle mie facendomi esplodere...
"Chuck.."
Muovo le mie dita più velocemente facendole innarcare la schiena.
"Vieni per me.."
Un gemito sfugge dalle sue labbra perfette.
"Chuck!"
Viene urlando il mio nome.

Riapro immediatamente gli occhi.
Mi mordo il labbro morendo dalla voglia di baciare le sue. Il solo pensiero di Blair che viene urlando il mio nome mi fa eccitare.
Stringo i pugni cercando di non pensarla.
L'acqua calda scorre sul mio viso. Ancora una volta chiudo gli occhi.

"Basta non ce la faccio!" Urla disperata e in preda alle lacrime.
"Voglio tornare di sopra."
Mi avvicino con fare minaccioso.
"Scordatelo. Noi non andiamo da nessuna parte finché non ti metti d'impegno e mi raggiungi. Sono solo a qualche passo da te Blair."
"Basta! Smettila. Non ce la faccio."
"Ah non ce la fai? Hai bisogno di una badante per camminare? Muovi quelle gambe cazzo."
"Non insistere!" Urla ancora.

Riapro gli occhi. Basta.
"BASTA!" Urlo sbattendo i pugni contro il muro.
Spero che Blair non mi abbia sentito. Qualsiasi cosa i faccia vedo sempre Blair. È fissa nella mia testa e non averla mi sta uccidendo. È proprio questo il problema. La desidero più di ogni altra cosa ma al tempo stesso voglio allontanarla.

Avvolgo il mio corpo in un asciugamano e rimetto i pantaloni. Vado verso la camera da letto. Rimango fermo sul soglio della porta a fissarla. È meravigliosa... Abbasso un attimo lo sguardo. Non posso dormire accanto a lei. Finirei per stringerla forte al mio petto come per non farla scappare.
Chiudo la porta e mi stendo sul divano per poi addormentarmi immediatamente.

Mi sveglio trovando Blair di fronte a me immersa nei suoi pensieri.
"Buongiorno."
"Giorno Chuck."
Mi stiracchio e mi metto a sedere vedendo l'ora.
"Come mai sveglia a quest'ora?"
"Avevo mal di testa e non ho preso più sonno. Tu perché sei rimasto a dormire sul divano?"
Non rispondo. Non posso dirle che mi sono imposto di non dormirle accanto per non tenerla stretta a me.
Mi alzo e chiamo la reception per ordinare la colazione.
"Waffle?"
Accenna un sì con la testa.
"Vado a farmi una doccia." Ho fatto qualche incubo stanotte e sono parecchio sudato.

Dopo un po' sento suonare alla porta. Zack aveva detto che sarebbe passato presto, dev'essere lui.
Vado verso la porta fermando Blair.
"Ferma. È per me, potresti andare in camera?"
"Cosa? Perché?"
"Fai come ti ho detto."
La vedo allontanarsi.
"Buongiorno Chuck."
"Ciao Zack. Hai ciò che mi serve."
"Solo qualche documento inutile, per ora alloggia all'hotel di tuo padre e lavora come cameriera in un bar."
"Cosa? No è impossibile, mio padre non la farebbe mai state nel suo hotel."
"Magari non voleva lasciarla in mezzo alla strada.."
"O magari lei ha qualcosa con cui ricattarlo. Sono sicuro che vuole solo soldi."
"Non saprei. Adesso devo andare, ho una faccenda da sbrigare con Matt. Ci sentiamo."
"Si e grazie amico."
Mi siedo sul divano fissando la busta che Zack mi ha dato.
"Cos'è?"
"Niente che sia affar tuo."
Si siede accanto a me.
"Chuck, cos'è successo?"
"Uhm?"
"Ci rivolgiamo a malapena la parola."
Abbasso lo sguardo.
"Non devi fare il duro con me, non ce n'è bisogno. So che stai male per la faccenda di tua madre, e so anche che fai di tutto per allontanare chi ti vuole bene ma le cose non si risolvono così. Ho lasciato le persone a me più care per seguirti e non lasciarti da solo, ho lasciato tutto. Non merito questo. Se hai intenzione di non parlarmi e tenermi all'oscuro di quello che fai, ti prego, dimmelo subito e preparo la valigia per tornare a casa. Io sono qui per te, sono venuta solo per te."
Cade una lacrima sul suo viso. Vederla così mi spezza il cuore... Non immaginavo che stava così male.
"Blair..."
"Chuck per favore."
Le lacrime si fanno strada sul mio viso.
Le accarezzo la guancia asciugandole le lacrime. Poso le labbra sulla sua fronte abbracciandola.
"Mi dispiace." Dico con un filo di voce stringendola forte come se avessi paura che potesse scappare da un momento all'altro.
Mi fa stare bene averla così vicino a me, posso sentire il suo profumo e il suo respiro caldo sul collo.
"Cos'è quella busta?"
"Sono delle foto e dei documenti che Zack è riuscito a procurarmi su mia madre. Ho scoperto che lavora in un bar come cameriera."
"Non vuoi sapere perché è tornata?"
"Sicuramente per soldi."
"E se non fosse questo il motivo? Hai provato a parlarle o semplicemente ad ascoltarla?"
"Perché dovrei? Mi ha abbandonato per tutti questi anni. Cosa faresti tu se tuo padre si facesse vivo dopo anni?"
La vedo abbassare lo sguardo.
"Appunto. Avresti fatto lo stesso."
"Probabilmente si, ma non significa che sarebbe la cosa giusta da fare."
Mi abbraccia poggiando la sua fronte contro la mia sentendo i nostri respiro vicini.
"Tu hai paura. Hai paura di quello che potrebbe dirti. Hai paura del futuro. Sappi però che mai decidessi di affrontarla io sarò accanto a te. Non sei da solo."
Sorrido.
"Avevo bisogno di parlare con te. Chuck ti prego, non chiuderti in te stesso. Io ho bisogno di te..." Dice con un filo di voce.
Le sfioro le labbra con le dita. Vorrei baciarla. Sto impazzendo ma non lo faccio. Non voglio illuderla.
Le nostre labbra quasi si toccano ma poi le sposto sulla sua fronte abbracciandola.
Avevo bisogno di parlare.

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Grazie a tutti per i bellissimi commenti. Continuo il sequel solo per voi.❤️

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