Capitolo 15

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Desideravo con tutta me stessa baciarlo. Una volta assaporate le sue labbra per me è come una droga, fermarmi diventa quasi impossibile.
Continuamo a baciarci ma sono costretta ad allontanarmi per il dolore al braccio.
"Scusami... Non volevo farti male."
"Tranquillo non è niente.."
Mi fa alzare. Torniamo in salotto e mi fa sedere sul divano.
Prende del disinfettante e una pinzetta per togliere le scheggie di vetro.
Non appena mette il disinfettante urlo per il dolore.
"Ahi! Brucia!"
"Lo so ma dobbiamo disinfettarlo... Blair è troppo profonda la ferita.. ci vorranno dei punti."
"È tutto ok...ahi!"
Continua a disinfettare e a togliere le scheggie e poi copre la ferita con una garza.
"Dai ti porto al pronto soccorso."
"Ho detto di no. Non è niente."
"Smettila di dire che non è niente. Andiamo."
Prende la giacca e usciamo.

"Avete fatto bene a venire subito. La ferita poteva infezionarsi."
Afferma il medico mentre mette i punti al mio braccio.
"Com'è successo?"
Vedo Chuck abbassare lo sguardo.
"Oh ehm.. stavo prendendo un bicchiere dalla cucina ma avevo le mani bagnate e mi è scivolato addosso."
"Ecco fatto. Tra una settimana puoi tornare a toglierli."
Sorrido.
"Ci vediamo la prossima settimana allora."
"Arrivederci."

Saliamo sulla limousine. Chuck sembra aver cambiato umore.
"Cos'hai?"
Alza lo sguardo verso il mio.
"Ti ho fatto del male. Non me lo perdonerò mai."
"Non l'hai fatto a posta e poi non è nulla di grave. Smettila adesso e non pensarci più."
Sorride.
Vorrei chiedergli se ha intenzione di vedere sua madre ma non so come dirglielo.. non vorrei farlo innervosire o rattristare. Sembra come se mi avesse letto nel pensiero.
"Ho pensato che forse dovrei passare del tempo con mia madre. Penso sia la cosa più giusta."
Gli prendo la mano stringendola.
"Lo penso anch'io. Puoi lasciarmi a casa e andare da lei adesso."
"Veramente se per te non è un problema mi piacerebbe che tu venissi con me. Non credo di farcela da solo.."
Cosa? Vuole che io vada con lui?
"Mi farebbe davvero piacere conoscerla." Sorrido più felice che mai.
Lui ricambia e sembra come sollevato dalla mia risposta.

Saluti in hotel Chuck bussa alla porta per poi aprirsi. Davanti a noi una bellissima donna identica a Chuck.
Il suo viso è pieno di felicità e le brillano gli occhi.
"Chuck... Non immagini quanto sono felice che tu sia qui." La donna lo abbraccia forte. Chuck all'inizio tentenna un po' ma poi ricambia l'abbraccio.
La donna posa il suo sguardo su di me per poi rendermi la mano con dolcezza.
"Elizabeth piacere."
"Blair." Sorrido.
"Su entrate."
Elizabeth ci fa sedere sul divano. Chuck è molto nervoso, lo vedo dalle mani che continua a stringersi.
Gli prendo una mano e gli sorrido e immediatamente sembra rilassarsi.
"Chuck io non voglio farti pena... Non sopporterei il fatto che tu sia qui solo perché sto morendo.."
Chuck la guarda dolcemente.
"Non provo pena."
Elizabeth ha le lacrime agli occhi.
Mi avvicino a Chuck.
"Vi lascio un po' da soli, sono giù alla reception." Accenna un sì con la testa. Gli accarezzo il viso e gli do un bacio sulla guancia.
Prima di andare saluto Elizabeth con un abbraccio.

