Capitolo 10

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Sono le 4:30 del mattino, non riesco a dormire. È passato un mese dall'ultima volta che ho visto Blair. Sapere che è con quel bastardo non mi fa stare tranquillo. Ne ero certo che una volta tornata a New York sarebbe andata da lui ma dentro di me speravo che non fosse così.
Oltre a lei si aggiunge mia madre. Ho ricevuto un sacco di chiamate ma ovviamente non ho mai risposto. Non mi sento ancora pronto ad avere un confronto con lei e non capisco come mio padre possa farla stare nel suo hotel.
Accendo una sigaretta e lascio che la nicotina mi rilassi.
Vorrei chiamarla... Vorrei chiederle come sta, se mi odia.. se davvero l'ho persa per sempre.
Ho il cellulare fra le mani ma non ho il coraggio di chiamarla. Cosa le dovrei dire? Non posso farlo. Poso di nuovo il cellulare.
Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi per poi cadere in un sonno profondo.

"Blair! Blair!"
La chiamo senza ottenere risposta. Continuo a cercarla tra le stanze dell'hotel ma non la trovo.
Sento dei gemiti provenire da una camera.
"Blair!" Apro la porta.
Nate la sta baciando con foga e lei sembra godere.
È su di lui e si sta strusciando sulla sua erezione.
"Mm.. Blair così mi fai venire..." Sorridono e continuano a baciarsi.
"Blair che cazzo fai?!"
Non mi sentono.
Lui la sta spogliando baciando ogni centimetro della sua pelle nuda.
Lei ansima e stringe i suoi capelli.
Sono entrambi in intimo e stanno per spogliarsi completamente.
"NO! NO!"
Urlo, cerco di spostarli ma è come se non esistessi.
Lui le infila una mano nelle mutandine facendola ansimare.
Innarca la schiena e lo tira a se.
Poi si fa tutto buio.
"Blair!? Dove sei!?"
Sento urlare. Seguo la sua voce.
"Nate no! Lasciami Nate!"
Lui la sta violentando mentre lei urla di lasciarla stare.
"BASTARDO!" Cerco di prenderlo a pugni ma invano. Non mi sentono e non mi vedono.
Sento le sirene dell'ambulanza mi volto per capire dov'è ma non appena torno a guardare loro non ci sono più.
Corro verso l'ambulanza.
"Presto! Fate presto! La ragazza è ferita!"
Il suo corpo è pieno di sangue.
Viene messa su una barella e portata in ospedale.

"Nooo!" Mi sveglio urlando. Sono in preda al panico ma poi capisco che si trattava di un incubo.
Mi alzo e vado in bagno.
Il mio aspetto è orribile. Sono tutto sudato e mi sono spuntate le occhiaie.
Dopo aver fatto una bella doccia e preparato le mie cose sono uscito di casa deciso su cosa fare.
Torno a New York.

Pov's Blair

"Buongiorno tesoro."
"Buongiorno mamma." Oggi è particolarmente sorridente.
"Cos'è questa felicità di prima mattina?" Si siede per fare colazione con me.
"Non posso essere di buon umore senza motivo?" Sorride.
"Fammi pensare... No. Dai dimmi, cos'è successo?"
Sorride ancora addentando un cornetto.
"Aspetta un attimo. Forse la domanda non è cosa ti fa sorridere così tanto ma chi!"
Chiedo elettrizzata.
"Volevo aspettare per dirtelo ma non mi lasci altra scelta. Ho conosciuto un uomo, Cyrus. È molto dolce e affettuoso e mi fa stare benissimo."
"Mamma! Fatti abbracciare. Quando me lo farai conoscere??"
"Tempo al tempo Blair. Prima di presentarlo voglio essere sicura."
"Si certo."
Finita la colazione mia madre è andata di sopra per prepararsi per andare all'atelier.
"Signorina Blair il signorino Nate la sta aspettando di là."
"Cosa? Digli di aspettare un attimo!"
Corro di sopra a darmi un'aggiustatina ai capelli e al viso per poi scendere di sotto.
"Nate che ci fai qui?"
"Scusa se non ti ho avvisata ma volevo vederti."
Sorrido. Mi avvicina a lui baciandomi.
"Nate c'è mia madre di sopra." Rido.
"Shh e baciami."
Mi sortisce baciandomi per poi abbracciarmi.
"Dai andiamo di sopra." Lo prendo per mano facendomi seguire fino a camera mia.
Apro la porta e chiudo a chiave mentre lui mi bacia il collo.
Mi volta sollevandomi e sbattendomi alla parete per poi baciarmi con più foga e facendo intrecciare le nostre lingue.
Dopo quella sera io e Nate siamo tornati insieme e siamo davvero felici. È tutto perfetto. Tra noi funziona davvero. Serena alla fine ha accettato la situazione e ha minacciato Nate di morte se solo mi avesse fatta soffrire.
"Sei meravigliosa." Sussurra sulle mie labbra continuando a baciarmi.
"E tu sei fantastico." Sorride.
Le sue labbra scendono sul mio collo e inizia a succhiare lentamente.
Lo stringo a me.
Ci spostiamo sul letto e continuamo a baciarci.
Non siamo mai andati oltre il bacio, sa che non mi sento ancora pronta.
Ci abbracciamo.
"Starei così per ore." Dice baciandomi la fronte.
Sorrido intrecciando le sue dita alle mie.
Questa volta voglio essere felice. Non avere notizie di Chuck e non vederlo mi ha fatto pensare sempre meno a lui. Ormai Chuck è un capitolo chiuso della mia vita che spero di non dover più riaprire.

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Chuck sembra essere deciso a tornare a New York. E se fosse troppo tardi?
❤️

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