Pov'Chuck

Entrati dentro sono molto nervoso. Non so cosa dire, come comportarmi. Anche se è mia madre per me è come se fosse una sconosciuta. Non la vedo da anni ed ero soltanto un bambino.
Blair deve essersi accorta che qualcosa non va perciò mi stringe la mano. Il contatto con la sua pelle e il suo sorriso riescono a calmarmi.
"Chuck io non voglio farti pena... Non sopporterei il fatto che tu sia qui solo perché sto morendo..."
I suoi occhi sono lucidi. Mi fa male vederla così.
"Non provo pena." Lei piange ma non so come comportarmi...
Blair si avvicina.
"Vi lascio un po' da soli, sono giù alla reception."
Forse è meglio che prima parli da solo con mia madre.
Accenno un sì con la testa. Mi bacia la guancia e abbraccia mia madre per poi andare via.
Rimaniamo da soli.
Rimango un attimo immobile pensando a cosa poterle dire per farla stare meglio ma non trovo parole adatte.
Mi alzo e vado ad abbracciarla.
Non si aspettava un gesto del genere da parte e mia e forse neanch'io credevo che sarei riuscito a farlo.
"Ti voglio bene mamma..."
La sento piangere sulla mia spalla e la stringo forte a me.
"Ti voglio bene anch'io figliolo...'
"Scusami se non ti ho dato la possibilità di parlarmi... Credevo che in tutti questi anni eri stata tu a non volermi vedere..."
"Non scusarti, non sapevi la verità." Le asciugo le lacrime.
In tutti questi anni avevo un vuoto dentro di me, come se mi mancasse qualcosa. Adesso ho capito che quel vuoto che sentivo era la presenza di mia madre. Avevo bisogno di lei così come lei aveva bisogno di me.
"Voglio che mi racconti tutto.."
Ci sediamo accanto sul divano.
"È successo tutto qualche mese fa. Ero in ospedale perché non mi sentivo bene. Avevo mal di testa e mi sentivo svenire. La mia vicina di casa mi aveva accompagnata.
I medici mi fecero dei controlli ma non capivano di cosa si trattasse. La settimana successiva le cose iniziavano a peggiorare finché non mi fecero dei controlli più accurati.
Mi dissero che avevo un tumore al cervello e che ormai era troppo tardi per provare a fare qualcosa."
Si blocca alzando le mani sulla testa togliendosi il cappello.
Rimango senza parole quando scopro che in realtà indossava una parrucca.
La sua testa è senza capelli..
Le stringo la mano tremando.
"Ho fatto la chemio la non è servito a nulla... Hanno detto che si può tentare con un intervento ma che devo pensarci bene..."
"Perché? Se si può intervenire con un intervento perché devi pensarci?"
"È rischioso Chuck... Le probabilità che vada tutto bene sono pochissime... Il rischio che corro è quello di morire sotto intervento.. il mio corpo è debole non sanno se riuscirei a resistere.."
Le lacrime si fanno strada sul mio viso. Sono davvero disperato... La abbraccio e le accarezzo la testa.
"Quanto ti rimane?.."
"Non si sa con certezza... Mesi... Settimane.."
"Mio dio.." piango...piango ininterrottamente...
"Prima di decidere se fare l'intervento ho chiesto pietà a Bart.. dovevo vederti e sapere che mi avresti perdonata... Solo così sarei potuta andarmene in pace.."
"Mamma ti prego. Non dire così."
"Aryesso che sei qui con me sento che potrei tentare.."
"E se dovesse andar male?.."
"Non possiamo saperlo.. morirò lo stesso Chuck.. ma se dovesse andare bene.. potrebbero riuscire ad abbatterlo completamente.. il medico aspetta una risposta.."
Le sorrido dolcemente e le accarezzo il viso.
"Qualunque sia la tua scelta sappi che ti starò vicino."
La abbraccio di nuovo.
Non pensavo che avremmo avuto così poco tempo... Mi sento morire dentro ma devo farmi forza.. devo farlo per mia.madre..

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Cosa ne pensate?☹️💔

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